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HO SPOSATO UNA GANGSTER regia di Cho Jin-gyu

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Ciaby     6½ / 10  08/01/2012 22:34:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ben realizzata, diretta e recitata, è una spassosa commedia che non ha paura di affrontare altri generi (azione, drammatico) e che riesce a divertire con destrezza, sfruttando, soprattutto, la carta vincenti di certi dialoghi taglienti e situazioni che hanno quasi del geniale. Scorre liscio, nonostante il suo essere abbastanza prevedibile, ma non annoia mai, in quanto c'è un ottimo controllo del tempo filmico che elimina i tempi morti (cosa che invece non avviene spesso nei melodrammi connazionali), riuscendo a far fluire ogni cosa nel tempo che serve per dirlo.

Strappa più di una risata, rischiando di diventare demenziale, ma senza mai cadere nella trappola del trash, è un film di quelli che si possono guardare quando c'è bisogno di un film scacciapensieri, di quelli che non hai troppo voglia di ragionarci su, e che vorresti sappiano intrattenere con grande facilità. Questo ci riesce alla perfezione (non a caso è uscito anche nel nostro paese), mantenendo sempre la sottile raffinatezza del cinema coreano, presente anche in quello più commerciale.

Peccato per la parte finale, decisamente deludente e sottotono, con i toni che si smorzano e si fanno più drammatici (e, inaspettatamente, violenti!) e forzati, con la classica, immancabile, scena (tuttavia non irritante, visto che il dialogo tra i due è insieme tenero e grottesco) di lei che regge lui ferito e in fin di vita, sotto la pioggia battente, accerchiati da millantamila persone che, come da copione, non fanno assolutamente niente e guardano, facendo espressioni basite. Lui le dice di amarla e il film prende una svolta un po' di caduta libera, fino ad un finale simpatico e da mafia-movie, ma che sa di tronco e non convince. D'accordo, il film è stato seguito da più sequels, ma un finale così aperto lascia un po' l'amaro in bocca.

Prevedibile successo al botteghino locale.

PS: Nota di demerito all'edizione italiana, con uno dei sottotitoli più orridi che abbia mai letto: "Non lava, non stira, non cucina...UCCIDE!". Della serie: ci facciamo sempre riconoscere.