caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

ALICE IN WONDERLAND regia di Tim Burton

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Bonvi     8 / 10  05/03/2010 11:00:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ALICE IN WONDERLAND è un film "delicato".

Questo, forse, è l'aspetto che più disorienta, rispetto alle classiche produzioni di TIM BURTON, solitamente, invece, capaci di essere forti, robuste, dark e sicuramente efficaci. Qui, invece, siamo di fronte ad un TIM BURTON diverso ma assolutamente non inferiore.

Solo diverso.

Diverso perché, in primis, ha accettato di realizzare un film della DISNEY (e sappiamo il passato che lega questi due giganti del cinema) e diverso perchè, forse, per una volta si piega ad una storia più soffice, più cauta, meno invasiva ma, al contempo, più intrigante, sebbene meno contorta (e, quindi, più lineare).

ALICE IN WONDERLAND prende spunto dai 2 libri di LEWIS CARROLS ("Alice nel Paese delle Meraviglie" e "Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò") per confezionare una storia, appunto, diversa.

A conti fatti, ALICE IN WONDERLAND si arricchisce di tutti quegli elementi tipici di BURTON proprio nel suo contesto iniziale e non, invece, nella sua evoluzione narrativa (tipica, invece, di questo regista).

Sì, perchè il sottomondo (il cosiddetto UNDERLAND e non WONDERLAND, come ricordava invece ALICE...) ha subito una serie di trasformazioni angoscianti e dark da renderlo, in pratico, tutto un altro contesto in cui ambientare dei personaggi che, a conti fatti, non possono che aver subito la stessa trasformazione.

Una trasformazione che, forse, è l'aspetto più indicativo che caratterizza l'intero film.

Da quando ALICE se n'è andata (al termine del film DISNEY del 1951) il mondo di sotto si è trasformato. Si è abbruttito. Ha perso colore. Ha perso tono. Ha perso quella voglia di vivere gioiosa che caratterizzava, nel bene e nel male, il film precedente del 1951 targato DISNEY.

Questo è il lavoro di TIM BURTON. Su questo si è concentro il suo lavoro per rendere più gotico e dark questo sottomondo.

Ed il risultato di questa trasformazione, lo si evince molto nei personaggi. Quei personaggi così buffamente ridicoli (ed al contempo calibrati) del film del 1951 subiscono la stessa trasformazione che li rende una sorta di macabra trasposizione deviata non tanto nell'aspetto (curatissimo, come sempre nei film di BURTON) quanto nel comportamento.

Primo fra tutti il CAPPELLAIO MATTO (interpretato da un eccellente JOHNNY DEPP) ed il CONIGLIO BISESTILE costretti, comunque, a sorseggiare il tè (assieme all'inseparabile TOPINO) in una sorta di macabro rituale orchestrato in un ambiente che ha dell'ostile e non, sicuramente, di accogliente come nel precedente film.

Il gioco è tutto qui. Il trucco è tutto qui. Il colpo di scena più intrigante è proprio questo e su questo si incentra tutto il racconto di TIM BURTON.

Di fronte ad un mondo così deviato e, quindi, pazzo "in modo differente" (il controllo al posto della libertà), anche il CAPPELLAIO MATTO è costretto, nella sua trasformazione, a diventare una sorta di paladino, di protagonista infelice, di ferma stella del nord della pazzia obsoleta, quella che tutti noi amiamo ricordare.

Perchè in un contesto simile la sua pazzia (quella del film del 1951) non ha più senso. Sarebbe stereotipata.

E man mano, ci accorgiamo che al CAPPELLAIO MATTO questa pazzia è stata rubata in modo bieco, esasperante, dalla regina rossa, con la sua arroganza e potenza.

Privato, dunque, della sua essenza, l'unica cosa che rimane del vecchio cappellaio matto è una domanda che non ha, evidentemente, risposta. E' il chiedersi "Perchè un corvo è come una scrivania?"

E' il cercare, a tutti i costi, di tornare a quella pazzia che è tanto cara quanto a noi quanto al cappellaio stesso (e questo ritorno sarà celebrato, evidentemente, con il ballo della Deliranza, allegoria di quanto di più sregolato e surreale possa essere esistere nel sottomondo).

Ed a ben notare, questo ALICE IN WONDERLAND inizia il proprio racconto esattamente dopo aver "abbandonato" il luogo dove il CAPPELLAIO MATTO e gli altri sorseggiano il tè, l'ultimo in ordine temporale degli elementi incontrati che ricordano il vecchio il film del 1951.

Da lì in poi, ogni cosa è diversa. Si perdono gli appigli della vecchia storia e ne inizia una totalmente nuova e spiazzante.

Ma la trasformazione dei personaggi di sottomondo rappresenta solo la metà dell'opera. L'altra è l'evoluzione (o involuzione) di ALICE.

Innanzitutto, in questo film, ALICE non è la protagonista, così come (con un parallelismo) accadeva anche al personaggi di MARTY McFLY in RITORNO AL FUTURO.

In entrambi questi film il personaggio cardine NON E' il protagonista ma l'assoluto osservatore, l'occhio alieno (perchè arriva o da un altro luogo, come ALICE, o da un altro tempo, come MARTY) sugli eventi che occorrono tutt'intorno.

MARTY e ALICE incarnano l'occhio critico che osserva e che comprende cosa capita e che solo alla fine riesce ad imporre la propria presenza, sistemando la situazione (vista come sottomondo o come timeline alterata).

ALICE, dunque, non è la protagonista perchè NON compie mai gesti che possano alterare la storia ma, anzi, segue (deviando solo a tratti) da un percorso già stabilito.

Stabilito come il destino. O, meglio, stabilito come un sogno.

ALICE è fondamentalmente una bambina cresciuta nel fisico ma con un atteggiamento ancora infantile, incapace di affrontare qualsiasi decisione se non ricorrendo alla fuga.

Per ben 2 volte si troverà a fronteggiare una scelta importante e per ben 2 volte risolve fuggendo.

Ma al proprio destino non si sfugge.

Ed è proprio questo concetto che porta ALICE a compiere le 2 scelte finali (che risolvono entrambe le situazioni summenzionate).

Il suo è una sorta di percorso già stabilito. Quasi ad insegnarle che è inutile cercare di sfuggire a quello che si è. Lo si deve accettare e si deve proseguire ed accettare quello che comporta.

In questo ALICE è scortata proprio dal CAPPELLAIO MATTO che funge da suo contraltare. Perchè lei è un eterna indecisa mentre lui ha ben chiara la sua situazione.

La delicatezza di questo film, infine, risiede proprio in questo, nello scambio quasi tenero fra ALICE ed il CAPPELLAIO MATTO. Sulla verità ultima del sogno che sogno è ed al contempo non è.

Qualcosa che, nel bene o nel male, comunque lega i due in modo assoluto. Ognuno di loro serve a definire l'altro. Senza uno non esiste l'altra. E viceversa.

Legato a questo, infine, lo scambio di battute fra ALICE ed il BRUCALIFFO è il climax della storia che, a ben vedere, dà un senso compiuto a tutto e, soprattutto, ad ALICE stessa.

E rimanda, ancora una volta, al concetto della TRASFORMAZIONE. Ricordandoci anche, come un corollario, che tutto deve cambiare per poter, alla fine, restare esattamente così com'è. In questo caso, così com'era (nel film DISNEY del 1951).

Dal punto di vista tecnico, tralasciando l'ormai ovvio 3D, la recitazione è decisamente buona e spiccano, fra tutti, proprio JOHNNY DEPP ed HELENA BONHAM CARTER (e la sua strepitosa Regina)!

Un merito altrettanto alto dev'essere dato alla rappresentazione grafica del sottomondo, trasformato in una sorta di ambiente ostile ed alla trasposizione di tutti i personaggi, ognuno dei quali è una sorta di grottesca rivisitazione (trasformazione) dei personaggi originali.

Un ottimo film. Genuino. Delicato con l'opera precedente della DISNEY. Smaccatamente DISNEY, certo.

Ma, a ben vedere e, considerato tutto questo, TIM BURTON ne esce ottimamente, per il lavoro svolto a priori, proprio sul contesto.
+Russell+  05/03/2010 11:23:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottima disamina, Bonvi. Il parallelismo con Marty è molto azzeccato.
Bonvi  05/03/2010 11:27:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mille grazie :)
Vitaminico  05/03/2010 11:45:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Posso chiederti di evitare di mettere 500 a capo ogni due parole in croce che scrivi? Rende difficile leggere il tuo bel commento, rende difficile scorrere tra i commenti nella pagina e mi sembra un po' troppo supponente :)

Tornando al commento, mi piace perchè lo hai preso da un altro punto di vista. Ciò non toglie la pochezza narrativa del film talmente esile dal punto di vista della trama e del concept da dover ricorrere a un banale e arraffato combattimento finale per tenere lo spettatore sveglio.
Bonvi  05/03/2010 11:54:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gli "a capo" li ho messi sennò il discorso era troppo lungo. Se ti è sembrato supponente mi spiace. Sulla pochezza narrativa del film e sul combattimento finale (fra l'altro sulla scacchiera) ... non mi trovi d'accordo :)
+Russell+  05/03/2010 12:08:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Di nulla.

OT: Ti ho lasciato un mess PM!
Bonvi  05/03/2010 12:41:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì, ho visto.
TI ho risposto :)
dagon  05/03/2010 12:01:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma infatti il punto è poprio questo: Tu credi veramente che quelli che "recensiscono" il film qui dentro abbiano DAVVERO letto i libri? Al massimo avranno visto il cartone DIsney e credono che QUELLO sia davvero Alice e millantano la lettura dei romanzi. Bel commento
Vitaminico  05/03/2010 12:54:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scusate eh, ma io ho letto il libro ed è uno dei miei preferiti e mi sembra che in questa opera di burton sia stato trucidato.
Se poi a voi vi sembra che il film prenda lo spirito sovversivo del libro invece di appiattirsi in un fantasy che con il libro non c'entra assolutamente niente la chiudo qui.

Che poi questo commento non fà che riferirsi al film disney, il libro non c'e lo vedo proprio.
Bonvi  05/03/2010 12:58:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non ho mai detto che il film prende lo spirito sovversivo del libro.
Non l'ho proprio mai scritto.
Giudicando il film mi sono limitato a dire che BURTON ha preso come spunto (ovviamente) i personaggi che sono tutti presi dai libri (c'è chi non lo sa e si lamenta, ad esempio, dalla Regina bianca o altri...) ed il film (altrettanto ovviamente) della Disney.
Ed è con quello, secondo me, che ci si deve rapportare.
Con tutte le conseguenze del caso.
Forse non ci siamo capiti ma sono interessato alla cose, se intendi continuare il discorso :)
Vitaminico  05/03/2010 13:03:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma infatti era riferito a Dagon e al suo commento: " si vede che hai letto il libro bravo". Io HO letto il libro è proprio per questo sto smontando il film. Il problema è proprio il libro, non il film disney precedente. Se il libro non fosse mai esistito avrei dato un punto e mezzo in più anche io perchè comunque il film è fatto bene. Ma dietro c'e un libro che è esattamente l'opposto di questo film e la disney e burton hanno volontariamente ignorato il suo ENORME significato per confezionare un prodotto più spendibile per il mercato.
Cerchiamo di non usare i libri a vanvera :)
aejfuture  06/03/2010 12:10:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' una rivisitazione DI BURTON. Il film è suo. Una sua visione..
Su questo sito dite tutti le stesse cose XD Avere un pò di elasticità XD come chi si lamenta sempre che i film tratti da libri non sono uguali. ovvio. sono due modi diversi. il cinema è il cinema, La letteratura è la letteratura. A mio parere un regista con le palle, prende in mano l'opera, e fà LA SUA visione delle cose. Così può funzionare!!!
Burton le palle le ha mi sembra.
E' un film di Burton che si ispira alla storia di alice nel paese delle meraviglie. ^^' XD ...
poi oh :) rispetto le opinioni. Se non ti è piaciuto non ti è piaciuto. ;)
Vitaminico  05/03/2010 12:59:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cioè dite di riferirvi al libro e poi concordate sul contrario mi suona un poco stonato.
Io non so se vi ricordare il libro che è l'opposto di un film del genere.
Il libro mette un subbuglio la logica, la linearità, il pensiero razionale, l'io e il tu. Questo è uno dei film più logicamente semplici telefonati e banali che ho visto negli ultimi anni. Sai gia all'inizio come va a finire e niente viene messo in discussione, anche il più irrazionale dei caratteri (il cappellaio) diventa un vecchio zio saggio.

Leggeteli meglio i libri.
Bonvi  05/03/2010 15:31:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allora ... cerchiamo di essere chiari.
Ripeto ancora una volta che ho parlato del libro in riferimento dei personaggi.
E mi sembra di essere stato decisamente chiaro quando scrivo del film in merito al film PRECEDENTE, che è quello della DISNEY (del 1951).
Non ho mai scritto nulla, in relazione fra libro e film.
E se permetti ... questo film non c'entra nulla col libro.
C'entra col film. La discussione l'ho intavolata a livello di cinematografia partendo (e per forza!) dal libro, dal quale tutti prendono spunto.
Tutto qui.

I libri li leggo bene.
Consiglio a te, invece, di guardare meglio i film :)
Bonvi  05/03/2010 12:40:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai ragione, dragon.

La maggior parte della gente sembra non aver letto i libri o, comunque, essersi informata prima di parlare. E' un vero peccato!
Il film Disney è stata una pietra miliare nella storia del cinema (anche visto che è del 1951, incredibile!!) ma non è esattamente come i libri, anzi.
E anche in quest'ottica che, a mio avviso, TIM BURTON ha fatto un ottimo lavoro.
Grazie del complimento, comunque!
ferro84  05/03/2010 20:03:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stai caricando il film di significati che non esistono in questo modo su qualsiasi film della Disney potresti ricavarci dei trattati di filosofia
Bonvi  05/03/2010 21:22:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è così.
Innanzitutto ... i film della Disney, soprattutto i primi, erano molto carichi di significati nascosti.
E non sono io a dirlo. Basti pensare agli archi narrativi/evolutivi dei personaggi, ai loro "riti di iniziazione" e quant'altro.
Anche qui, a suo modo, siamo di fronte alla stessa cosa :)
aejfuture  06/03/2010 12:13:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono d'accordo con te. Anche a me il film ha comunicato un sacco di parallelismi, metafore. Ha una profondità nei messaggi... molto bella. :)
Mettiamoci anche il "trovare la vera alice". Questa sorta, poi, di parallelismo realtà, immaginazione... La farfalla alla fine, che è metafora della nascita di una nuova alice. Un'Alice che trova la sua strada nel mondo.. insomma.. ok sarà classico, il solito viaggio dell'eroe. Ma il film, almeno per me, è denso di messaggi, significati, personaggi, profondi! ^^
Psicodream  05/03/2010 22:02:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Concordo, ho avuto la pazienza di leggere tutto il commento e vi ho trovato solo due cose:

01) Da un lato un filosofeggiare inutile e ridondante che girando girando tornava sempre punto a capo, in un vortice di parole gratuite ma sapientemente predisposte a pennello.

02) Dall'altro, il voler cercare a tutti i costi una visione del bicchiere mezzo pieno.
Il problema nasce proprio da qui. Tutto è soggettivo.
E nel momento stesso in cui DECIDIAMO (perchè è una decisione intavolata a pre) la buona o la cattiva sorte di un film, secondo nostra opinione, allora cercheremo (a tratti liberamente a tratti forzatamente) di salvare ogni aspetto della pellicola.
Motivo per cui tutti gli aspetti che hai indicato, guarda caso, concorrono sempre a salvare la pellicola, proprio in virtù di quel bicchiere mezzo pieno che, tutto sommato, sempre mezzo resta.

Comunque premetto che non ho ancora visto il film.
Premetto inoltre che ho letto tanto il libro (i due, a dire il vero) quanto visto il film disney.

Pos(t)metto invece che leggendo il commento mi è passata la voglia di andare a vedere il film e non credo fosse questo il fine ultimo.

Il mio commento, seppure a prima vista potrebbe sembrare un pò crudo, non intende minimamente offendere la tua opinione, che rispetto con tutto me stesso :) ma è più che altro una riflessione dettata dalla lettura dell'immenso commento.