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TESIS regia di Alejandro Amenabar

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stratoZ     7½ / 10  26/03/2024 14:38:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Bel thriller d'esordio per Amenabar, "Tesis" devo ammettere è un film molto tesos ah ah ah

Scherzi a parte, è un film teso per davvero, una vicenda scabrosa dalle tinte paranoiche che è avvolta nel mistero in questa università spagnola dove la protagonista, facendo delle ricerche per la sua tesi di laurea sulla violenza nei media, scopre uno snuff movie dove vi è una ragazza della stessa facoltà, scomparsa due anni prima.
Da lì inizieranno degli episodi sospetti, come la morte del suo relatore mentre guardava il filmato, che porteranno la protagonista assieme ad un suo compagno di corso appassionato di queste pellicole ad approfondire la questione.

La bravura di Amenabar qui è nel costruire sia tramite lo stesso soggetto che tramite una regia ispirata, una forte sensazione di pericolo paranoico, che proviene dal fatto di non potersi fidare di nessuno, essendo la questione molto scottante, essendoci indizi ma poche prove, non si sa chi ne è coinvolto, potenzialmente tutti i personaggi, protagonista esclusa, potrebbero essere colpevoli o comunque invischiati nella vicenda, questo fattore causa la costante sensazione di pericolo e di non essere mai al sicuro, con quel terrore viscerale che deriva dall'aver visto le torture a cui vengono sottoposte le studentesse negli snuff movie e che indagando sulla vicenda può capitare anche alla protagonista, che sfocia poi in scene ad alta tensione, basta vedere il primo inseguimento tra la protagonista e Bosco, in cui ancora sia lo spettatore che la protagonista sanno ben poco, fino ad arrivare al momento in ufficio dal nuovo professore che farà da relatore alla tesi, dall'aria fortemente sospettosa e con la rivelazione al telefono di Chema che getterà protagonista e spettatore nel panico, la prima non sa che il relatore ha ascoltato la conversazione al telefono, lo spettatore invece si, una gestione della tensione validissima.

Si arriva ad una parte finale dove progressivamente vengono scoperte le carte in tavola, dopo la scena ambientata nel laboratorio, altro momento altissimo della pellicola, il finale riserva le solite sorprese e qualche ribaltamento dei ruoli, ristabilendo un po' d'ordine dopo diversi momenti di pura confusione in cui la protagonista praticamente non poteva fidarsi di nessuno.

Tra i vari sottotesti del film vi è anche una discreta riflessione sulla violenza come forma di spettacolo, gli stessi carnefici, autori degli snuff movie, lo fanno per un movente prettamente economico, proprio perché c'è gente interessata alle pellicole, il film mostra abilmente la morbosa curiosità, che genera la violenza, gli stessi protagonisti ne sono succubi, la natura umana stessa la ricerca, lo dice il professore di cinema stesso "bisogna dare al pubblico quello che si vuole, è uno dei fondamenti dello spettacolo" e lo conferma il finale con il servizio al telegiornale.

Dai colori freddi, con un'atmosfera algida e fortemente paranoica, Amenabar completa un'ottima sceneggiatura con una messa in scena di tutto rispetto, realizzando già uno dei suoi film migliori, un thriller con pochi fronzoli che tiene continuamente sulle spine in un contesto in cui la posta in gioco è altissima. Validissimo.