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AMARCORD regia di Federico Fellini

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     9½ / 10  02/08/2007 21:20:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non avevo mai commentato prima d'ora "Amarcord": c'è un'ingenuità trasognata che mette in crisi la mia forte predisposizione alla minuziosità quando vedo un film... gli inevitabili difetti di fondo (sul piano ideologico-politico pecca talvolta di qualunquismo) o il gratuitismo d'effetto di certe mirabili sequenze nate con lo scopo preciso di suscitare stupore (la nave di passaggio, il pavone in mezzo alla neve) sono tutte cose che vengono ampiamente superate da un film che ho visto e rivisto ogni volta con la stessa imperturbabile emotività: da appassionato, commosso dall'inizio alla fine.

E a quel punto, essere intransigenti con l'affresco di Fellini è del tutto inutile: si resta vinti, impotenti, davanti alle cronache di questa Rimini giovanile e antica dove si assiste al dramma "popolare" della scomparsa della madre (un'amara, sofferta, intensissima Pupella Maggio), o davanti a quell'esuberanza giovanile che implode nella corriva passione per la prostituta locale, e i seni prosperosi della tabaccaia (già esuberante e Freudiana figura post-materna), o da una strepitosa Magali Noel, quasi enfatizzata nel suo manierismo locale, infine strappata a una leggera solitudine interiore per mano di un'uomo che la sposerà
Tutto il fascino di questo film, predisposto ad affrontare profondamente certi temi e tralasciarne forse altri (sorprendente lo zio svitato di Ciccio Ingrassia) è in questo senso primordiale della giovinezza, ottimamente descritta da Zanin, Alvaro Vitali e i suoi amici, e in questa sorta di apologo/epilogo di una certa Stagione malgrado tutto dorata che descrive un "passaggio" doveroso verso una dimensione difficile di maturità e crescita.
Dal punto di vista letterario un crocevia tra Mario Soldati e Vasco Pratolini.
Immenso e indimenticabile (proprio come quel finale facilmente contestabile perchè prevedibilmente Felliniano) il tema musicale di Nino Rota