IL SORPASSO regia di Dino Risi

Per capire il film fino in fondo, basta guardare il titolo. Quest'ultimo é un diretto riferimento al finale del film, che é un chiaro messaggio che tutto sarà chiaro nella conclusione. Questo trasforma il film sviluppo lineare inizio-fine a sviluppo inverso fine-inizio. "Guarda la fine prima se vuoi e poi puoi guardare il resto". Ciò che accadrà al protagonista Roberto, la sua morte, è già deciso ed immutabile. Se riguardi il film una seconda volta, conoscendo il finale, la chiave di lettura sarà completamente diversa.

Il titolo sarebbe potuto essere "le ore che precedettero l'inevitabile morte di Roberto dopo una vita non vissuta".
Roberto ha vissuto una vita in cui ha posposto la vita stessa nel nome di un futuro standardizzato, senza pero' pensare che la vita e' adesso, e che il domani domani che lui sta progettando cercando di soddisfare aspettative altrui medio-borghesi potrebbe non esserci.

Prima della sua morte, il destino gli combina un incontro con Bruno, il suo opposto complementare, che lo porterà a scoprire parti della vita che non ha mai vissuto e gli fornirà diverse occasioni di recuperare parti del tempo perduto prima della fine inesorabile.
Roberto resisterà a tutte le occasioni che gli si parano davanti (per ben due volte, due donne cercano di mostrare palese interesse e di attirare la sua attenzione, ma Roberto è troppo impegnato a pensare a tornare a casa il più presto possibile; rifiuta di fare anche un solo tutto in spiaggia, finalmente con tante esitazioni decide di chiamare la sua vicina al telefono ma senza esito positivo, incontra una ragazza interessante alla stazione e la lascia andare via senza scambiare contatti).

Giunto il finale, Roberto si comporta in maniera esageratamente spericolare spingendo Bruno ad azzardare un sorpasso molto pericoloso. E' come se inconsciemente Roberto avesse compreso che la sua fine si stia avvicinando. Roberto realizza tutto in un istante, come un lampo, poco prima della fine della sua vita. Troppo tardi.