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UCCELLACCI E UCCELLINI regia di Pier Paolo Pasolini

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frine     9 / 10  11/11/2006 00:38:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film scomodo, ironico e provocatorio, da parte di una grande intellettuale che già allora aveva intuito le ragioni dell'imminente fallimento del comunismo.
Non a caso, lo stesso Pasolini dà la sua voce al Corvo, petulante e fastidioso inteprete di una coscienza marxista, che accompagna saltellando i due protagonisti. Totò e Ninetto Davoli (il figlio) intepretano con incredibile bravura due poveri cristi del dopoguerra, impegnati a vessare gli infelici sottoproletari più poveri di loro (indimenticabile la scena dei nidi di rondine) e, contemporaneamente, a difendersi dalle vessazioni dei più ricchi.
Ma l'immaginario sognante e poetico di Pasolini distoglie, almeno per qualche istante, i due protagonisti da questa cruda e spietata realtà, trasferendoli in un medioevo surreale e trasformandoli in due fraticelli francescani, intenti a convertire falchi e passerotti all'amore e alla fretellanza. Il messaggio funziona -grazie anche agli incantevoli espedienti comunicativi dei due personaggi-, ma, ahimé, funziona solo unilateralmente. perché falchi e passeri NON usano lo stesso linguaggio.
Ritornati sulla strada per Roma, i due vengono affiancati, casualmente, da gruppi sempre più folti di persone dirette al funerale di Togliatti. Ma l'intensa, corale commozione legata a tale evento non li sfiorerà neppure.
Volgari, qualunquisti, interessati solo a bisogni primari come il cibo e il sesso, Totò e Ninetto decideranno infine di eliminare la propria coscienza, così come Pinocchio si era sbarazzato del grillo parlante.
Su uno sfondo suburbano surreale e alienante (significativa la presenza di Dante Ferretti come collaboratore alla scenografia), Totò interpreta con straordinaria intelligenza e sensibilità il pensiero di Pasolini: lo affianca con bravura Davoli, solo apparentemente svagato e naif. Il risultato è di intensa poeticità, anche se in questo caso lo scrittore/regista non raggiunge i vertici del "Vangelo secondo Matteo".