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ALADDIN regia di John Musker, Ron Clements

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Godbluff2     8 / 10  18/04/2022 16:23:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Uno dei gioielli di puro intrattenimento della Disney, un meccanismo di puro cinema-spettacolo, una girandola di colore, atmosfere esotiche, virtuosismi estetici e registici e ottimi personaggi secondari, al netto di una storia banalissima, dall'evoluzione banalissima e con due protagonisti che andrebbero insabbiati vivi nel deserto di Agrabah. Di fatto tutto il meglio del film a livello dialoghistico e narrativo si trova soltanto episodicamente nelle invenzioni e nei lampi di genio di due artisti straordinari: Robin Willians nella versione originale, Gigi Proietti in quella italiana, nei panni del Genio della Lampada. Il torrenziale flusso di coscienza (è letteralmente così: un'improvvisazione libera di Williams durata diverse ore e poi adattata nei dialoghi del Genio) comico del Genio di Williams poteva esser retto probabilmente solo da Proietti, che qui è nel suo campo da gioco preferito come dimostrato tante volte nella sua carriera da attore ("A me gli occhi, please", le improvvisazioni in "Febbre da cavallo") e doppiatore (riuscire a star dietro tanto bene al Robert De Niro di "Mean Streets" è qualcosa che vale una carriera). Un'interpretazione perfetta, strabordante, indimenticabile, anche canora (e pure qui, scelta perfetta quella di Proietti).
Poi c'è Jafar. Al di là dell'anche qui ottimo doppiaggio italiano di Massimo Corvo, io un villain così splendidamente "politico", cospiratore e ragionatore non lo ricordo, fino al momento di questo film, nella filmografia Disney; dall'alto della sua posizione di Gran Visir, Jafar cospira, progetta colpi di stato, prese di potere, matrimoni dinastici, è subdolo, astuto, crudele, perfido, manipolatore, sarcastico (e quest'ultimo aspetto lo rende capace anche di divertire, molto, rendendolo un personaggio molto eclettico), ambizioso, stregone, ipnotizzatore e secondo me un politico fin troppo capace (perché se a comandare è quel Sultano lì, Agrabah dovrebbe essere in rovina da quarant'anni, abbiate pazienza). Jafar è un villain (quasi) perfetto. Perché quel quasi subdolamente infilato tra parentesi ? Perché la fine da pollo che fa, nel suo massimo momento di gloria, è davvero TROPPO da pollo, è quasi vergognosa (anche se sensatissima e coerente con un personaggio che, raggiunto lo zenit del potere e la glorificazione e realizzazione di tutte le sue ambizioni, perde anche l'attenzione e la lucidità che lo avevano contraddistinto).
Le spalle migliori, Yago e il Tappeto Volante, sono paradossalmente quella più logorroica e quella più silenziosa (il Genio non è una spalla, è il vero protagonista, mi pareva chiaro) mentre Apu per me potrebbe finire sotto il deserto insieme al padrone-amico e quell'altra scèma di Giasmina.
Nonostante le sezioni animate digitalmente comincino almeno un po' a risentire il peso degli anni, l'impatto visivo generale di "Aladdin" è ancora oggi clamoroso, dal prologo con il movimento nei campi lunghi del deserto mediorientale, a tutta la sequenza della mistica grotta sempre nel deserto, visivamente per distacco il momento più bello ed esaltante del film, con la parte della fuga a rotta di collo sul Tappeto che è la sintesi perfetta dell'esaltante intrattenimento con virtuosistiche evoluzioni visive da far balzare il cuore in gola e che sono girate e montate da porcamiseriacheroba. Così come lo scontro finale (e la trasformazione finale) con Jafar (magari invece il serpentone è un po' invecchiato male, bello però eh) e prima ancora la sequenza del suo colpo di stato (lui che spazza via la torre con Aladdin dentro giocando a golf, sono più di vent'anni che rido ogni volta che mi capita di rivederla). Poi, iconica al massimo nonostante ne siano protagonisti quei due imbecìlli dei protagonisti, la sequenza "Il Mondo è mio" sul Tappeto Volante, da qui in poi, chiedere a Hiccup di "Dragon Trainer", il più infallibile metodo di rimorchio certificato in tutto il cinema d'animazione americano.
Film bello bello, quantomeno per il suo perfetto intrattenimento e la sua grandiosità visiva, mezzo punto in più per l'affetto dei ricordi.