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SALO' O LE 120 GIORNATE DI SODOMA regia di Pier Paolo Pasolini

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Terry Malloy     10 / 10  12/08/2008 14:15:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Noi fascisti siamo gli unici veri anarchici"
Questa assimilazione antitetica di due concetti politici contrari fra loro è la grande trovata di Pasolini in questo suo ultimo capolavoro;
"Salò" non è solamente un film, è uno specchio, è un testamento, è un quadro maledetto, è un addio, è una fine. Consacra Pasolini uno dei cardini fondamentali del cinema italiano e della stessa storia italiana.
Salò è la morte di un'ideologia, morte già profetizzata in "Uccellacci e Uccellini", la morte di una reale analisi intellettuale sulla condizione socio-politica italiana, un tramonto predetto genialmente guardando all'Italia ora; un'Italia dove il berlusconismo e il leghismo sono al potere in mezzo alle più grandi contraddizioni (e mi rifaccio all'inizio). Pasolini lancia il suo ultimo grido in appello ai giovani seviziati dai quattro demoni, simboli delle generazioni future. Se nella Trilogia della Vita aveva guardato al passato e al presente, in questa (incompiuta) guarda al futuro..specialmente con l'ultima, geniale scena.