jack_torrence 8 / 10 11/03/2011 02:59:59 » Rispondi Un film che sulla carta rischia il grottesco involontario e invece riesce ad essere un lucidissimo apologo sulla diversità e sulla libertà. Ozon sfiora il capolavoro con uno dei suoi film più riusciti. Tanti i temi toccati, ma due quelli più importanti attorno a cui ruota questa allegoria quasi swiftiana (o voltairiana). Uno: l'oppressione costituito dall'affetto materno, castrante per la libertà individuale. Due: la sostanziale intolleranza e xenofobia sociale verso la stranezza, il diverso: un bambino volante non è un Angioletto, ma quasi un Elephant Man, un fenomeno da baraccone.
non è, secondo me, falso o semplicista nel suo essere liberatorio. Nulla ci dice di come possa Ricky sopravvivere, e nulla ci dice se sopravviverà. Il finale rappresenta dunque solamente il catartico atto di coraggio di una madre che, di fronte all'evidente volontà di volare di questo novello Icaro, è felice di sacrificare la sua possessività per concedere al bambino la sua libertà, nella sua dimensione altra. E' un falso happy end, perché sappiamo tutti benissimo (e il film non ha fatto che ripetercelo) che la società taglierà le ali della libertà, come il sole ha bruciato le ali di Icaro.