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GERMANIA ANNO ZERO regia di Roberto Rossellini

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elio91     8½ / 10  09/03/2014 20:20:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'interesse di Rossellini è tutto nel mostrare, senza compiacimento, una città sventrata, una famiglia distrutta e un'umanità allo sbando. Germania Anno Zero è neorealismo puro, girato tra le macerie e coraggiosissimo sia nella tragedia consumata fino in fondo, sia nell'interesse che pone verso l'occhio del bambino (come De Sica, d'altronde) con le conseguenze che la guerra ha sulla sua fragilità, ma soprattutto Rossellini è un maestro delle allusioni: il (cattivo) ex maestro nazista che sfrutta Edmund lo accarezza sin troppo, e anche il "dottore" o come diavolo si chiama, sta sempre attorno ai bambini in modo ambiguo, sicuramente depravato, eppure Rossellini non ha bisogno di mostrare approcci pedofili diretti ma li rende visibili ad occhio nudo nello spettatore che sa cogliere (chi ha visto Roma città aperta avrà già intuito che l'ideologia nazifascista è esclusivo appannaggio, secondo il sentire del regista, di persone depravate moralmente e sessualmente). Oppure la coetanea di Edmund che va con un mucchio di ragazzini perdigiorno, altro momento in cui Rossellini non ha bisogno di mostrare o parlare in modo esplicito (né d'altronde avrebbe potuto farlo con la censura in agguato), sfruttando appieno i limiti che all'epoca poteva avere un film sotto il profilo puramente espressivo.
Cosa dire poi del finale, il labirinto di solitudine tra i calcinacci con cui Edmund gioca, da solo- gioca si fa per dire, è gioco il puntarsi una finta pistola alla testa e premere il grilletto? Sono queste sottigliezze (che non sono sottigliezze) a rendere questi film ancora potenti, i mezzi di fortuna con cui furono girati poi sono valore aggiunto alla pellicola che è realisticamente esasperante, forte, moralmente un vulcano in eruzione e capace sempre di emozionare.