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THE BOX regia di Richard Kelly

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     6½ / 10  26/07/2010 01:04:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è proprio il caso di gridare al capolavoro, ma nemmeno assumere un atteggiamento pregiudiziale come quello di tanti critici made in Usa più o meno noti.
La citazione di Sartre ("Liberi o non liberi, sta a noi scegliere") dice già tutto, ma in questo mix Mathesoniano di horror e fantascienza proprio lo spunto originale della vicenda finisce per incepparsi in un meccanismo artificioso, ridondante, lasciando l'amaro in bocca con un finale facilmente emotivo (ricattatorio sì) che lascia l'amaro in bocca.
"The box" è uno di quei tipici film dalle potenzialità enormi che si (auto)limita all'emozione di massa finendo per scegliere la via più idonea per farsi gradire dal maggior numero di spettatori.
Eppure non è affatto un prodotto scadente, anzi. Qualche frammento di prim'ordine (cfr. la sequenza in biblioteca per esempio) e soprattutto le sequenze degli esterni - una Virginia perennemente imbiancata dalla neve - sono notevoli.
Personalmente trovo entusiasmante che nonostante il riciclo costante di Twilight Zone et similia la stucchevole festività del Natale venga messa costantemente in pericolo dal contrasto inquietante delle paure di Norma (una Cameron Diaz insolitamente... brava) e del marito (invero scialbo come attore e come uomo).
E gli stessi difetti e pregi che potevi riscontrare in Donnie Darko, un prodotto commerciale potenzialmente intrigante. Stop. Una certa delusione quando le pretese vorrebbero trasformare il tutto in una metafora sul cinismo di un'umanità allo sbando. Stop.
Infatti The box dà il meglio di sè nella rappresentazione "semplicistica" (più comune della vita comune) di una coppia di americani innamorati, in quel sentimento che sembra (?) riportare la speranza davanti ogni ostacolo e difficoltà.
L'incoerenza rischia di confondere Richard Kelly, che riesce a commuoverci quando non è pervaso dal bisogno di strafare con i giochi della mente e le manipolazioni scientifiche.
Meglio credere all'illusione iettatrice della "catena di Sant'Antonio" e vedere l'amore trionfare (si fa per dire...) nel meccanismo egoistico delle proprietà individuali