quaker 10 / 10 17/05/2006 23:20:14 » Rispondi Quando le ferite morali della guerra di Algeria erano ancora vive e sanguinanti, Pontecorvo gira un film sul terrorismo e sulla tortura - come sistematico metodo di indagine - assolutamente perfetto, nella sua spietata lucidità. Sembra avere un taglio quasi da documentario, ma ha una intensità drammatica difficilmente eguagliabile. Non solo il regista non è più riuscito a fare un'opera che si avvicinasse a questo capolavoro assoluto, ma non vi sono neppure oggi (in un'epoca in cui le questioni terrorismo - repressione hanno assunto dimensione planetaria) film che si possano paragonare a La Barttaglia di Algeri. I due punti di vista, dello Stato francese (con i suoi coloni, che nessuno rivoleva nella madrepatria, e che da generazioni viveavno in Algeria) e dei patrioti algerini (che diedero vita ad un fronte di liberazione, in cui si potevano vedere in germe le contraddizioni che avrebbero portato alle disastrose conseguenze degli anni successivi) sono rappresentati senza retorica, e con apparente neutralità. Come diceva Bogart in Casblanca: cerco di capire anche il punto di vista del cane, non solo quello della lepre. Tenendo il film sui due piani della pura cronaca e della drammatizzazione degli eventi, con abile ricostruzione psicologica dei personaggi (le ragazze musulmane che si truccano da occidentali per passare inosservate e mettere le bombe nei bar) Pontecorvo ottiene l'effetto di a far risaltare ancora di più i valori di libertà, di umanità, di solidarietà che sente come propri, la follia del terorismo e della repressione poliziesca. In conclusione, da vedere, e da consigliare caldamente come opera di grandissima atttualità: dovrebber essere proiettato in tutte le scuole di polizia. ovviamente non perché chi fa indagini si adegui ai metodi dei parà francesi, ma per far capire che cosa è "il nemico" e come operano i terroristi.
francuccio 24/10/2006 18:50:28 » Rispondi nel tuo commento hai espresso solo ignoranza
francuccio 28/10/2006 19:31:43 » Rispondi non credo che il messaggio di pontecorvo sia stato quello dii come acchiappare i terroristi (il nemico come dici tu ) ma piuttosto mostrare semplicemente la verità delle cose : la violenza, che avviene da AMBEDUE LE PARTI
quaker 29/10/2006 12:40:50 » Rispondi Non mi pare di avere detto che Pontecorvo abbia fatto un film per insegnare ad acchiappare i terroristi. Leggendo i commenti apparsi dopo la morte di Pontecorvo, ho appreso che questo film viene effettivamente proiettato in alcune scuole di polizia... , Tu dici che vuole mostrare la verità delle cose e cioé chre la violza avviene da entrambe le parti. Non mi sembra di avere detto cose molto diverse. Non avrei dato certo il massimo voto ad un film che avesse l'ambiguità morale che sembri attribuirmi. Se però Pontecorvo avesse fatto solo un film dalla parte degli algerini, l'opera sarebbe stata, con tutta probabilità, pura retorica. Ciò che rende questo film assolutamente eccezionale è che unisce una forte tensione dramatica ad una capacità di analizzare con freddezza il meccanismo terrorismo-repressione. Così facendo chiunque si occupi professionalmente della repressione del terrorismo impara molto dal film: è per questo che qualunque poliziotto dovrebbe vederlo.
francuccio 29/10/2006 23:21:09 » Rispondi scusami sono saltato a conclusioni affrettate, ma leggendo la fine del tuo commento mi si è annebbiata la vista. più che altro perchè nel film ho letto più che come fermare i terroristi un modo per condannare la violenza. poi è vero che il film avendo un taglio realistico e documentaristico ed essendo il tema ancora attuale sia fonte di esame
francuccio 29/10/2006 23:24:12 » Rispondi ah dimenticavo il tuo commento è davvero preciso e puntuale, riguardo il film
francuccio 29/10/2006 23:25:14 » Rispondi ed è vero alla fine esprimavamo lo stesso concetto, mi aveva confuso l'ultimo periodo