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UCCELLACCI E UCCELLINI regia di Pier Paolo Pasolini

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Pasionaria     7½ / 10  11/07/2007 16:11:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quando vedo questo film mi tornano alla mente le parole di Fabrizio De Andrè che più o meno esprimevano il seguente elementare concetto: se l’uomo non avesse un’ideologia, un sogno in cui credere, per cui vivere, sarebbe un mostruoso oggetto, non di certo un uomo.
Mi tornano in mente poiché mi paiano in contrasto, solo apparente, con il messaggio pasoliniano, che preannuncia ironicamente la sconfitta dell’ideologia. Ma lo fa con una favola surreale e poetica, dove le metafore sono tante e non tutte comprensibili ai più; Pasolini fa satira su se stesso, intellettuale di sinistra socialmente e politicamente disorientato, ha detto:” Non ho mai messo al mondo un film così disarmato, fragile e delicato come Uccellacci e uccellini.” Ma “ L'atroce amarezza dell'ideologia sottostante al film ha finito forse col prevalere”. E’ qui il punto debole del film, ampiamente colmato dalla fantastica originalità delle soluzioni cinematografiche, della magia del racconto favolistico che cozza brutalmente con la triste realtà.
Gruppo STAFF, Moderatore priss  11/07/2007 16:26:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
un commento meraviglioso!
Pasionaria  11/07/2007 18:21:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
la tua nuova stelletta per un momento mi ha spaventata ;))




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eizenstein  12/07/2007 19:18:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non capisco nè tantomeno condivido il tuo commento.
Il fatto che forse prevalga l'ideologia è l'interpretazione di Pasolini spettatore, non un dato di fatto. Io ho visto il film attentamente e da diverso spettatore non ho avuto questa impressione: quello che mi è rimasto è frutto della mia personale interpretazione del film e cioè che si può apprezzare sia la gente semplice che gli intellettuali, dipende dalle proprie propensione.
Ti dirò che il bello del cinema italiano anni '50-'60 (vedi 8 e 1/2 di Fellini) era questo: il regista mette nel film delle idee forti e contrastanti e poi sta allo spettatore costruirsi il proprio personale film. Forse ti sei abituata alle storielle di significato univoco del cinema contemporaneo e non riesci ad apprezzare l'ambiguità di queste opere.
Dal mio punto di vista non hanno alcun valore quelle dichiarazioni, pure impressioni di un'altro spettatore, distinto dal regista.
Pasionaria  12/07/2007 20:24:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No, mi dispiace ma non credo proprio di essere assuefatta alle storielle di significato univoco del cinema contemporaneo, che poi dovresti farmi almeno un esempio a proposito. Comunque non mi attengo al significato univoco e se conosci i miei commenti oppure hai letto qualche mia recensione,lo vedi da solo.Il significato principale del film, pur trasfigurato da incantevoli metafore, è quello di uno scoramento ideologico dell'autore, di una sua personalissima confessione di sconfitta, molto amara e sincera, prima di tutto a se stesso. Io ho colto questo, certamente tu avrai recepito altro, cosa vuol dire? Non ho mica espresso un diktat sul modo di interpretare il film?
eizenstein  12/07/2007 21:23:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dimenticavo le storielle di significato univoco: Salvate il sodato Ryan, Le ali della libertà, Braveheart, 300, Il Gladiatore, The departed, Titanic, Forrest gump, Balla coi lupi.
In pratica il cinema post-1990, in genere.
Tuttavia su questo punto ti chiedo scusa perchè ho visto che la tua cultura cinematografica è ben più consistente. Permane il disaccordo sul commento, sed peto veniam per l'accusa di conformismo.
Pasionaria  13/07/2007 19:42:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non preoccuparti, sei gentile, scuse accettate.

Tuttavia mi pare tu abbia frainteso il mio commento: io non ho detto che nel film di Pasolini TRIONFA l'ideologia, tutt'altro. Semmai s'intravede la delusione e il disorientamento dell'autore riguardo l'ideologia marxista imperante fino ad allora. Qui non c'è alcuna ideologia, piuttosto la consapevolezza che con la morte di Togliatti sia finita un'epoca per certa Italia. Io ho sentito questo, ma ognuno può vederci cosa vuole, c'è un linguaggio figurato straordinario che consente a tutti di apprezzare la creatività di Pasolini, sempre prolifico di messaggi interessanti.
Ciao

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eizenstein  12/07/2007 21:12:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non hai espresso un diktat, ma hai detto che è il punto debole debole del film è il trionfo dell'ideologia.
Invece secondo me è un punto di forza quello di prestarsi a diverse interpretazioni, soprattutto per quanto riguarda il contrasto tra ideologia e semplicismo. Non è affatto vero che sia l'ideologia a prevalere: a seconda della sensibilità e predisposizione dello spettatore si può dare prevalenza ad un aspetto o ad un altro.
Sicuramente non si può dare un giudizio al film basandosi su un impressione del regista, che è l'ultimo attendibile spettatore.