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RICKY - UNA STORIA D'AMORE E LIBERTA' regia di François Ozon

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  21/10/2009 23:08:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si affida alla bellissima voce di Cat Power un'epilogo francamente deludente (v. spoiler) di un film davvero grazioso che avrebbe potuto (ma forse non ha saputo) affrontare un tema come questo senza soffermarsi, come invece fa, sull'aspetto fiabesco e sul nodo poetico della vicenda.
Di solito il cinema di Ozon brilla proprio quando mette in risalto l'interiorità dei personaggi e non la sua bizzarra creatività (è il caso di Sotto la sabbia, del Tempo che resta, per es.), ed effettivamente tutta la prima parte ci parla di un'opera anche rigorosa nel suo impatto sociale, quasi raggelante nell'alludere drammaticamente a certi sviluppi che lo spettatore percepisce con una partecipazione emotiva quasi dannosa (i sospetti sul padre, sulla sorella, etc.).
Ma quando Ricky spicca il volo, l'impressione è che il regista francese si adagi sulla metafora morale e materna della vicenda, o sull'ennesimo tema della figura paterna assente ("Non si va via quando si vuole bene" dice la figlia maggiore della protagonista).
Insomma, dalla quotidiana drammaticità à la Cantet/Dardenne delle prime immagini, si passa alla leggerezza anche amara (ma vissuta come un fenomeno della natura da esplorare e di cui gioire) del "volo", e tutto questo mentre ci sono fin troppi elementi che possono condividere le giovani coppie con prole nei primi mesi di vita del neonato (es. i singhiozzi ossessivi di giorno e di notte che tengono svegli e desti i genitori, ma anche la gelosia della sorella, che si sente trascurata).

Forse il limite del film è di persuaderci di credere in quello che avrebbe potuto essere: invece i toni rassicuranti si vestono davvero di favola, rendendo inconciliabili il mondo di Ricky e della madre, però accidenti resta un graditissimo ritorno per un regista come Ozon: che nell'atto di prendersi sul serio perde di vista i suoi obiettivi, ma riesce a centrare pienamente un dolce ritratto di umanità genetica

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