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AMARCORD regia di Federico Fellini

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DankoCardi     10 / 10  05/02/2021 10:24:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E così siamo arrivati a 1000! Per il millesimo commento mi sono volutamente riserbato il mio film preferito. Non è che sia un fan accanito di Fellini, non tutti i suoi film mi hanno fatto impazzire ma questa pellicola ha troppi pregi: fondamentalmente è una commedia dove però non mancano momenti seri o toccanti...un film tragicomico, insomma. Attraverso questo piangere e ridere il sognatore Fellini ci porta nel suo passato, nella sua adolescenza, nel pieno dei ricordi (già dall'incomprensibile titolo: a' marcòrd...in dialetto riminese: "io mi ricordo"). In un anno di vita nella Rimini degli anni '30 un gruppo di adolescenti affronta la vita con spensieratezza, va al cinema a vedere i film con gli indiani e Gary Cooper, si diverte, partecipa alle sagre di paese, affronta il bene ed il male della quotidianità e, soprattutto, ha a che fare con i primi pruriti e con le donne viste solo da lontano sia quelle belle come la Gradisca (Magali Noel...il kulo più bello del cinema) che quelle brutte ma pur sempre donne come a dire...quello che passa il convento. Ma ci sono anche tutti gli altri pittoreschi personaggi di provincia come l'avvocato che tenta di insegnarci le bellezze artistiche della sua città (metacinema) ma viene perseguitato da un misterioso spernacchiatore, la tabaccaia con le sue tette giganti, lo zio matto (Ciccio Ingrassia superlativo in un ruolo drammatico) e poi c'era...il fascismo imperante. All'epoca della sua uscita proprio per questo motivo fu considerato un film "scomodo" ma Fellini non ne compie certo una celebrazione; ce lo mette semplicemente perchè a quel tempo...c'era! I momenti onirici permeano tutta l'opera come i ragazzi che di inverno ballano da soli davanti all'hotel chiuso, la sequenza della nebbia, l'arrivo del pavone in piazza, il ballo delle odalische etc... Oniricità che si ripercuote anche sulle figure degli adulti visti anche loro come bambini troppo cresciuti che fanno discorsi puerili (Ma quanto peserà il Rex? Secondo me una volta e mezzo il Grand Hotel). Una celebrazione alla vita dove però c'è spazio anche per la morte...perchè non dimentichiamoci che nella vita c'è anche quello. Ed alla fine, tra chi parte e chi resta, ritornano le manine...un altro anno è trascorso, un altro arriva e si ricomincia da capo con la prossima sega vecchia da bruciare, il prossimo film di Gary Cooper che uscirà, le prossime ragazze che arriveranno. Le musiche di Nino Rota sono semplicemente perfette ed anch'esse ci fanno sognare. Per me un film mai abbastanza osannato. Grazie Maestro Fellini per questa porzione della sua vita di cui ci ha reso partecipi.
Riflessione personale: sono convinto che registi-artigiani del cinema come Laurenti e Tarantini che qualche anno dopo invaderanno le sale con le commedie sexy-scolastiche (liceali, ripetenti, insegnanti etc...) dove studenti allupati come Alvaro Vitali spiano le donne più grandi che si spogliano, abbiano preso spunto da questa pellicola e quindi debbano moltissimo a Fellini il quale, inconsapevolmente ed in buona fede (in Amarcord non ci sono scene di nudo o momenti sexy) ha dato il via ad un genere.