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COLLATERAL regia di Michael Mann

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Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio     10 / 10  13/12/2005 17:23:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Capolavoro assoluto sul piano dell'andamento visivo e narrativo.
Contenuti e tecniche espressive ben collaudati, ma il film prende il volo per qualcosa che riguarda il come viene svolta la sceneggiatura, essa scorre tra il linguaggio visivo senza pause o ridondanze accompagnata da una puntualità ritmica di metonimie e metafore di rara bellezza ed efficacia comuicativa (vedi il coyote che attraversa la strada con il taxi fermo, una scena che sembra rafforzare con la presenza di un animale carnivoro la comunicazione di un atmosfera di sbranamenti bestiali).
Una Los Angeles mai vista così notturna, ripresa dal tramonto all'alba che mostra il suo fascino nel riprodurre sogni e orrori ricchezze e miseria, ordine e sociopatie.
Marlon Brando  11/11/2006 20:21:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi accorgo con piacere che anche tu hai molto apprezzato questo film.
Nonostante non abbia esperienza di tecnica cinematografica, anche a me è sembrato ci sia una sorta di equilibrio tra regia e sceneggiatura; in un certo senso quando manca una "interviene" l'altra e viceversa, e in alcuni punti si incontrano e combaciano.
Volevo gentilmente chiederti cosa ne pensi del mio commento.
Grazie.

Giordano Biagio  12/11/2006 12:22:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se hai apprezzato questo film che è apparentemente un po' ostico vuol dire che ci acchiappi come linguaggio cinematografico...
L'errore che si commette spesso è di commentare un film come se fosse un libro o un saggio di argomenti disparati o un documentario di storia...
Comunque l'importante è conoscere i propri limiti...
Marlon Brando  12/11/2006 15:21:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In che senso non bisogna commentare un film "come se fosse un libro o un documentario di storia"?
Quando dici che "l'importante è conoscere i propri limiti" vuoi dire che si dovrebbe essere più modesti?
Giordano Biagio  12/11/2006 19:16:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nel senso che un film è assolutamente un'altra cosa: è scrittura con immagini in movimento. Occorre quindi per studiare un film soffermarsi di più sugli aspetti visivi e formali che sui contenuti.
Ad esempio un film come Mhullholand Drive di David Lynch sul piano dei contenuti dice poco e in un modo che non è mai a significato univoco, ma sul piano delle emozioni, del suspense, del coinvolgimento nel mistero dell'omosessualità femminile è grandioso. Un gran film che vive solo di numerosi blocchi-immagine-scene spesso slegati tra di loro ma a più sensi proprio per coinvolgere l'inconscio dello spettatore. Blocchi slegati ma uniti da un unica atmosfera. Blocchi tutti di buona invenzione.
Il cineasta crea blocchi di immagine scene, il filosofo crea concetti, lo scrittore di romanzi lavora sulla chiarezza e bellezza dei contenuti attraverso le parole, lo storico che scrive usa una forma di scrittura essenziale ma lavora sui documenti e la parola scientifica, etc.
La peculiarità del cinema è l'immagine, cioè l'arte, qualcosa che non può imitare il libro previo un suo fallimento. Ricordiamoci che da pessimi libri sono stati tratti grandi film a dimostrazione di quanto ho detto il cinema ha una forte indipendenza dal libro. Da quest'ultimo può prendere solo qualche spunto, qualche idea, ma poi il regista viaggia su un'altra dimensione...
La parola del cinema è una breve sequenza significante di immagini...un linguaggio che non può avere vocabolario, un codice impossibile e vago, equivoco per questo ricco di valenze artistiche e poetiche...
Marlon Brando  12/11/2006 20:34:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Capisco, capisco... Su questo avevo già riflettuto e avevamo già discusso e penso che un libro o un concetto filosofico
da certi punti di vista sia più chiaro dal punto di vista tematico che un film poichè un film si esprime attraverso varie tecniche proprie, seppur ereditate, dell'arte cinematografica: regia, sceneggiatura, fotografia, montaggio, scenografia, eccetera...
Per esempio mi ha stupito la valenza simbolica della fotografia di Storaro in Apocalypse now, che sottolineava la profonda spaccatura tra la cultura occidentale e orientale.
Concordo con le tue ultime due frasi: che un grande film sia un prodotto inconscio e forse incontrollato della mente di un regista?
Giordano Biagio  12/11/2006 21:21:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Interessante quello che dici su Storaro rifletterò...
Saluti
Marlon Brando  13/11/2006 14:46:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ok, grazie per le risposte!
Saluti e a presto.
Constantine  21/03/2006 17:25:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bravo d'accordissimo su tutto. Meno Male.
Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  26/03/2006 18:26:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' un film da scuola di regia e di sceneggiatura
andreapau  14/06/2007 10:18:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
non ne capisci una mazza
Andy MCnab  22/12/2005 19:16:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Concordo pienamente.FINALMENTE UNO CHE DA UN VOTO DECENTE A QUESTO FILM.
Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  10/01/2006 10:59:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie, è un film veramente bello, peccato per i tanti giudizi negativi. Saluti
zed85  23/01/2006 21:31:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
mi aggiungo a voi, questo film è semplicemente fantastico, mai vista una los angeles cosi . Non riesco a capire perchè ci sia una media cosi bassa!!!, scommettiamo che se al posto di tom cruise (BRAVISSIMO) ci fosse stato de niro o al pacino la media adesso sarebbe un altra? MHAA...........
Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  26/03/2006 18:26:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Concordo