paride_86 7 / 10 04/02/2010 04:34:56 » Rispondi "Ricky" comincia con una donna che racconta ad una psicologa di essere stata abbandonata da un compagno straniero di di voler dare in affido un figlio. Poi, dopo questa scena, ci viene raccontata tutta un'altra storia. Come interpretare tutto ciò?
Si può ipotizzare che il compagno spagnolo fosse davvero un violento e che poi, oltretutto, abbia abbandonato la donna lasciandole il figlio a carico. Può darsi che la donna, per raccontare a se stessa la propria storia e ingannare il dolore, abbia immaginato che il figlio sviluppasse un paio d'ali proprio dove c'erano i lividi e che quindi, grazie alla fama raggiunta dal ragazzino, il suo compagno finalmente tornasse a casa ristabilendo, così, l'armonia familiare. Infine, tormantata dal senso di colpa per aver dato il figlio in affido, la donna sovrascrive questo ricordo con quello del suo bambino alato che fugge da lei verso un cielo radioso.
Al di là delle interpretazioni possibili, "Ricky" è un film minimalista sia nella sceneggiatura che nelle scenografie e ricorda un po' il cinema dei fratelli Dardenne, anche per il contesto sociale in cui è ambientato. Non è il mio genere, però è un film interessante da vedere.