PignaSystem 9 / 10 23/06/2011 23:24:51 » Rispondi Ho amato Cabiria con la sua ingenuità e la continua voglia di crederci ed uno dei pochi film che è riuscito a commuovermi con il finale ricco di speranza e al col tempo tragico. Tantissime scene sono impresse nella mia memoria: -La scena dell'ipnosi -Il Ballo con il divo del cinema -Il pellegrinaggio al santuario del Divino Amore Tanto di cappello maestro Fellini.
PignaSystem 24/08/2011 23:45:08 » Rispondi Si può dire che Fellini qui cerchi di ripetere La strada (i punti di raccordo fra Gelsomina e Cabiria sono più d'uno), ma improntandolo ad una morale più fideistica, cattolica fino al midollo. C'è una speranza nascosta anche nel baratro più buio: questo è quanto. Eppure, se la si vuole vedere da un'altra, opposta prospettiva, Cabiria, personaggio molto più reale di Gelsomina (da clown in una fiaba a prostituta sui vialoni romani), nel suo rifiuto di abbandonarsi alla disperazione diviene quanto di più testardo e stolido possa concentrarsi nell'animo umano: dopo tanti anni di 'professione' è ancora disposta ad accettare ogni tipo di sopruso nel nome del vero amore. Sognatrice o illusa? Testarda o fedele? Candida o stupida? Certo è che la Masina ce la mette tutta e fa la sua bella figura (molto meglio qui che nella Strada), protagonista unica al centro della scena per tutto il film; Nazzari compare brevemente in una parte autoironica, Périer rende molto efficacemente un credibile Oscar (l'uomo delle speranze di Cabiria). E l'Oscar in effetti arriva. Primo finale corale alla Fellini.