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GERMANIA ANNO ZERO regia di Roberto Rossellini

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Italo Disco     9½ / 10  11/09/2014 18:22:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Primo film neorealista che vedo per intero. Questo GERMANIA ANNO ZERO è crudo sia nella messinscena che nello spirito, il taglio delle riprese è angosciante nell' inquadrare personaggi abbattuti dalla sconfitta della seconda guerra mondiale e nel riprendere una Berlino spettrale annientata dai bombardamenti, il tutto accentuato dalle musiche esasperate di Renzo Rossellini e dalla fotografia basilare di Robert Juillard. Un manifesto della disperazione umana, di un disorientamento di un popolo (anche di quello italiano dell' epoca) e della fragilità dei più deboli, con una sottile linea ambigua che attraversa tutta la pellicola. Sensazionale l' inizio con il piccolo Edmund che si arrabatta per portare qualcosa di utile a casa in una città in preda alla confusione (si mette a scavare le fosse al cimitero, poi assiste allo scotennamento di un cavallo) e altamente drammatico il finale (allo spettatore non si fa mancare nessun dettaglio in pratica),però non manca del sarcasmo, anche nelle scene più luttuose. Grande prova degli attori, alcuni non professionisti, e buone le voci del doppiaggio. Klaus Kinski partecipò ai provini del film, penso che ad occhio e croce avrebbe dovuto fare il ruolo di Karl-Heinz, il fratello di Edmund, chissà come lo avrebbe interpretato....già questo personaggio è parecchio tormentato, interpretato dal Grande Klaus avrebbe sfoderato sicuramente uno sguardo da pazzo non indifferente!!!! Il film è dedicato a Romano Rossellini, il primo figlio di Roberto Rossellini, morto a soli 9 anni nel 1946.