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DUMBO - L'ELEFANTE VOLANTE regia di Ben Sharpsteen

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Dom Cobb     7 / 10  28/09/2014 19:39:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In un circo itinerante arriva, letteralmente portato da una cicogna, un cucciolo di elefante caratterizzato da un paio di orecchie enormi, per le quali viene regolarmente sbeffeggiato (Dumbo, in inglese, è un nome che gioca con il termine "dumb", cioè stupido). Quando la madre, nel tentativo di proteggerlo da un atto di bullismo, viene rinchiusa in gabbia perché considerata impazzita, Dumbo rimane da solo, senza neanche un amico. Ad aiutarlo a superare questo momento difficile giunge un piccolo topo...
In seguito ai risultati disastrosi al botteghino sia di Pinocchio che di Fantasia, lo studio Disney dovette affrontare delle perdite finanziarie considerevoli; in questo frangente, gli animatori decisero di realizzare un prodotto a basso costo con lo scopo di guadagnare senza spendere troppo. Quindi, detto chiaro e tondo, e magari con una certa cattiveria, Dumbo è un film fatto per fare soldi, ma ciò non vuol dire che sia brutto o meno valido di altri classici che lo hanno preceduto e seguito.
Innanzitutto, si tratta di un film a basso costo, e si vede: lo stile dell'animazione è decisamente più semplice dei tre classici precedenti e non possiede nessuna delle meraviglie tecniche che costituivano un buon cinquanta per cento di questi ultimi, gli sfondi ad acquerelli sono meno dettagliati e il character design si avvicina più a quello visto nelle varie Silly Symphonies che altro. In altre parole, si tratta del film dallo stile più "cartoonesco" che la Disney avesse mai prodotto fino a quel momento. Ma ciò non costituisce affatto motivo di lamentela, poiché l'animazione, per quanto semplificata e spogliata delle sfumature più complesse, è sempre affascinante da guardare, e soprattutto perché sono ben altri gli elementi su cui gli animatori hanno riversato gran parte dello sforzo.
Dumbo, più di ogni altro classico, si concentra quasi esclusivamente sulle emozioni derivanti dalla storia e dalle interazioni fra i personaggi: la durata di appena un'ora sta lì a dimostrare quanto gli autori della trama si siano sforzati di andare sempre dritti al sodo, di esprimere ciò che volevano esprimere nel modo più diretto e semplice e, dunque, più d'impatto.


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Una diretta conseguenza di questo approccio è l'eliminazione di qualsiasi sottotrama o personaggio secondario di troppo, così come di qualsiasi altra cosa vista come puro riempitivo. Ad eccezione dei due protagonisti, l'elefantino per il quale è matematicamente impossibile non simpatizzare e il topo (il quale, però, a tratti ricorda un po' troppo il Grillo Parlante di Pinocchio sia nel ruolo che nelle dimensioni), non si può parlare di nessuno come di un vero e proprio comprimario: i corvi appaiono fugacemente negli ultimi dieci minuti, le elefantesse pettegole sono lì solo per rappresentare la crudeltà e i pregiudizi del mondo esterno.
Di certo, neanche il comparto musicale è esattamente il massimo, fra una colonna sonora che si limita a fare il compitino e canzoni non proprio memorabili, in cui nella versione nostrana si sbizzarrisce il pur talentuoso Quartetto Cetra che, però, a tratti cozza un po' con le voci parlate.


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Un'altra cosa che mi impedisce di lodare il film e premiarlo a pieni voti è il fatto che non ero così pienamente coinvolto nella vicenda come avrei voluto; sicuro, mi ha intrattenuto e, a volte, anche commosso, ma c'era qualcosa, forse nella velocità della narrazione un tantino eccessiva, che non mi ha colpito nel modo in cui sembra aver colpito molti altri.
Comunque, tutto ciò non rende il film debole o blando, poiché il lato emozionale della vicenda è, nella sua semplicità, proprio il suo punto di forza; si tratta di una non troppo velata metafora sulla diversità e sull'accettazione del diverso, forse un tantino manichea nella sua rappresentazione, ma non per questo meno valida o attuale.
In definitiva, sicuramente non rientra fra i miei preferiti, ma Dumbo è un classico più che valido, la prova ennesima di quanto possa essere efficace la semplicità. Magari tutti i film fatti "solo per fare soldi" fossero così...