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IL DECAMERON regia di Pier Paolo Pasolini

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amterme63     9 / 10  19/01/2012 21:54:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'ho rivisto dopo tanti anni e di nuovo mi ha divertito molto e mi ha colpito per il suo spessore artistico.
Pasolini è un grandissimo riproduttore cinematografico di opere d'arte letteraria e figurativa. Forse il regista che meglio di tutti ha portato lo spirito dello scritto e del dipinto sullo schermo cinematografico. Il suo segreto è quello di puntare alle verità umane e universali di un'opera e di riprodurne lo stesso spirito con i modi naturali e spontanei del presente. Ecco quindi che il vivacissimo caleidoscopio umano medievale, così magistralmente descritto dal Boccaccio, prende di nuovo corpo e sostanza nelle sua essenza (se non proprio esattamente nella sua forma) in questo film. Felicissima è stata la scelta di usare la cultura e il mondo napoletano, in mondo da rendere la vivacità medievale riconoscibile anche oggi.
Il segreto è quello di mettere davanti alla mdp la gente di oggi (degli anni 60-70) con la sua spontaneità e vivacità. Far pulsare di nuovo la vita come se si riverificasse di nuovo da sé, non facendola rivivere artificialmente. Da qui il grande fascino del film che sta tutto nella messa in scena, nel mondo architettonico e umano di grande varietà e vivacità che circonda i personaggi. Le facce, gli attori, il loro modo di recitare è quanto mai terra terra, molto umano. Pasolini fa coincidere il concetto di bellezza con quello di umanità. Una faccia è bella non perché ha tratti nobili, perfetti o puliti, ma perché ha i segni della vita, della vecchiaia, della gioventù, ha il calore, la naturalezza di un sorriso, di uno sguardo. Devo dire che mi indentifico molto in questo concetto di bellezza espresso da Pasolini nei suoi film. E' anche il mio concetto di bellezza.
Altra caratteristica basilare del cinema di Pasolini è lo sguardo distaccato e oggettivo che ha verso la materia che tratta. Anche qui non c'è adesione o condanna a priori nei confronti di ciò che viene mostrato. Criminali, onesti, buoni, cattivi, furbi, ******** vengono messi sullo stesso piano dal punto di vista artistico. Non c'è enfasi negli atti mostrati. La vita è uno scorrere indistinto di atti belli, brutti che siano. Il compito dell'artista è riportarceli come sono, senza imprimerci sopra un giudizio preconcetto, ma lasciando libero lo spettatore di giudicare con la propria testa, la propria sensibilità.
E' proprio questo che Pasolini voleva celebrare, il fluire pieno e rigoglioso della vita, libera da gabbie, divieti, oppressioni morali. Il piacere sessuale finalmente è liberato da tutte le soprastrutture etiche e psicologiche che il mondo borghese ci ha intessuto sopra e viene mostrato per quello che è, un normale atto della vita umana, fonte di gioie e piaceri. Le scene erotiche sono semplici, disadorne, prive di enfasi o morbosità, molto naturali. Allo stesso tempo acquistano una potenza erotica che non ha pari, proprio perché il sesso è riprodotto in maniera molto semplice e diretta. Il fallo eretto non viene più ipocritamente nascosto ma coinvolto (come dovrebbe essere) nei giochi amorosi.
Ovviamente Pasolini rivela bene la sua propensione per l'eros maschile. Con molta naturalezza la mdp estrae dagli uomini del film tutta la loro spontanea carica erotica, anche senza far vedere chissacché.
Un grande film davvero, uno dei più belli della cinematografia italiana.