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VIDEOCRACY - BASTA APPARIRE regia di Erik Gandini

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     5 / 10  29/09/2009 15:54:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ammirevole negli intenti ma piuttosto scarso dal punto di vista dei contenuti “Videocracy” nulla aggiunge a ciò che noi italiani già ben conosciamo.Sarà magari interessante registrare le inevitabili reazioni che potrà suscitare tra le platee d’oltralpe,ma francamente il ritratto della tv nostrana da parte di Erik Gandini,regista da anni ormai residente in Svezia,è un affresco nel complesso superficiale e incapace di graffiare a dovere.
L’analisi si sofferma sulla genesi delle tv private e sul potere mediatico che queste hanno raggiunto nel corso degli anni.Berlusconi,Lele Mora e Corona sono i vertici di un metaforico triangolo delle Bermuda che ha fagocitato con estrema facilità un modo di fare televisione in cui cultura ed educazione erano il punto di partenza imprescindibile,ora soffocato da un’esigenza di apparire a tutti i costi anche al punto di travalicare le regole del buon gusto e del buon senso.Emblema di questa discesa agli inferi è Ricky,operaio della provincia bresciana che per poter far parte a sua volta del grande circo non stenta ad autoumiliarsi con un’imbarazzante apparizione ad X Factor.La radicata cultura dell’apparire regge le fila di tutto ciò,fanno quasi pena le aspiranti veline che voluttuosamente dimenano fianchi e chiappe durante un provino che rende bene la misera mercificazione del corpo cui si è giunti,mentre i grandi burattinai dai loro immacolati divani ostentano con arrogante orgoglio la loro ricchezza raggiunta alle spalle di un popolo bove,nascondendo dietro sorrisi da squali la loro vera natura egocentrica e sfruttatrice.
Fondamentalmente “Videocracy” è solo potenzialmente una gustosa pietanza,manca infatti di quel sale e (soprattutto) pepe che renderebbe appetibile un prodotto che proposto in questa maniera risulta ben poco coraggioso o illuminante.Sempre che non ci si scandalizzi per le suonerie fasciste del cellulare dell’ambiguo ed inquietante Mora ,per le imposizioni dettate a un regista tv affinché chiuda prima il suo show per dare spazio a chi di dovere,o per lo sprezzante Corona,sguardo da guappo,sicurezza come se piovesse,martire del tubo catodico nonostante le note e ripetute malefatte.
Non dico che quelle mostrate non siano situazioni vomitevoli,ma si sarebbe potuto far meglio…mi chiedo un Michael Moore cosa ne avrebbe ricavato,fazioso quanto si vuole, ma veramente efficace nel portare alla luce tante belle magagne che in questo caso rimangono ancora una volta ben celate sotto la sabbia.