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NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS regia di Henry Selick

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amterme63     7 / 10  03/11/2009 23:55:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film molto carino che fa bene il suo dovere, cioè quello di intrattenere e di divertire con semplicità e gusto. Il punto di forza del cartone animato è il fatto che si basa su di un immaginario collettivo molto diffuso come quello legato a due feste popolarissime, quali Halloween e Natale. Il contenuto è in questa maniera un continuo ammiccare a immagini, figure, fantasie che colpiscono lo spettatore come qualcosa di conosciuto, di intimo, di familiare. Anche la forma si rifà a classici tradizionali e di successo, in questo caso i musical e la commedia leggera.
Qui però il solito e il tradizionale non danno la sensazione di ripetitività, di riciclo, ma quella di familiarità e facilità di assimilazione. C'è però una grossa novità che rende il film speciale ed è quella dello "sdoganamento" del pauroso, del macabro e dell'orrido, eletti a divertimento e svago adatti a famiglie e bambini.
Una volta nei musical e nei cartoons c'erano personaggi perbene, vicende normali, spensieratezza, buoni sentimenti; questo film mantiene la leggerezza e la facilità tipiche ma cambia loro la forma. Adesso anche la piccola cattiveria, lo scherzo sadico sono ammessi e accettati. E' diventato poi normale l'orribile, il cattivo, immaginare tutto scuro, nero, scheletrito, malridotto. E' insomma il segno che la cultura amara, desolata, pessimista, catastrofica che aveva caratterizzato la fine degli anni '70 era diventata la bandiera di un epoca (in questo caso gli anni '90), oggetto di espressione, rappresentazione e identificazione collettiva.
In qualche maniera però questa cultura è stata volgarizzata, banalizzata, sterilizzata, fatta oggetto di consumo. Questo film ne è un po' la dimostrazione. La cosa che salta all'occhio del mondo di Halloween (dove dovrebbe essere tutto violento e malvagio) è quella di funzionare un po' come un modo tipico, cioè con personaggi buoni e personaggi cattivi.
Il protagonista, la dolce Frankenstein donna, tanti altri piccoli strani personaggi, hanno solo la facciata o l'aspetto ostile, dentro sono persino buoni e amorosi e per lo più vengono fatti passare come innocui e simpatici. Sono solo maschera, simulacro, simbolo che rimanda ai fondamentali del divertimento. Un'operazione molto simile a quella fatta da Tarantino. Prendere il negativo, svuotarlo e renderlo merce di consumo, appoggiandosi alla simbologia cinematografica ormai perfettamente consolidata e diffusa collettivamente.
Altra lezione che viene fuori dal film è quella della divisione della società in gruppi chiusi e autosufficienti. Non sarà mai possibile un dialogo fra un borghese benestante (con la bella casa e il buon regalo di Natale) e un rappresentante delle periferie di cultura punk o death metal. Ognuno sta, ed è meglio che resti, chiuso nel proprio recinto.
Queste sono solo elucubrazioni che non hanno attinenza diretta con il film. Direi che occorre fare i complimenti a Burton e al regista per le mille piccole trovate visive (i fumi animati, i regali su misura), in generale per la bellezza delle immagini, la fantasia e la cura con cui sono assemblate. Poco male se i personaggi sono poco sviluppati o la storia sia banale. Non è questo il genere in cui queste cose contano. L'importante è che ci siamo inteneriti e ci siamo divertiti ammirando una piccola e simpatica opera filmata.