Xavier666 9 / 10 28/12/2009 01:25:23 » Rispondi L'anno si chiude in grande per me, grazie a questo film, una storia che racchiude nella sua semplicità la tragedia degli immigrati dei clandestini; guardandolo e riguardandolo mi chiedo, ma com'è possibile che animali come Fabrizio Corona (per esempio, per dire) vanno su e giù per la Svizzera, Londra, Parigi, ecc mentre "semplici" per non dire invisibili cittadini dalle storie immense come quella raccontata in questo film subiscono quotidianamente l'incubo di vedersi negare un'esigenza così elementare come quella di sopravvivere, andare in un paese e prendere uno stipendio misero solo per dare da mangiare ai cari nel paese lontano? Sono davvero più importanti le storie dei tanti animali che invadono la televisione generalista a buona domenica? (sempre un programma a casa, per dire) Dopo questa considerazione forse retorica ma sincera, veniamo al film: Un giovincello irakeno scappa dal suo paese in guerra per andare dalla donna amata a Londra e per fare ciò ne deve passare di tutti i colori in quel di Calais (fotografia bellissima) una sorta di purgatorio per chi dalla Francia vuole passare dall'altra parte. Certe scene mi hanno tolto il fiato per la crudezza
dopo che Simon , l'amico di Bilal , litiga col vicino che lo accusa di ospitare un clandestino e dopo che quest'ultimo gli chiude la porta in faccia, Simon per un attimo guarda per terra il tappetino "welcome" del vicino intollerante e mezzo xenofobo... favoloso...
In fin dei conti un film da vedere e rivedere chissà magari da far vedere in giro per ricordare alle "persone" che da anni si stanno preoccupando in modo sistematico grazie anche ai mass media di togliere l'umanità a NOI immigrati che abbiamo storie dietro le spalle. Bellissime storie. Come questa qui.
nextam 01/01/2010 09:18:36 » Rispondi a me in particolar modo mi ha commosso la scena dove
il maestro di nuoto dice alla mogie "io per te non ho neanche attraversato la strada per trattenerti e lui invece voleva raggiungere la fidanzata a nuoto" ... mi vengono i lacrimoni solo a pensarci.