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SALO' O LE 120 GIORNATE DI SODOMA regia di Pier Paolo Pasolini

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Hilarion89     5 / 10  27/06/2007 13:25:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questa ultima opera di Pasolini è quella che divide la fetta di pubblico perfettamente in due parti.Da un lato c'è chi parla di moralismi e bigottismi,dando per scontato il fatto che Pasolini abbia fatto questo film solo per descrivere il suo animo e il suo pensiero nei confronti di vittime e carnefici della guerra e"non",mentre l'altra fetta di pubblico è quella che urla al capolavoro,quella che ritiene che il nudismo sia arte durante il soggiorno nella villona padana e che gli escrementi non suscitano nient'altro che interesse o messaggio politico.
Io personalmente non faccio nè moralismi e nè mi schiero contro nessuna opposizione critica.D'altronde si parla di un film che all'epoca,ma ancora oggi,fa scalpore in tutte le sue fasce.
E' il film più crudo di Pasolini ma anche fra i più maledetti del cinema italiano.
La storia narra dell'epoca nazi-fascista dove quattro donne e quattro uomini vengono portati in questa enorme villa nell'italia Settentrionale,rinchiusi e ammaestrati da quattro signorotti della borghesia e quattro megere di alto borgo.
Le vicende si dividono in quattro parti:
L'antiferno che rappresenta le virtù e le capacità di ogni giovincello/a rinchiuso nel casale e ogni perversione nichilista dei signori fascisti e dei loro militari.
Poi successivamente c'è l'era dei gironi.Il primo è quello delle manie.Ogni signora pian piano racconta le sue esperienze sessuali più perverse e sporche che ci siano all'intero pubblico nel casale,tutto ambientato in una sala chiamata"di orgie"e dove i ragazzi e le ragazze sono tenute nude e buttate sul pavimento,pronte per essere sfruttate come meglio si crede.
Il girone della ***** è invece rappresenta il rifiuto del genere umano,lo sporco che c'è in ognuno di noi e l'ipocrisia che uccide.Infatti non si fa altro che mangiare i propri escrementi o di quelli altrui.
Mentre l'ultimo girone,quello del sangue,rappresenta la mort,la sofferenza,la perdizione eterna di ogni essere vivente ormai condannato a soffrire per sempre,senza contare i loro peccati o le loro innocenze,facendo regnare solo l'indifferenza(così come si vede nell'ultima scena del ballo fra i due uomini).
Insomma un film sicuramente interessante su tutti i punti di vista,sia sul lato umano che sul lato filosofico e letterario,si parla di De Sade(autore sove si è ispirati a fare il film),si fa riferimento a Baudelaire,alle politiche chiavi di Voltaire,Artaud,Nieschte e l'ambientazione boccacesca che richiama maggiormente la cultura illuminista,dove regnava chi era padrone e chi invece doveva sottomettersi alle regole.
Regole che valgono anche in questo casale lontano dal mondo esterno,dalle macerie e dalle vicende che porta la guerra.Un regolamento che se si infrange puù causare spudoratamente la morte o chissà quale desiderio perverso dei signorotti.
Un film sfrontato che parla liberamente di omosessualità,e quì bisogna dirlo che Pasolini ha trovato pane per i suoi denti,forse non c'era bisogno di mostrarsi così tanto attraverso un semplice film politico(ricordiamo che Pasolini nella sua vita è stato accusato di pedofilia e prostituzione),due argomenti ricorrenti del film,forse fin troppo ricorrenti che possono dare facilmente fastidio,chissà forse si tratta di un castigo a sè stesso o di pura casualità?
Inoltre il film all'epoca fu enormemente accusato dalla Chiesa e denunciato sempre da essa,furono cancellate le versioni integrali perchè accusate anche di facile"pornografia"(che del tutto è anche vero),addirittura ci si mette in discussione anche l'entrata in scena di minorenni che urta non poco l'animo dello spettatore.
L'odio,la cattiveria,la sopraffazione di ogni singolo intervento,questa eccessiva voglia di far notare il lato così meschino dell'uomo,forse arrabbiato per quello che succede nel mondo e quindi colto dalle sue perversioni più sadiche e maledette.
E'recitato molto bene,i dialoghi sono di una complicità che va dalla classe al"kitch",dal gusto della borghesia fino al disgusto delle scene.
Insomma un film da 1 o da 10,lo si ama o lo si odia.Io personalmente l'ho odiato per la sua cattiveria ma apprezzato per la sua compostezza e raffinatezza al tempo stesso.E'cinema d'epoca ed è difficile che ce ne siano di così ancora oggi,ma spero che questa grossa"cattiveria"interna del regista non sia contagiosa anche ad altri...
Zero00  15/03/2008 11:55:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cattiveria del regista?
amterme63  09/07/2007 09:42:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è tanto la "cattiveria" del regista, quanto la cattiveria della realtà che si spera non sia contagiosa ...