GianniArshavin 7 / 10 29/01/2016 01:10:49 » Rispondi Con questo film ,tratto da uno dei capisaldi della letteratura mediorientale, pasolini chiude la sua Trilogia della vita. La pellicola è una piccola favola che celebra il sesso e l'atto d'amore nelle sue forme più pure e innocenti , un inno alla vita tramite l'eros più candido spensierato. L'opera non ha una trama compatta, è più un insieme di situazioni che lodano l'amore in tutte le sue forme, con il regista che non lesina su nudi e scene erotiche che all'epoca gli causarono non pochi problemi. Come di consueto Pasolini adopera alcuni attori-feticcio (Davoli,il compianto Citti) ma soprattutto interpreti non professionisti , una scelta atta a sottolineare il clima di genuinità del prodotto. Il punto di forza di questo ultimo capitolo è la scenografia, un affresco orientale fotografato magistralmente. Bene i costumi mentre è particolare il doppiaggio in dialetto pugliese ,linguaggio che secondo l'autore ricordava da vicino l'arabo. Non mancano scene forti e violente , presenti nei due racconti maggiormente riusciti (quelli in cui recitano Citti e Davoli). Malgrado i pregi appena elencati I fiori delle mille e una notte ha delle pecche principalmente a livello narrativo (un po ripetitivo e debole in alcune storie) e nel ritmo non sempre sostenuto. Dunque un gran lavoro per il maestro ,una favola trasognante che rispecchia chiaramente il pensiero pasoliniano , tuttavia non all'altezza di altri suoi lavori più completi.