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TESIS regia di Alejandro Amenabar

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pakoesse     7½ / 10  18/01/2012 16:52:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il buongiorno si vede dal mattino... non è detto che qualora si tratti di un esordio l'opera di un regista debba essere criticata con riserva o giustificata per alcune imperfezioni; Alejandro Amenabar dimostra fin da subito di che pasta è fatto, proponendo una storia tanto inquietante (almeno nella fase iniziale) quanto intricata e controversa. Tesis è un thriller contraddistinto dallo stampo horror che seppur non faccia uso di eccessivi spargimenti di sangue abbraccia anche il genere appena citato soprattutto per la paura che riesce a trasmettere.
Fin dalle prime battute infatti si respira la tensione più pura; per il timore sia di quello che sta per accadere ai protagonisti di li a poco sia per quello di assistere al macabro spettacolo inerente all'argomento del fim...
trattasi degli snuff movie, ovvero video amatoriali i cui protagonisti ricevono le torture e le sevizie più indicibili per il puro scopo di intrattenere...

Prossima alla laurea la studentessa Angela decide di trattare nella sua tesi il tema della violenza, poichè da lei ritenuta fin troppo abusata nella cultura odierna, specie in quella cinematografica; nel suo percorso di studi che necessita giocoforza di materiale inerente al tema che tratta, finisce in possesso di una videocassetta contenente proprio uno snuff movie tra l'altro legato al mistero di una ragazza scomparsa anni prima... è l'inizio di un incubo.

tesis cattura lo spettatore soprattutto grazie alla sua atmosfera, coadiuvata anche dalle ambientazioni tetre come quella della videoteca o quella del sotterraneo in cui in cui avviene il montaggio dei video;
perfino la casa di Chema nella scena in cui quest'ultimo invita angela, la macabra abitazione suscita fin da subito tensione e sgomento.
Peccato che gli elementi di paura psicologica scemino molto pesantemente dopo la parte iniziale del film che nonostante ciò riesce comunque mantenere un ritmo elevatissimo e che nelle fasi successive non mancherà di regalare altri momenti di tensione.

Come gia detto Tesis cambia approccio dopo le pillole di paura iniziali, ma resta comunque saldamente ancorato al genere del thriller nudo e crudo, introducendo una lunga fase investigativa alla ricerca della verità, quest'ultima veramente apprezzabile poichè spiazza in continuazione lo spettatore facendogli pensare esattamente quello che il regista vuole che pensi; il continuo susseguirsi di risvolti della trama e dei colpi di scena riescono a mantenere l'attenzione elevatissima senza giungere mai a noia, arrivando a confezionare un finale con un colpo di scena abbastanza memorabile, seppur non orchestrato nel migliore dei modi.

Senza alcun dubbio si può definire di pregevolissima fattura la prova degli attori protagonisti soprattutto per quanto riguarda Fele Martinez nel ruolo del ragazzo nerd scorbutico ed introverso, rifiutando il mondo, che lo aveva a sua volta rifiutato; ma capace comunque di sentimento ed istinto di protezione nei confronti della protagonista.
Più che discreta la prova di Ana torrent, capace di impersonare la ragazza perfettina e di sani principi ma al tempo stesso caratterizzata da una vena di perversione più recondita, infatti la violenza che ella stessa tratta e che ella stessa afferma di disprezzare non fa altro che attirarla ed ammaliarla in continuazione, come nella curiosità suscitata dall'incidente ferroviario nella scena iniziale, nell'amicizia/collaborazione con Chema; ma soprattutto nell'attrazione che prova nei confronti di Bosco; ragazzo bello, bastardo.... e presunto colpevole.

Purtroppo non mancano evidenti forzature a livello di sceneggiatura, o forse è meglio definirli clichè cinematografici; infatti nella scena in cui Castro cattura ed immobilizza Angela appare davvero fin troppo fortuito che il suo amico sbuchi fuori a salvarla all'ultimo momento quando egli stesso era con lei fino all'istante prima della cattura; per non parlare poi del finale in cui il protagonista legato alla sedia tira fuori il coltello dal manico per liberarsi ed iniziare la colluttazione con l'assassino.

Forzature comunque tutto sommato perdonabili se si valuta il resto dell'opera che nel complesso la si può definire più che buona, anche se fa rimanere l'amaro in bocca poichè fa crollare ad un certo punto i suoi capi saldi di paura psicologica, concentrandosi maggiormente verso l'intrigo della trama e nel colpo di scena finale.... ma proprio come cita il professor Castro nel film: Bisogna dare allo spettatore quello che vuole.
JOKER1926  18/01/2012 17:45:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Buona la tua analisi, voto alto.
Concordo su quello che dici, continua così e buona permanenza sul sito.
Benvenuto.

JOKER1926
Invia una mail all'autore del commento thohà  18/01/2012 18:34:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai mai pensato di scrivere recensioni, invece che commenti?
Pensaci :)
pakoesse  20/01/2012 09:31:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti ringrazio del consiglio,
ma attualmente dubito di avere
la competenza necessaria
per scrivere una recensione,
anche perchè valuto la pellicola
da un punto di vista prettamente
personale; per cui dovrò essere
molto più obiettivo per muovere
una critica; intanto mi farò le ossa
esprimendo il mio parere sui film