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BIANCANEVE E I SETTE NANI regia di David Hand

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Peanuts02     10 / 10  10/07/2017 21:02:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
qui c'è da togliersi il cappello in segno di rispetto.

Siamo nel pieno degli anni '30, una delle decadi che più di tutte hanno avuto una funzione di cardine nella storia del cinema, introducendo nuove tecniche registiche, facendoci scoprire le potenzialità del sonoro e della colonna sonora, inaugurando nuovi generi, consacrandone altri e gettando nell'olimpo delle star attori e attrici che sarebbero presto divenute vere e proprie icone.
Un uomo, o meglio un genio di nome Walter Elias e noto a tutti come Walt, dopo essersi a lungo fatto letteralmente le ossa nell'ambito dell'animazione sfornando cortometraggi che hanno lasciato il pubblico di tutto il mondo a bocca aperta. Dopo aver dato vita ad un coniglietto di nome Oswald e, ahimè, dopo averlo perso... Dopo aver dato vita ad un Topolino dai calzoncini con due bottoni bianchi e i guantini... Dopo aver partorito il primo cortometraggio animato a colori dove fiori ed alberi cantano e ballano...
Walt Disney decide di produrre il primo lungometraggio d'animazione.
...
un'idea balorda e stupida...
deve essere impazzito...
purtroppo nessun mito dura per sempre...

Queste affermazioni riecheggiavano tra i giornali e per tutta Hollywood.
Un lungometraggio d'animazione?!?! Ma sarebbe andato a noia, l'animazione è roba da gag e cortometraggi per farsi due risate. Con un lungometraggio non fai altro che suicidarti economicamente e virtualmente, sarai lo zimbello della storia del cinema.

Alla prima, non appena compare la scritta "The End" e il sipario cala sullo schermo, tutto il pubblico si alza in una Standing Ovation trionfale.

Disney ha avuto successo. Ha letteralmente inaugurato una nuova era, un'era di pura esplorazione delle potenzialità di un mezzo... di un'arte tanto splendida quanto arcana e misteriosa, oltre che complessa e dispendiosa.

Partiamo dal lato tecnico:

Il comparto artistico è qualcosa che fa mangiare la polvere a tantissimi film d'animazione usciti di recente. Gli sfondi, realizzati con semplici acquerelli ma soprattutto tanto e TANTO olio di gomito sono impeccabili, nessun elemento è lasciato a sé stesso e nessun angolino rimane in bianco. Sembra di vedere la vita vera gente, la vita vera.
Quando La regina Grimilde attraversa la sala dello specchio per porre l'ormai celeberrimo quesito, ci sembra di vedere un film in live action. L'inquadratura non è affatto il quadro fisso tipico di una Sinfonia Allegra, le luci non sono per niente le luci piatte e cartoonesche dei vecchi corti di Topolino. La regina...
E' qualcosa di incredibile. Sembra di vedere una donna vera, complice l'utilizzo dell'innovativo rotoscopio, e il suo design sarà destinato ad entrare nell'immaginario collettivo di tutti noi.
Biancaneve è al pozzo in una delle scene più celebri, amate e allo stesso tempo controverse di tutta la Disney.
Biancaneve è una delle protagoniste più dibattute della storia di animazione. Viene accusata di maschilismo e di sottomissione, ma forse vi dimenticate che si tratta di una ragazzina di 14 anni, orfana di padre e figliastra della donna più potente del regno, e giustamente mentre svolge le faccende domestiche delle quali non può lamentarsi essendo la matrigna la DONNA PIU' POTENTE DEL REAME, vuole mettersi a canticchiare e inizia a fantasticare sul suo futuro e di quando un giorno troverà l'amore.
E' da linciare una ragazzina che vorrebbe trovare l'amore? Mi volete forse dire che voi non avete mai fantasticato sulla vostra futura vita coniugale?
Per Biancaneve è semplice: l'amore è felicità, e lei vuole trovare la felicità.
Giunge il principe, i due si conoscono e si innamorano, e tutto è raccontato con il linguaggio delle fiabe. In una fiaba non conta mai la scena in sé per sé, ma conta ciò che essa rappresenta. Se vedete il principe che canta con Biancaneve, non prendete il momento alla lettera. E' come se un narratore out-screen dicesse al pubblico: "Un giorno Biancaneve conobbe un principe, e dopo aver passato del tempo con lui iniziò ad innamorarsene"

La scena del cacciatore è superlativa. E' il 1937, il 1937! e la regia sembra provenire da un film assai più recente.
La fuga nel bosco è semplicemente da urlo. E' palese l'ispirazione a film del calibro di "Il gabinetto del Dottor Caligari", nelle sue atmosfere contorte, colori contrastanti e sfondi deformati.
Questo momento è puro terrore, puro climax ma soprattutto pura empatia verso la protagonista.

Gli animali fanno amicizia con Biancaneve non perché sia bella e basta, ma perché si è rivelata buona con loro e sanno che ha aiutato un piccolo uccellino.
Decide di mettere in ordine la casetta dei sette nani non perché le piace essere a gli ordini di qualcuno, ma perché, care mie nazi-femministe, ha fatto 2+2:
"Se faccio vedere loro che sono una buona massaia magari mi daranno alloggio"
E' un atteggiamento sbagliato? Voi che avreste fatto al suo posto: sole, in mezzo al bosco oscuro, con la donna più potente del regno che vi vuole morte?
Evitiamo di fare polemiche tirate per i capelli.

I nani sono fantastici, li conosciamo tutti bene e sono il simbolo di questo film. Ognuno di loro è unico, unico nel design, unico nella personalità e unico nel nome.

La trasformazione della regina è un momento di chiara ispirazione da parte del Dottor Jekill e Mister Hyde, e ancora oggi ci toglie il fiato.
Quei colori, quelle inquadrature, quella recitazione...
Ebbene sì, anche se si tratta di un film d'animazione quella che vediamo è recitazione pura. Walt Disney ci è riuscito, è riuscito a dimostrarci che l'animazione è solo un metodo come un altro per realizzare film, anche film cosiddetti "seri".

La regina ci riesce, ha finalmente tolto la vita a Biancaneve in una delle scene più dense di climax della storia dell'animazione.
L'inseguimento è pura pelle d'oca per quello che succederà. Sappiamo bene che si tratta di una fiaba a lieto fine, ma è impossibile non avere i nervi tesi come corde di violino quando vediamo la strega che si inerpica su per la rupe pronta a schiacciare i nani con un macigno, ed è impossibile non avere i brividi quando quel fulmine sancisce la morte dell'antagonista, resa ancora più atroce dai due avvoltoi che si librano sul suo corpo per poter poi cibarsene indisturbati.

La veglia funebre... come descrivere la potenza emotiva di questo momento? Biancaneve, il simbolo per eccellenza della bontà di cuore, è morta per pura ed egoistica invidia. I nani piangono, gli animali piangono, la natura piange in gocce di pioggia e la musica stessa pare piangere tramite le note straziate di un organo.

Il principe giunge alla bara di vetro della sua amata. Come ci è arrivato? Non lo sappiamo, ma neanche occorre saperlo. Il motivo? E' il linguaggio delle fiabe. La matrigna e le sue gesta erano semplicemente alimentate dall'odio puro, con l'odio ha preparato la mela, con l'odio ha raggiunto la casa e con l'odio ha ucciso Biancaneve. Il principe è mosso dal semplice amore, con l'amore è arrivato dalla sua amata e sempre con l'amore è riuscito a vincere l'odio che l'ha uccisa.
Il messaggio è semplice: l'amore vince l'odio, in una delle scene più belle della storia del cinema.
I due amati si allontanano, cinti nel loro intimo dall'amore, pronti ad accedere ad un castello tra le nuvole, simbolo di un paradiso che spetta loro per il loro amore sincero.
La scritta "The End" orna lo schermo, la stessa scritta che ormai 80 anni sarebbe stata seguita da una commovente standing ovation
Dom Cobb  12/10/2017 01:06:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E inoltre, su Biancaneve vorrei anche aggiungere una cosa, che ho notato solo riguardandomi il film adesso: cioè che la prima cosa che fa non appena arriva nella casa dei nani è pensare all'immediato futuro. "Questa è una casa di stranieri e io sono nel bel mezzo di un bosco che non conosco, senza soldi e senza niente in tasca. Come posso convincerli a farmi restare? Lavorando, spazzando e pulendo casa, cucinando e facendo tutte quelle cose che loro non sono soliti (o capaci) di fare!"
Insomma, per capirci, il suo primo istinto è quello di spezzarsi la schiena in cambio di vitto e alloggio. Questo di lei mi dice subito due cose: che è intelligente e anche una che non ha paura di fare sforzi di ogni tipo per ottenere ciò che vuole (d'altra parte, dopo tutti gli anni passati come servetta della regina, vorrei proprio vedere...). Intelligenza, forza d'animo e spirito d'iniziativa, tutto questo in un personaggio, Biancaneve, ritenuto l'indifesa e debole per antonomasia. Ma avete mai visto Anna ed Elsa, Ariel o Jasmine fare qualcuna di queste cose? No? Lo sospettavo...
Dom Cobb  12/08/2017 23:37:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dieci minuti di applausi, trovare qualcuno che apprezzi questi capolavori per quello che sono, senza il cinismo e i fraintendimenti così comuni di oggi è davvero molto raro. Sono contento che qualcuno sia rimasto.
hghgg  12/07/2017 20:07:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tutto vero, tutto giusto. Visivamente e tecnicamente merita solo lodi commosse. I disegni anzi i dipinti ad acquerello sono arte pura, superata solo da "Fantasia". E dici benissimo sulla strega. Ma la storia mmm... Non sarei così generoso.

"E' il linguaggio delle fiabe" Si ma dipende dalla fiaba. La storia della Disney è basata su una versione tardiva ed edulcurata della fiaba, molto più trucida invece l'originale, che avrebbe reso la storia del film molto più cruda e molto meno stucchevole in alcuni punti. Però già così Grimilde e il bosco hanno traumatizzato abbastanza bambini, con la versione originale negli anni '50 poi si sarebbero ritrovati con il triplo di psicopatici in giro.

"er Biancaneve è semplice: l'amore è felicità, e lei vuole trovare la felicità." Sisi, ma quanto rompe le palle, è insopportabile, a me veniva voglia di picchiarla, è tutto stupendo ma lei e il marito li mamma mia. Oh io tifavo Grimilde, sempre. Comunque.

Però hai fatto un grande, ottimo commento che dice molte cose giustissime.

Peanuts02  21/07/2017 23:53:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma infatti ricordo che si tratta pur sempre di un film del 1937, ed in quanto classico e mattone che ha formato il cinema non andrebbe tanto valutato per ciò che offre oggi (anche se ancora oggi fa la sua figura), ma per ciò che è stato e ciò che ha dato.

Vorrei dire a molte bimbette che hanno amato Frozen ma dicono che Biancaneve è per bambine troppo piccole:
"Care, se non ci fosse stata Biancaneve, non avreste avuto Elsa che fa la **** con i fiocchi di neve"

Ad ogni modo Biancaneve è sempre e solo un simbolo, non un personaggio a tutto tondo, e comunque eravamo negli anni 30, non potevamo mica aspettarci in un film (di un genere che doveva ancora nascere) di trovare per protagonista una letterata piena di drammi interiori XD alla fine può stare simpatica o no, ma è il messaggio che il film lancia a contare, ma anche come viene lanciato (qui non trovo nulla di sbagliato o in qualche modo fraintendibile da parte dei bambini. I bambini la sanno lunga: non si fanno tante domande o tanti complessi come noi più grandi che perdiamo tempo a criticare un film d'animazione del 1937)
Peanuts02  21/07/2017 23:56:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
P.S. grazie mille! :-)
hghgg  23/07/2017 14:29:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In realtà secondo me può essere valutato per ciò che offre oggi. A livello tecnico è invecchiato benissimo, a livello visivo pure, resta un'opera d'arte che con i suoi acquerelli si mangia a colazione tutta l'odierna animazione digitale. Poi ovviamente narrativamente va contestualizzato, su questo non c'è dubbio. E resta una pietra miliare, però oltre che come dici tu non potevamo aspettarci una protagonista diversa da quella che qui troviamo, non potevamo aspettarci nemmeno un film che si avvicinasse di più alle prime versioni della fiaba. Tutto logico, assolutamente. Soggettivamente però l'irritazione che mi danno Biancaneve e il suo ragazzo me la porto dietro da quando avevo tre anni, ed è dura a morire.

Giustissimo quello che dici dei bambini, vorrei tanto possedere ancora quella spontaneità di allora nell'assorbire le cose. Però vorrei anche dire che in fondo il fatto che si discuta ancora delle qualità di questo film, anche muovendogli qualche critica eventualmente, è solo dimostrazione della sua grandezza ;) E non c'è di che.