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IL FIORE DELLE MILLE E UNA NOTTE regia di Pier Paolo Pasolini

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amterme63     8½ / 10  09/02/2012 21:58:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Prima di tutto "Il fiore delle mille e una notte" è un film visivamente bellissimo. Dal primo all'ultimo fotogramma si rimane incantati per la suggestione e la perfezione estetica delle immagini. Pasolini aveva l'innato dono dell'arte: riusciva a trasformare la materia visiva in comunicazione emotiva in maniera spontanea, quasi impercettibile, ma molto intensa.
Anche la materia narrata risente di questa dimensione di godimento estetico e sensuale che pervade l'opera dall'inizio alla fine. Il fine di Pasolini è proprio questo: celebrare nella sua purezza, nella sua perfezione, l'aspetto ludico, fantastico, sensuale ed estetico che per lunghe epoche ha animato la vita culturale umana. Si tratta di uno sguardo nostalgico, celebrativo e volutamente distaccato dal presente (in questo film sono completamente assenti agganci con la realtà attuale). Un omaggio a come eravamo o a come avremmo potuto essere (la spirito che anima il film è chiaramente di natura utopica).
L'atteggiamento anti-attualistico lo si vede anche dallo stile che usa Pasolini per raccontare le storie. Ne accetta in toto lo spirito, a costo di negare i canoni di rappresentazione dell'immaginario attuale. Ad esempio ripudia la logica narrativa conseguenziale e ordinata, cioè il codice rappresentativo logico attualmente dominante. Le storie si intersecano fra di loro, a costo di rendere il film a volte confuso e sconclusionato. Lo scopo è quello di spostare l'interesse di chi guarda dal cosa succede a come succede. Ogni piccola situazione diventa conchiusa in sé ed è indipendente dalle altre storie che stanno prima o dopo. Si annulla il concetto di "filo logico" a favore di quello di "sensazione logica".
Anche le situazioni sono sdrammatizzate in sé e riportate a fantasia, a immaginazione. Si nega il confronto con il reale per aprire le porte alla logica del fantastico; dall'essere si passa all'immaginazione dell'essere. Tutto è veloce e immediato come in una fiaba, gli avvenimenti si susseguono proprio con quella logica. Le morti avvengono senza lamento, le gioie sono immediate; tutto appare come naturale, spontaneo, senza morbosità, accentuazioni o distorsioni di sorta. Il mondo, la vita, la buona e la cattiva fortuna vengono prese così come vengono, con naturalezza. Il moralismo viene bandito e tutto quello che è vita (soprattutto gioiosa e piena) è permesso e quasi esaltato.
Questo è nella cinematografia italiana il film in cui il sesso è reso nella maniera più naturale, piena e vitale possibile. Una piccola perla che fa completamente a meno dell'ipocrisia e della morbosità, in cui la sensualità diventa pura arte. Questo risultato è raggiunto riproponendo lo spirito delle epoche passate. Noi del presente nella nostra bulimia, nella nostra smania di consumare, abbiamo ormai irrimediabilmente perso la gioiosa, spontanea e naturale celebrazione dei sensi.
Il film è anche una nostalgica e appassionata esaltazione della bellezza giovanile. Anche qui il tocco inconfondibile di Pasolini inquadra facce sorridenti, di una bellezza non artificiale o canonica ma puramente naturale. Oltre alle facce, ai sorrisi, agli sguardi, finalmente ora anche i corpi nudi e i pubi dei giovani contribuiscono alla celebrazione della bellezza e della pienezza della vita nel momento del suo massimo fulgore (appunto la gioventù).
E' anche la celebrazione e l'esaltazione della parte femminile del mondo umano. Nel film le donne sono i personaggi più intelligenti, più scaltri, più decisi. In questo film sono loro il sesso forte e saggio. Pasolini non poteva fare omaggio migliore alle donne.
"Il fiore delle mille e una notte" è il testamento utopico di Pasolini, la rappresentazione spirituale del mondo come dovrebbe esteticamente essere. E si tratta di una rappresentazione rivolta irrimediabilmente al passato, al tempo che fu. Questo film lo fa capire in maniera lampante. La sua visione ci rende evidente quanto è compromesso il nostro modo di sentire e vivere la bellezza e la vita oggi. Pasolini non può che trarne le conseguenze e rappresentare il nostro attuale rapporto con gli oggetti, con il piacere e con la vita, nella maniera cruda e metaforicamente realistica di "Salò", uno dei picchi artistici della cinematografia italiana, nonché la più fedele rappresentazione estetica del nostro mondo moderno.