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THE BOX regia di Richard Kelly

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elio91     8 / 10  23/07/2010 16:34:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi sono spesso chiesto se Richard Kelly sia da considerarsi furbo. Io l'ho sempre ritenuto tale: si ispira molto a Lynch, si capisce poco dei suoi film perché aperti a varie interpretazioni,si fa delle pippe mentali pazzesche e di conseguenza trova un certo tipo (ristretto) di pubblico che apprezza sempre i suoi lavori. Ma se alla fine anche The box è l'ennesimo flop di critica e pubblico (e solo al terzo film) tanto furbo non deve essere,quindi immagino che creda veramente in quello che fa e nelle storie che racconta.
Southland tales,il secondo film di Kelly,era una grande scemenza incredibilmente ambiziosa ma aveva qualche momento di grande bellezza che confermava che in questo giovane regista c'è del talento,inoltre era sfrontato (troppo per essere appena un secondo film). Bruttino ma gli ho dato un 7 (immeritato) più per il coraggio che per altro. Quindi non ero proprio bendisposto nei confronti del nuovo lavoro del regista di Donnie Darko ma ero curioso e devo dire di essere rimasto ampiamente soddisfatto da quello che ho visto per vari motivi.
Essendo tratto da un racconto di Matheson (a sua volta ispirato e ispiratore di altri progetti analoghi tra romanzi e film) non è una storia proprio nuova quella del dilemma morale che affronta la giovane coppia: spingere il bottone e guadagnare un milione di dollari avendo sulla coscienza la morte di una persona o non farlo e avere sulla coscienza il rimorso di non aver preso i soldi?
Molti si sono lamentati del fatto che dopo un'ottima prima mezz'ora tesa e d'atmosfera il film abbandoni il dilemma morale e si perda nei vaneggiamenti di Kelly. Questo è vero e falso al tempo stesso: Kelly comincia con le sue visioni deliranti,questo si,ma non abbandona mai il tema del problema morale che è il vero senso del suo ultimo lavoro e il finale è indicativo sotto questo aspetto. Che poi allarghi la trama dando più domande che risposte questo è vero,ma niente in confronto all'incomprensibilmente criptico Southland tales.
Come nella tradizione del miglior Lynch (siamo comunque lontani anni luce per stile e tematiche) il senso non è volutamente univoco, c'è chi interpreterà molte cose in una maniera e chi in un'altra,la maggior parte delle persone manderanno a cagar.e il regista non volendo fare qualche sforzo mentale in più,o giustamente perché lo riterranno troppo presuntuosamente autoreferenziale (tutto questo è assolutamente condivisibile).

Insomma,alla fine di cosa parla The Box? Forse di alieni,forse di Di0,forse di esperimenti governativi,magari di tutto questo messo insieme. Si tocca nuovamente la metafisica come in Donnie Darko ma non è narcisismo autoriale. Kelly continua ad elaborare il suo pensiero fatto di colpa,complotto,di persone "incomplete" e problematiche che trovano l'espiazione solo attraverso il sacrificio di sè stesse per salvare gli altri.
L'essere umano non ci fa una bella figura (come sempre) perché fare una scelta tanto eticamente importante come quella di premere un semplice pulsante comporta "delle conseguenze",e che conseguenze!

I difetti tipici del cinema di Kelly continuano: attori imbambolati e non in parte (la Diaz e Mardsen inadatti),personaggi inutili e scene sottotono che stonano nel contesto. In compenso sembra migliorare sotto altri aspetti tra cui l'atmosfera retrò e inquietante,la scelta di un attore come Langella che rimane la nota positiva più convincente e inquietante di The Box e una trama forse ancora più accessibile degli altri suoi film strambe,checchè se ne dica in giro.

Tra qualche anno,se Kelly troverà una maturità autoriale e stilistica,ne riparleremo come di film sottovalutato. Come Donnie Darko,solo che The box mi è piaciuto di più. 8 di incoraggiamento.
elio91  30/09/2010 23:20:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come scritto,il voto era di incoraggiamento. Sarebbe un 7,rivisto oggi. Kelly è spesso irritante e spero non abbia ancora trovato la sua strada perché fare il Lynch della situazione va bene fino ad un certo punto,poi le cose le devi fare a modo tuo altrimenti ti fai ridere addosso e a ragione. Sempre meglio di Southland tales,di certo The box è più affascinante.
oh dae-soo  23/11/2010 23:28:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mamma mia, mi son messo a leggere i commenti dopo aver postato il mio e ha iniziato ad assalirmi lo sconforto. Possibile che quasi nessuno l'abbia apprezzato? Meno male che ho "trovato" te, mi sento meno solo...

L'unico appunto Elio è che uno con la tua capacità argomentativa e critica avrebbe secondo me fatto meglio a restare più "nel film" e lasciar perdere questi discorsi solo sul regista perchè a mio parere lasciano il tempo che trovano. Invece sei entrato nella trappola degli altri per cui questo film è solo un pretesto per parlare di Kelly, nel bene o nel male. The Box è un film. Ottimo peraltro.

Intendiamoci, il commento è buonissimo lo stesso. Ciao!
elio91  24/11/2010 16:25:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao anche a te.
Allora,ho parlato più di Kelly che del film perché,pur avendo apprezzato The Box,non posso fare a meno di notare come ogni suo lavoro sia spesso troppo furbesco. Insomma,non puoi fare film con trame volutamente confusionarie e che non portano da nessuna parte solo perché lo fa pure Lynch (a cui Kelly si è sempre ispirato). Con The Box la situazione sembra essersi risollevata parzialmente mentre con Southland tales era stata un disastro completo (e te lo dice uno che ha letto pure il fumetto prequel,altra mezza schifezza). Se non parlo del senso del film "secondo me" è perché non so ancora inquadrare bene il regista e di conseguenza il suo lavoro.
Comunque se ancora penso a certe cose di The Box mesi dopo averlo visto significa che qualcosa dentro me ha fatto scattare e quindi come film è validissimo. Sono sicuro verrà rivalutato tantissimo col tempo.