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THE BOX regia di Richard Kelly

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  17/11/2010 10:25:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mezzo passo falso per Richard Kelly,al solito pletorico nello sviluppo di storie ,personaggi e molteplici sottotrame che si intrecciano con il fulcro narrativo, in questo caso senza raggiungere clamorosi risultati come accaduto con "Donnie Darko" ed in modo meno apprezzabile, ma comunque stimolante, in "Southland tales".
La pellicola,ricavata da un racconto di Richard Matheson, promette subito bene sposando un profilo ansiogeno sul quale viene imbastita le prima parte, resa ancor più inquietante dal volto deturpato di Frank Langella e dal suo ambiguo savoir-faire.
La ricostruzione d'epoca (siamo a metà anni '70) è notevole,non solo per le scenografie ma anche per la scelta dei colori,tenui e smorzati,simili a quelli utilizzati da Fincher in "Zodiac",mentre evidente è l'attinenza formale con la celebre serie tv "Ai confini della realtà" per cui lo stesso Matheson fu sceneggiatore.
La necessità di dare spiegazioni tradisce Kelly che si arena tra raccordi e sfumature fin troppo ricercate,l'insistenza nel voler confondere le acque crea un disordine superfluo che dissipa quel pathos così meravigliosamente plasmato in un primo tempo.
Anche le argomentazioni sembrano vertere su numerosi temi ,in realtà libero arbitrio,moralità e avidità dell'uomo sono ingranaggi dominanti nel cervellotico meccanismo,da non perdersi di vista per un' interpretazione lucida,riguardante quella che di fatti è una punizione divina messa in atto attraverso una rivisitazione laica del famigerato peccato originale.
"The box" manca di equilibrio narrativo,troppe digressioni compiaciute smorzano l'iniziale entusiasmo e l'offerta di libertà interpretativa su alcuni snodi non incuriosisce più di tanto.
Resta da premiare l'attitudine di un autore che ha il coraggio di osare e portare avanti un discorso artistico sicuramente degno di nota.