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RICKY - UNA STORIA D'AMORE E LIBERTA' regia di François Ozon

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  15/12/2009 16:16:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ammetto che François Ozon è un autore che apprezzo da sempre con alcune riserve,la sua versatilità ed il suo coraggio ne fanno un regista spesso fuori dal coro e per questo interessante,anche se mio avviso non ancora in grado di utilizzare le qualità di cui dispone in modo maturo.I suoi film mi affascinano ma poi,sporadici casi a parte,mi danno l’impressione di essere spesso inconcludenti o incompleti,come mancasse qualcosa di fondamentale alla quadratura del cerchio.
Non fa eccezione la sua nuova fatica,un film particolare, in grado di unire le influenze più disparate che vanno dal cinema più impegnato a quello di cassetta,sino a sconfinare addirittura in affinità (edulcorate) con l’operato del primo Cronenberg.
L’azzardo è notevole e la scommessa vinta solo in parte,anche perché la pellicola non è facilmente intelligibile ma si presta a numerose chiavi di lettura.La più scolastica è quella legata alla nascita,evento straordinario e variabile,capace di rompere sottili equilibri e al tempo stesso adatto a fortificare legami.Ozon colloca l’evento in un contesto difficile,in cui è più facile la disgregazione di alcune armonie.Il regista inizialmente intende la nascita come fatto problematico,per poi esaltarne l’importanza sino a farne l’epicentro della felicità,sposando per la messa in scena un criterio fantasy molto singolare,diviso tra il serio e il faceto.
C’è anche da aggiungere che il tutto potrebbe essere un excursus onirico,un viaggio a ritroso,con l’ultima immagine della pellicola da interpretarsi come scena introduttiva,da ricollegarsi al prologo che in effetti sembra completamente estraneo al resto della narrazione.In questo caso il contenuto assume sostanza ben diversa, diventa una rimozione del senso di colpa con annessa lettura non certo positiva quanto quella precedente.Allo stesso modo potrebbe anche essere una percezione della primogenita della protagonista,la quale, preoccupata per l’arrivo in casa del nuovo amore della madre,elabora un mondo tutto suo, in cui dopo varie sofferenze e fallimenti la pace regna sovrana.
Stranissimo,un lavoro che poteva essere un capolavoro ma anche un’incredibile fesseria,Ozon si piazza nel mezzo,come suo costume.