julian 7½ / 10 10/06/2014 22:32:23 » Rispondi Se nel cinema italiano moderno non si può parlare di una vera e propria corrente neo-neorealista, che già parlare di correnti nel cinema è cosa ardua, questo Il ladro di bambini di Amelio sembra qualcosa di molto simile. Un'Italia cresciuta rispetto a quella uscita tartassata dalla guerra, ma solo in senso cronologico, non riesce a nascondere le sue problematiche sociali neanche a chi la attraversa di sfuggita, da nord a sud, sul lento sferragliare di un treno. I gesti e le parole di tutti gli attori, i tre protagonisti in primis, sono semplici e sinceri e la delicatezza di questo road movie l'ho vista solo, tra i film recenti, in quello di Kitano. La cosa che più mi ha sorpreso però è la bellezza procace di Valentina Scalici che sembra una donna fatta, con la sua cadenza siciliana e i modi di fare che denunciano una responsabilità e una rassegnazione adulte; forse è una cosa scandalosa da dire, si tratta ancora di una bambina, ma tant'è; la morale, se si vuol parlare di qualcosa seriamente, dovrebbe andare a farsi fott.ere a prescindere e il film forza proprio su questa incongruenza tra personaggio ed età per ritrarre una bambina derubata della propria infanzia. La Scalici, con le dovute differenze del caso, è quello che Natalie Portman era (sarà) per Leon. Natalie Portman la conosciamo, Valentina Scalici ? Scomparsa.