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AMARCORD regia di Federico Fellini

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Matteoxr6     5 / 10  11/09/2015 01:35:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Leggendo la recensione, per curiosità, visto che dava un bel 10 al film, ho letto un passaggio in cui si cercava di controvertere la dichiarazione di apoliticità dichiarata di Fellini, in particolare di questo film. Mi dispiace, posso sbagliarmi su tutto, ma una delle ragioni della popolarità di Amarcord è proprio la bonarietà delle situazioni narrate: che sia la morte della madre, la vocazione del prete o, nel caso che ci interessa, della critica fascista, nient'altro che una raffigurazione macchiettistica che piace a tutti, grandi e piccini, così come sorridono tutti i colori politici di fronte alla scena del grammofono preso a pistolate. Perciò questo punto lo lascerei proprio perdere. Suggerirei anche di lasciar perdere paroloni come "romanzo di formazione", se no Verga vi compare in sogno e vi strozza. Premesso questo, riprendo il discorso sull'universalità temporale e spaziale della pellicola, di cui comprendo le ragioni: semplice descrizione, giusto abbozzata, di una notevole varietà di personaggi provinciali, più o meno stereotipati, alle prese con situazioni comuni ben note a tutto il grande pubblico il quale, ovviamente, si riconosce e prova empatia. Ora, tutto questo non deve essere per forza un demerito, ci mancherebbe, anzi, nel caso di specie, grazie anche alle qualità registiche di Fellini, che dipinge il tutto all'interno di un quadro quasi onirico, il film acquista un carattere proprio. Questo però, almeno per me, non basta, non solo a sviolinare sotto lo schermo gridando al capolavoro (ma scherziamo?), ma neppure a renderlo sufficientemente interessante nell'andamento della sua messa in scena, non proprio esaltante in certi frangenti, anzi, tutt'altro. Per non parlare del limite intrinseco di raccontare una storia leggera e provinciale. Ora potete pure scatenarvi tirandomi virtualmente le uova.