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IL PROFETA regia di Jacques Audiard

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axel90     8 / 10  07/03/2010 20:11:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ci sono solo delle montagne e dogane a separarci dai cugini d'oltralpe. Ma il baratro di livello cinematografico è incredibile. Mentre noi ci limitiamo a produrre scarse commediole e melodrammatici film sentimentali che parlano sempre di famiglie disastrate, relazione difficile e via discorrendo, i francesi producono un piccolo capolavoro del genere, uno dei film più intensi ambientati nella vita carceraria, semplice, essenziale e incredibilmente realistico.
La storia ruota tutta intorno a Malik, un semplice ragazzo analfabeta che per chissà quale motivo deve scontare una pena di 6 anni. Schivo, introverso e timoroso, Malik è forzato a collaborare con un gruppo di corsi che controllano il carcere e corrompono le guardie. Malik imparerà a sopravvivere in un ambiente ostile, dove non esistono veri amici e dove l'onestà è pagata a caro prezzo. "Il profeta" è ciò che serviva al cinema europeo: un film che si struttura su diversi livelli narrativi, in cui violenza e dolcezza si mischiano fino a fondere una pellicola a tratti lenta ma appagante e emozionalmente forte. Non esiste quindi solo la parola: il regista cerca di portarci il messaggio attraverso una regia introspettiva, ricercata, a volte senza far proferire parola per interi minuti ai suoi personaggi. Il carcere per Malik non è uno strumento per riabilitarsi ma è un luogo per crescere, apprendere, maturare.

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Dom.Marchettini  20/03/2010 04:29:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Veramente le dogane sarebbe da un pò, che non ci sono più. ;)