caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

NOVECENTO regia di Bernardo Bertolucci

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento wega     8 / 10  21/03/2008 16:31:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo film aveva tutte le carte in regola per essere un vero e proprio capolavoro.
Il linguaggio cinematografico di Bertolucci è meraviglioso, movimenti di macchina, piani sequenza dal sapore epico, quasi incredibili, il tutto supportato da una bella colonna sonora e sopratutto dalla fotografia di Storaro, questa è una vera fotografia a colori.
Presentatomi come film storico, secondo me non lo è neppure, ma un film drammatico con addirittura dei risvolti horror nella seconda parte, già perchè i difetti di questa pellicola sono nella sceneggiatura, che dissemina sistematicamente su 5 ore di pellicola un' IRRITANTE e NAUSEANTE ricerca del sensazionale, e che non produce una, che sia una, vera caratterizzazione dei personaggi, se non quella della volgarità;e mi chiedo ancora il perchè.
Parolacce, bestemmie, personaggi Felliniani in una pellicola che con l'arte di Fellini non ha niente a che vedere(mi riferisco all'exploit finale di Alida Valli, e sopratutto alla moglie di Southerland, e Southerland stesso in certe situazioni), il battezzo con il vino, le rane, passi lo sventramento del maiale, non passa l'uccisione dello stesso, voglio credere che non siano state abbattute delle anatre e riprese morenti nell'acqua giusto per l'occasione, spero fossero finte come il gatto.
E ancora, peni ai quattro venti, niente a che fare con Pier Paolo Pasolini, masturbazioni gratuite,"cosa stai facendo?-in**** la terra", l'omicidio del ragazzino, sniffare la cocaina tra gli acari di un tappeto persiano che neppure un cocainomane nella sua rota più mitica arriverebbe mai a fare, la stimolazione anale di un asino con tanto di ****** nelle mani....io sono rimasto un pò perplesso per tutta la durata della pellicola.
Eppure, ho visto atto dopo atto, uno filato l'altro, senza mai annoiarmi, ammaliato completamente da questa perfetta fotografia che non è come un dipinto, bensì ha quella grana di rilievo, caratteristica delle fotografie più vecchie, una grana che solitamente si tocca, ma che magicamente Storaro è riuscito a far vedere.
Non so se più oggettivamente o soggettivamente andrebbe dato un voto negativo, da parte mia, probabilmente cadrò in contraddizione io stesso, per questo giudizio molto positivo, ma è un film che ho già intenzione di rivedere.