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SE MI LASCI TI CANCELLO regia di Michel Gondry

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Raistlin     9 / 10  03/06/2005 13:08:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Assolutamente fantastico.
Le perplessità su Gondry sinceramente non le condivido, anzi: la potenza visiva del film quando le sue potenzialità arrivano a portata vengono colte con mano sapiente e, non c'é che dire, il gusto e la delicatezza di questo regista trapiantato al cinema sono dosati in un modo che, francamente, m'ha conquistato. Per me impeccabile registicamente.
Anche la sceneggiatura, aldilà dei facili riferimenti all'oscar, è ottima e ha tempi ritmati con precisione maniacale. Si sa sempre cosa si sta vedendo e si ha al contempo sempre modo di riflettervi sopra.
Un film sul ricordo, sul rimorso e sull'amore e la sincerità e anche sul realismo di chi, guardandosi indietro, deve sempre rendersi conto di ogni aspetto della sua vita, non solo quelli a portata di mano o che hanno lasciato un segno indelebile in negativo. È come se Joel si reinnamorasse di Clem nel suo viaggio introspettivo e non v'era modo migliore per presentarlo allo spettatore . Sicuramente un lavoro magnifico, contando anche Carrey e la Winslet semplicemente splendidi,come i comprimari, che non m'hanno assolutamente deluso.
Requiem  03/06/2005 14:28:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non capisco come si faccia a dare voti alti a sta roba... mah...
Raistlin  03/06/2005 17:34:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Roba"?
Santo cielo Req, non credevo non potessi apprezzare sto film, specialmente per la regia che ho trovato geniale.
Fra l'altro è un film che m'hanno consigliato tutti i miei amici che un minimo ne capiscono, proprio con te non m'aspettavo di divergere.

ç_ç
Requiem  06/06/2005 19:11:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
il mio voto è qualche pagina + avanti....... Mi ha fatto kagare, un film finto intellettualoide.
Il film è fasullo, la regia non è geniale, è scandalosa, anonima e televisiva.
Raistlin  13/06/2005 10:06:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anonima e televisiva?
Fasullo? Finto intellettualoide? Ma come può trovare finto intellettualoide un film sui sentimenti dio solo lo sa.

Ma dai, regia scandalosa... Sembra che tu nemmeno ci abbia ragionato su sto film. Beccati sta recensione: Il regista Michel Gondry è la vera star in un film pieno di star. Più di Jim Carrey, di Kate Winslet (quella del Titanic) e dello sceneggiatore Charlie Kaufman (firma in gamba degli ultimi anni: Essere John Malkovitch, Confessioni di una mente pericolosa, Il ladro di orchidee). E allora qualcuno potrebbe chiedersi: chi?

Chi...!?!!

Dunque: uno dei più bei videoclip pop degli anni '90, cioè Around the world dei Daft Punk (scheletri, disco girls e robot impegnati in un ballo coreografico che nega il genere in chiave post moderna), poi Knives Out dei Radiohead (quello in cui Thom Yorke assiste in ospedale una ragazza con il corpo sostituito dalla tavola dell' "allegro chirurgo"), e ancora il meglio che vi ricordate di artisti come Beck, Bijork, Foo Fighters e Massive Attack, fino ai Rolling Stones di Like a Rolling Stone ed ai White Stripes di Fell in love with a girl. Tutta roba sua.

Basta così? No, c'è la pubblicità. Innanzitutto la più bella che la Levi's ricordi: in una America d'altri tempi un ragazzo acquista da un farmacista in disappunto una scatola di preservativi. La sera stessa, ad aprire la porta di casa della ragazza con la quale fare baldoria, è lo stesso farmacista che si rivela esserne il padre... "watch pocket created in 1873... Abused ever since". A seguire Nike, Air France (geniale), BMW e altre cattive multinazionali.

Il cinema arriva nel 2001 con Human Nature, passato inosservato in Italia: esordio interessante, sempre scritto da Kaufman ed interpretato da Patricia Arquette assieme a Tim Robbins, ma con un Gondry ancora non a pieno agio con la nuova esperienza del lungometraggio (comunque da recuperare in dvd). Ora il regista ci riprova con questa strana pellicola davvero notevole ma massacrata, come spesso accade, nel titolo italiano. L' originale è infatti Eternal Sunshine of the Spotless Mind, dai versi del poeta inglese Alexander Pope (1688-1744): "How happy is the blameless Vestal's lot! /The world forgetting, by the world forgot. / Eternal sunshine of the spotless mind! / Each pray'r accepted, and each wish resign'd..."

Un film unico che non assomiglia a nulla, un viaggio improbabile nella mente di un uomo con un stile tutto alla Gondry (cioè personalissimo, ricco d'invenzioni strabilianti, trendy come un videoclip all'ultima moda e denso come il meglio del cinema indipendente americano) ma che non si esaurisce in un puro e folle esercizio di stile, come è capitato a tanti suoi colleghi che hanno tentato la strada del cinema. Eternal Sunshine ha una solidità insolita per una storia così improbabile. Usa le sue trovate con grande sobrietà, non facendone il motore del racconto ma mettendole al servizio dei sentimenti che descrive. E si preoccupa di costruire personaggi solidi, dando a Jim Carrey la possibilità di superare le sue più belle interpretazioni drammatiche, quelle cioè di Man on the Moon e di The Truman Show. Privo com'è del più impercettibile ghigno nei panni di un fragile e normalissimo innamorato affranto, Carrey raggiunge il suo picco nei panni di un comune mortale che si annoia alle feste e si ritrova sempre scoperto alle crudezze della vita. Brava anche Kate Winslet, donna stramba dai capelli multicolore, mediamente affascinante nella sua banale felpa arancione e scivolosa come nemmeno un lago ghiacciato nel complicato universo emotivo che la caratterizza.

La pellicola riesce in un uncinetto di generi che pur essendo cervellotico e geometrico riempie gli occhi con tanta autentica poesia. Parlando di sentimenti vecchi come il mondo e di temi come la nostalgia dell'infanzia, l'astrazione dell'identità e l'innegabilità del destino. Lo fa inscenando una delle più belle distorsioni soggettive della realtà che il cinema ha realizzato di questi tempi, con una struttura contorta in cui sguazzano fantascienza demenziale e surrealismo moderno, commedia brillante e dramma esistenziale. Alla fine il numero di domande che ci si porta dietro è innumerevole ed elettrizzante, come solo una sensibilità tutta europea (Gondry è un francese che da anni lavora in Usa) di solito sa regalare.

Antonello Schioppa
Requiem  14/06/2005 20:34:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Regia anonima e televisisiva??? Perchè no?Lo confermo.
Non avevo la minima idea di che robe avesse fatto questo regista... sono elencate qui. Videoclip e pubblicità... Eccoti servito. Ci vogliono all'incirca 10 secondi di visione per capire da dove viene. E che in passato aveva fatto per l'appunto robe televisive.

Comnque avevo inserito anche io un commento.
Con Voto 4 che confermo... credo alla pagina successiva....

da dove viene questa recensione, che peraltro mi sembra proprio scema? Jim carrey, è monoespressivo, visto che non può sfogarsi nei suoi soliti gesti visto che il copione non permette.
Film così contorti ce ne sono a migliaia, è un film finto cervellotico, a me ha ricordato chissà perchè "apri gli occhi" di Alejandro amenabar (altro che unico). la bella fine mostra per l'appunto che è solo un giochetto.
Con la solita regia regia da videoclip che io non sopporto. Eddai, siamo onesti negli ultimi anni tutti quelli che esordiscono al cinema vengono da li e sono tutti uguali. Come diavolo si fa a negarlo? I soliti effetti scemi, movimenti improvvisi, digitale, immagini frammentate , immagini sfogate, montaggio veloce. Tutti ugualissimi.
dirtycla  16/06/2005 17:48:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Req diamo per scontato che i nostri punti di vista sul film non si incontreranno mai. Sono totalmente d'accordo con Raistlin e considero Gondry una felice novità rispetto al guazzabuglio che hai elencato tu.
Su una cosa devo assolutamente smentirti: Carrey in questo film è perfetto, altro che recitazione monocorde.
dirtycla  16/06/2005 18:29:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il collegamento che fai tu con "Apri gli occhi" non è sbagliato, in ogni caso quello si che è un film cervellotico, anche se tutto sommato ben riuscito.
Il bello di "Se mi lasci..." è che racconta una storia trita e ritrita in maniera per niente banale e scontata, e le tecniche utilizzate sono assolutamente funzionali alla storia stessa.
Requiem  17/06/2005 10:24:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
2 cose mi sono parse quanto meno oggettive: 1) Carrey potrà funzionare abbastanza bene nella parte dell'uomo frustrato, ma utilizza 1 espressione dall'inizio alla fine, a differenza dei suoi film comici.
2) Se il film funziona in minima parte ciò si deve alla sceneggiatura e non alla regia. Il regista utilizza tutti gli artifici scemi che utilizzano i registi provenienti dai videoclip, come qusi tuttii penosi registi che hanno esordito negli Usa negli ultimi anni.
Non capisco come possano piacere questi tipi di regia videoclippara, tutta televisiva e per nulla cinematografica.


dirtycla  17/06/2005 16:19:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Req che ti devo dire?
Nel caso di questo film quello che è oggettivo per me non lo è per te e viceversa.
Siamo d'accordo sulla sceneggiatura.
Secondo me Gondry è stato bravo perchè ha illustrato perfettamente il mondo interiore di Carrey, il suo scavare nella memoria.
Ti ripeto , tutte le sue scelte registiche le ho trovate funzionali al contesto; in fondo, rifacendomi al post aperto da te, le parti in cui Carrey ricorda sono girate tutte con una soggettiva che rappresenta lo stesso Carrey che rivede il suo passato.
Probabilmente hanno scelto Gondry perchè era perfetto per ricreare l'inconscio del personaggio.
Magari il prossimo film di Gondry sarà la riproposizione senza senso dello stesso stile di "Se mi lasci..." e allora lo mandiamo a ****** insieme.
Raistlin  30/06/2005 12:09:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Solita regia da videoclip?

Solita? Bah...
In quanto a videoclipparo è probabilmente il migliore in circolazione, poi criticare questo film da quel punto di vista mi sembra come farla fuori dalla tazza.
Forse sei un po' radicato tu nei lavori di Carrey e se non lo vedi fare i faccioni ti diventa monoespressivo.
In questo come in altri suoi lavori senza l'uso del faccione Carrey è quasi sempre bravo, sta alla tua sensibilità accorgertene.

Di nuovo col cervellotismo, come fai a vedere cervellotismo laddove si esplorano i sentimenti? Che diamine...
Ma dai, è pieno di idee non invasive, non pompose, io le ho trovate semplicemente adatte, a tratti (la scena del ritorno all'infanzia) geniale. Che ha di televisivo, la grana?? Boh.

Elencami un po' qualche film uguale a questo e che abbia visto e ne riparliamo. Magari è la prima volta che vedo un film del genere e ne sono rimasto folgorato proprio per quello.