Larry King 6½ / 10 15/02/2010 19:54:28 » Rispondi Lo so che non sto parlando di Ejzenstein o Dreyer, ma mi riesce molto difficile dare un'opinione di qualsiasi tipo su questo film. Il voto potrebbe essere una media fra il giudizio assolutamente positivo, se lo avessi visto in tv in due puntate, durante i postumi della digestione, e la delusione quasi cosmica, per un'operetta banale e stravista, non degna del regista de "La ricerca della felicità". Come opera televisiva sarebbe godibilissima, per i splendidi ritratti dateci da Favino e dalla Impacciatore, un po meno per Accorsi e la Puccini, decisamente sottotono. Anche Santamaria è molto bravo, anche se rischia di diventare la versione maschile di Margherita Buy, se continua a essere ghettizzato in ruoli da nevrotico. Come film, è piatto, anzi molto prevedibile. Molte spiegazioni a questo mio giudizio sono da spolier. Certo che il ritorno di Muccino in Italia me lo sarei aspettato più coraggioso e convinto. Voto: 8 x la fiction tv, 4 x il film al cinema. Media 6, mezzo voto in più per la Bruni Tedeschi (sua una delle scena più emblematiche e realistiche, il primo incontro con Pasotti). Al di la di tutto, stupirò chi mi ha letto fin qui, ma devo dire: Bravo Muccino! Come ogni volta, mi hai fatto parlare del tuo film per un'ora all'uscita dal cinema, ed ora, ho anche trovato il tempo di scriverci su. Vuol dire che dopo tutto, non sei proprio così male.
1. era ovvio che il personaggio di Santamaria fosse votato all'autodistruzione, ma la scena del suicidio, con lui in vestaglia, sotto la pioggia, la musica in crescendo, le tende che svolazzano....invece di creare pathos, crea estraneamento per quanto è banale. 2. Favino, uomo in carriera, è di destra, Ciocci, garzone al supermercato, è di sinistra. Mi dispiace Muccino, non sei Virzì e questi ritrattini ti vengono piuttosto male. 3. Ciocci scappa in Brasile, gli ricrescono i capelli rasta di Ovosodo, ma si ritrova solo come un cane, su un'isola deserta, quasi a testimoniare la sua disillusione. Mah!