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ALICE IN WONDERLAND regia di Tim Burton

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Invia una mail all'autore del commento matteo200486     4½ / 10  07/03/2010 03:25:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mamma mia che robaccia.
Burton a 90 per la casa Disney. Filmaccio formato famiglia che stupra il capolavoro di Carroll propinandoci un film equiparabile alle Cronache di Narnia.
Storia veramente insulsa. Personaggi bidimensionali, senza una profondità morale, mal caratterizzati e senza quel tocco di follia che lo stesso cartone del '51 era riuscito a cogliere.
Una vera porcata, ad uso e consumo delle famigliole desiderose di un film adatto ai più piccini. Perché, in aggiunta, è di un infantile tremendo.
Burton ha toppato notevolmente questa volta, come il suo compare Depp. La ciliegina sulla torta: il meraviglioso balletto a fine pellicola.
julian  07/03/2010 03:30:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi piace. (il commento)
El_Baro  07/03/2010 11:34:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Assolutamente d'accordo con te.
Non mi pare proprio il caso di cercare giustificazioni pseudo-psicologico-morali ad un film mal riuscito e superficiale ;-)
Invia una mail all'autore del commento matteo200486  07/03/2010 11:48:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma sai non è una giustificazione "pseudo-psicologico-morali" come dici te. Francamente se avessero scritto una sceneggiatura in stile Alice, con quell'atmosfera con quella pazzia e follia tipica del libro avrebbero perfino potuto far sbarcare la piccola bionda nel mezzo di New York. Non me ne sarebbe fregato nulla.
Ma in questo caso Alice è solo un pretesto per estrapolare dei personaggi tra l'altro fortemente semplificati.


Invia una mail all'autore del commento Silly  07/03/2010 12:02:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Condivido la tua ultima affermazione. Tutti i personaggi che incontra Alice (come Alice stessa, del resto) sono privi di quella follia visionaria e sregolata che ce li ha fatti amare in passato. Il Bruco, strafatto di crack come Morgan, saggio e allucinato allo stesso tempo... Il Bianconiglio schizzato come un cocainomane, sempre di fretta perchè tardi... E scusate, ma il più bello di tutti, lo Stregatto... Perfido, strafottente, ingannatore... No, non ci siamo proprio. Per me si salvano solo le due Regine, la struttura estetica dei personaggi e dell'ambientazione. Ma non c'è personalità, non c'è sostanza interiore purtroppo. E lo dico con immenso dispiacere.
Invia una mail all'autore del commento matteo200486  07/03/2010 12:08:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti appoggio su tutta la linea.
Una grossa delusione soprattutto per chi ha affrontato almeno una volta la lettura di Carroll o lo stesso capolavoro Disney. Impressionante come questa grande casa in 50 anni si sia completamente rin********tà.
O forse il target a cui è rivolta la pellicola è cambiato?
Invia una mail all'autore del commento Silly  07/03/2010 13:13:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non credo che il target sia cambiato, credo piuttosto che sia una questione banalmente commerciale. Penso che le nuove generazioni (parlo dei bambini) se guardassero l'Alice della vecchia versione Disney l'amerebbero quanto l'abbiamo amata noi. Impossibile non cantare a squarcia gola un buon non compleanno col coniglio svalvolato e il Cappellaio matto! :) Basti pensare a Miyazaki... I bambini ai quali ho fatto conoscere Ponyo sono rimasti incantati, gli stessi che sono abituati a guardare Boing tutto il pomeriggio. Per quanto riguarda gli adulti, beh, mi spiace per loro. Forse loro sì, hanno perso la magia del sogno...
La Disney è un'industria che ormai punta solo al profitto economico, alla moda del momento e poco sui contenuti. E' triste, ma è la realtà.
Invia una mail all'autore del commento matteo200486  07/03/2010 11:16:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie Julian :-)