Aenima 9 / 10 17/11/2004 08:41:11 » Rispondi Questa pellicola di Pasolini trasporta le vicende narrate nelle 120 giornate di Sodoma, scritte dal marchese De Sade sul finire del ‘700, alla Repubblica sociale italiana del 1944. Tutto il film ruota intorno a 3 componenti fondamentali (la violenza, la musica, la geometria) fuse insieme a creare un perfetto equilibrio in cui il caos regna sovrano: le scene più truculente, che si svolgono per lo più in una sala (definita delle orge) in cui tutti gli elementi sembrano disposti secondo un preciso ordine geometrico, sono infatti sempre accompagnate da un allegro motivetto musicale (che il più delle volte sovrasta le grida strazianti delle vittime). Non c’è redenzione per i carnefici, che corrotti dal vizio sfruttano la loro posizione di privilegio per soddisfare i propri piaceri sessuali, come non esiste salvezza per le vittime, che schiacciate dalla stupidità dell’ingenuità finiscono per annientarsi l’una con l’altra. Lo scopo di questa pellicola, secondo quanto dichiarato dallo stesso Pasolini, era quello di protestare con “un film perverso contro la perversione”, ma tale denuncia risulta implicitamente rivolta anche all’essere umano (in quanto tempio della perversione) e quindi alla vita stessa ("E' dunque assolutamente necessario morire, perchè finchè siamo vivi manchiamo di senso.....solo grazie alla morte, la nostra vita ci serve ad esprimerci" - P. P.Pasolini) L'infinita vividezza di questo film rende lo spettatore vittima delle sue violenze. Un lento, lentissimo viaggio all'inferno da cui sembra impossibile uscire indenni.
Dragon 08/01/2005 22:30:40 » Rispondi gran bel commento, mi hai invogliato a vedere il film