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ACCATTONE regia di Pier Paolo Pasolini

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Marco Iafrate     9 / 10  03/11/2008 18:16:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per capire l'universo espressivo del film di esordio di Pier Paolo Pasolini è sufficiente soffermarsi sulle dichiarazioni rilasciate dal regista durante un'intervista nel 1975, appena quattordici anni dopo l'uscita del film. Pasolini sosteneva che se avesse voluto girare di nuovo un film come "Accattone", in quel momento non avrebbe trovato un solo giovane capace di parlare e ragionare come i protagonisti della pellicola ne tanto meno in grado di comprendere il linguaggio della borgata romana dei primi anni 60, quel mondo lì nel 1975 già non esisteva più; quel sottoproletariato urbano tanto caro al regista, proposto già in letteratura con lo sboccato ma affascinante linguaggio dei protagonisti dei romanzi "Ragazzi di vita" e "Una vita violenta", straordinari affreschi della vita di borgata, quella borgata che aveva così tanto emotivamente coinvolto il regista bolognese dopo la sua espulsione dal partito comunista italiano per lo scandalo suscitato dalla sua manifesta omosessualità e che lo costrinse a trasferirsi a Roma fino al tragico epilogo all'idroscalo di Ostia, era soltanto un ricordo.
La forza espressiva dei primi piani sui volti di ruffiani, ladri, prostitute, i contro campi panoramici e le lunghe sequenze senza stacco ( indimenticabile quella in cui accattone sogna il proprio funerale), ne fecero un lavoro estremamente innovativo tanto quanto fece scandalo la rappresentazione realistica della vita di borgata, soprattutto alla critica militante dell'epoca, non va dimenticato che il film fu il primo in Italia ad essere vietato ai minori di 18 anni ed i movimenti neofascisti boicottarono violentemente l'uscita nelle sale a Roma scatenando quella sorta di razzismo borghese tanto odiato da Pasolini sempre molto sensibile ai problemi delle classi subalterne.
Tutti bravi gli attori non professionisti, autentici abitanti delle borgate, con una particolare attenzione alla recitazione, sentita e spontanea, di Franco Citti.
Pasolini è stato un uomo che nella vita ha suscitato tante polemiche ma anche tanti riconoscimenti; realismo, religiosità, costante rappresentazione del sacro e del profano ne hanno fatto un autore molto discusso ma straordinariamente affascinante; la sua poesia, il suo modo di narrare e di scrivere, almeno per me, non sono passati inosservati.
anthony  03/11/2008 18:47:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il solito bellissimo commento!
Bravo Marco.
Marco Iafrate  03/11/2008 18:58:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
....ed il solito gradito complimento, grazie anthony anche per avermi inserito nella tua lista di amici, farò altrettanto. Ciao
anthony  03/11/2008 19:04:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
;-D