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IL SORPASSO regia di Dino Risi

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Spotify     9½ / 10  28/02/2018 05:27:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mamma mia, che film ragazzi! Quando noi italiani sapevamo fare pellicole, in pochi potevano competere. Ho visto "Il Sorpasso" poche sere fa, ed è divenuto subito tra i 10 film più belli che abbia mai visto in vita mia.
"Il Sorpasso" è un film pieno di vita, di divertimento ma anche molto forte dal punto di vista etico, perchè celebra temi importanti come l'amicizia e la famiglia.
La trama inizialmente è ambientata nella periferia romana. Bruno, un uomo adulto ma cialtrone, girando a bordo della sua "Lancia Aurelia", conosce per caso il riservato e giovane Roberto, studente di legge. Bruno, tramite un pretesto, riesce a portarsi appresso Roberto, il quale comunque, per lo meno all'inizio, sembra apprezzare la vivacità di Bruno. I due così si ritroveranno a percorrere un lungo viaggio, ricco di incontri e avvenimenti, a bordo della macchina di Bruno.
Il rapporto che Risi crea tra Roberto e Bruno penso sia tra i più pazzi, divertenti e in un certo senso, toccanti, che il cinema abbia da offrire. Diciamo che, anche se questa affermazione è da prendere con le pinze, Bruno diventa una specie di papà per Roberto. Un papà che però gli fa conoscere un altro lato della vita, ovvero, quel lato divertente, spensierato e un po' incosciente.
E questo tipo di vita era possibile anche grazie al florido periodo economico e sociale che il nostro paese stava vivendo in quegli anni. E non a caso Risi, usa questo elemento come sfondo per l'intera storia.
Il ritmo è fluidissimo. L'abilità di Risi, è quella di saper orchestrare nel migliore dei modi i dialoghi, i quali risultano divertenti e leggeri.
La regia è trascinante. Le scorribande in auto dei due personaggi sono probabilmente tra le migliori scene che il cinema on the road abbia da offrire. Tante poi sono le inquadrature che restano impresse e che hanno fatto scuola negli anni a venire.
Il finale, è il più classico delle commedie all'italiana, però nasconde un grande messaggio di fondo


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Bella la fotografia, molto luminosa. Risi e Contini, tengono ad evidenziare le bellezze del nostro paese, quindi optano per un bianco e nero brillante.
La scenografia, quindi la strada, è protagonista quanto Gassman e Trintignant. Essa ci viene mostrata come qualcosa di bellissimo, ma, allo stesso tempo, da rispettare. E' la strada che porta i nostri due amici a conoscere nuove persone e a rincontrarne delle vecchie. La strada in questo film fa provare quelle emozioni che, all'epoca, quasi nient'altro poteva trasmettere. Perché la strada è selvaggia, è libera, ribelle e decide tutto lei, anche chi vive e chi muore.
Un altro motivo per il quale il film si segue con piacere, è l'enorme bravura dei due attori protagonisti.
Vittorio Gassman è straordinario. Lo spettatore viene completamente travolto, un po' come accade a Roberto, dall'euforia dell'attore genovese. Gassman tira fuori ironia, sarcasmo, simpatia e tanta "romanità". Ma ci sono anche dei momenti in cui l'attore è serio, dimostrando così tutta la sua versatilità. L'interpretazione dei dialoghi è sublime e molte battute sono rimaste e rimarranno nella storia del cinema.
Grandissima prova anche di Jean-Louis Trintignant, attore che ha fatto un sacco di comparse nelle pellicole nostrane. Fa da perfetto contraltare a Gassman: infatti, se quest'ultimo è molto esuberante, Trintignant, al contrario, è pacifico. Ottima anche per il francese la recitazione dei dialoghi.
Sullo sfondo, Risi ci mostra il bel paese nel suo periodo di maggior benessere. La gente si gode la bella vita. Infatti c'è chi possiede barche, chi i bei vestiti, chi partecipa a serate importanti ecc... Insomma, il regista ritrae un paese felice e soddisfatto.
La sceneggiatura è impeccabile. Naturalmente sono i dialoghi a farla da padrona. Le battute non sono mai ripetitive o ridondanti, ma sempre divertentissime e mai fini a se stesse. L'impianto narrativo è ottimo. La storia si svolge per la maggior parte del tempo sulla macchina di Bruno, però ci sono altre sequenze che vedono i due protagonisti incontrarsi con persone o mangiare in riva ad un porto. Però alla fine, questi sono solo momenti di passaggio, perché alla fine, è sempre sulla strada che i nostri Bruno e Roberto fanno ritorno. Grandiosa la stesura dei personaggi.

Conclusione: capolavoro della commedia all'italiana. Risi prende con se lo spettatore e lo pone sulla macchina di Bruno. Emozioni a non finire. Un film che a distanza di 56 anni riesce ad esercitare una forza magnetica impressionante.
Una delle migliori pellicole di sempre.