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NEMICO PUBBLICO regia di Michael Mann

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ferro84     4½ / 10  11/11/2009 10:36:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ci sono una serie di ragioni per cui questo film è brutto ma andiamo con ordine e parliamo prima dei pregi.

In primo luogo Michael Mann è un mago del cinema d'azione, capace di grandi movimenti di camera e uno dei pochi capace di usare la telecamera a mano.
La fotografia è splendida così come l'impostazione estetica, si vede di essere al cospetto di un film ben realizzato.

Purtroppo è tutto qui ,tutto il resto è noia e i motivi sono facilmente reinvenibili in un sceneggiatura incapace di creare una cosa fondamentale nel cinema : il pathos narrativo.
Dall'inizio Mann rinuncia a creare un film biografico un pò per uscire dal solito cliché dei film di genere dall'altro per cercare di dare subito ritmo alla storia.
Purtroppo questa scelta degli sceneggiatori (lo stesso Mann e Bennet) risulta essere infelice perchè si da dinamicità al film ma nello stesso tempo non si crea empatia con i protagonisti.

Non esistendo cappelli introduttivi sul passato dei personaggi e nemmeno situazioni che sia in grado di caratterizzarli per ude ore e mezza accadono una serie di eventi a personaggi sui quali il pubblico non nutre nessun interesse.

Se a questo ci aggiungiamo delle scene di azione belle ma a tratti ripetitive e la mancanza di una colonna sonora all'altezza, si capisce che Nemico Pubblico resta un film incompleto e ripeto a mio parere, molto noioso.
Invia una mail all'autore del commento piernelweb  15/11/2009 02:07:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Prima di scrivere fesserie dovreste chiedervi come mai i vari Mereghetti, Ghezzi, PierMaria Bocchi, Gervasini e centinaia di critici di una certa caratura stanno sprecando lodi sul film. Forse una seconda visione sarebbe consigliabile.
Mann non fà film biografici ma con tre inquadrature e due battute dice sui personaggi più di quanto un regista di medio-alto livello impiegherebbe in 20 minuti.
Nemico Pubblico è forma e sostanza, con un finale magnifico. Se volete approfondire vi consiglio lo speciale sul sito Sentieri Selvaggi
LoSpaccone  15/11/2009 17:51:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La cosa di cui non mi capacito è la contraddizione palese di che esalta il cinema di Leone e poi stronca questo film
JackBurton  15/11/2009 19:59:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"con tre inquadrature e due battute dice sui personaggi più di quanto un regista di medio-alto livello impiegherebbe in 20 minuti"

se non fosse per Wikipedia gli spettatori non saprebbero mai niente di Dillinger... hahahaha

Ah, tu sei uno di quelli che guarda i film consigliati da altre persone chiamate critici.
I critici, che ridere, quante cantonate, te ne riporto alcune:

"Una parte assolutamente inadatta alla Monroe" Quando la moglie è in vacanza

"Un lavoro decisamente brutto, decisamente sotto tono" Apocalypse Now

“Eccitante come le previsioni del tempo dell'anno scorso” Guerre Stellari





LoSpaccone  16/11/2009 08:55:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
su guerre stellari non hanno tutti i torti
Invia una mail all'autore del commento piernelweb  16/11/2009 13:04:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho citato alcuni critici che conosco e che fanno analisi dettagliate dell'opera in esame e sono molto più attendibili della vostra opinione.
Il film non è un documentario, è ovvio che presupponga una minima conoscenza del periodo storico e del personaggio. Mann non fa biografie ma "usa" gli ultimi 13 mesi di Dillinger per studiarne la dimensione umana e iconografica. Non è un film di immediata assimilazione , me ne rendo conto...
ferro84  16/11/2009 13:38:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In primo luogo la critica è come va letta.
In generale un critico cinematografico non andando al cinema per il gusto di farlo (tranne rare eccezioni) tende a valutare un film in modo asettico e freddo.
E un film freddo e asettico come questo non può essere valutato che in modo positivo.

Dillinger E' UN SIGNOR NESSUNO PER IL 90% delle persone di questo pianeta e Mann facendo un kolossal che si rivolge alle masse deve riuscire a saper comunicare con queste, altrimenti si fa film con budget più ridotti e non megaproduzioni da 100 milioni di dollari, poi non ci si lamenti se il film non è un successo.

A prescindere dal punto di vista economico, qui non si mette in dubbio che Nemico Pubblico sia tecnicamente ineccepibile e che Mann sia uno che le scene di azione te le fa vivere in prima persona.
CHe sia bravissimo è indubbio e qui nessuno lo nega ma un film è anche il suo aspetto narrativo.
Alcune persone amano più l'aspetto formale, altre di più l'aspetto contenutistico, rispettabili tutte e due le opinioni e infatti film che privilegiano l'una o l'altra tendono a dividere.

Il contrario di Mann è Clint Eastwood che lavora tutto sulla scrittura dei personaggi mentre lo stile resta del tutto convenzionale.
Come Mann anche Clint Eastwood ha toppato (ed entrambi hanno girato dei capolavori) quindi nulla di male, resta il fatto che un grande film è e resta quello che riesce a coinciliare i due aspetti e sicuramente Nemico Pubblico non fa parte di questa categoria.
Invia una mail all'autore del commento piernelweb  16/11/2009 18:10:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se tu avessi letto le recensioni a cui mi riferisco capiresti che sono tutto tranne che fredde e asettiche. E quello che ho provato io alla visione del film è emozione pura. Quindi quello che vale per te non vale per gli altri.
Cosa centra che il film è costato 100 milioni di dollari con le scelte narrative e stilistiche?
Come si fa dire che Nemico Pubblico non ha contenuti poi...
Semplicemente tu hai guardato il film ma non l'hai visto.
LoSpaccone  16/11/2009 14:02:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma che ragionamento è?! Dove sta scritto che uno deve fare il film per le masse? Se uno ha qualcosa da dire e uno stile proprio deve preoccuparsi di modificarli per far piacere alle masse?
Questi sono problemi delle produzioni. Nel momento in cui una produzione si affida ad un regista e al suo metodo di lavoro il regista cerca di fare al meglio il suo lavoro secondo quelli che sono i suoi criteri. Se la produzione invece si interessa solo di far cassa non non produce Mann e si mette d'accordo con Emmerich per qualche ******.
Certo, poi c'è anche una fase di collaborazione tra produz e regist con cui si cerca di mediare tra quelli che possono essere interessi diversi e contrastanti.

JackBurton  16/11/2009 14:48:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scusa, ma mi dispiace per te, non viviamo in utopia. I film si fanno per fare i soldi, stop.Tutto il resto è secondario. Oppure credi che abbiano speso 100milioni di dollari per far divertire Mann.
Se fai un film su Dillinger il popolo, la massa, o come li vuoi chiamare, quelli che ti danno i milioni di dollari per pagare il regista e gli attori ecc..., vogliono vedere la storia del bandito (che non conoscono), non voglino vedere un esercizio di stile del regista.
Purtroppo oggi è cosi, ti bombardano con i trailer creati ad arte, usano nomi che richiamano il popolo, e poi tutti scontenti. tanto i soldi l'incassano, poi se il film non piace non se ne possono fregare di meno.
LoSpaccone  16/11/2009 15:43:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
non estremizzare i discorsi per piegarli alle tue opinioni:
fare i soldi è principalmente (leggi bene: non ho usato la parola "solo") un problema delle produzioni. quindi se una produzione ingaggia un regista con certe caratteristiche (o ne accetta l'idea) il regista farà semplicemente il suo lavoro secondo il suo stile. se poi il suo metodo non porta denaro non è un problema suo ma è un problema della produzione che ha sbagliato a sceglierlo.
comunque questo non vuol dire che il regista non cerchi di andare incontro alle esigenze della produzione o di chi lavora insieme a lui ma con interessi diversi.
Non penso che abbiano speso 100milioni per far divertire Mann ma non penso nemmeno che uno poichè viene pagato per un lavoro deve solo assecondare le esigenze di chi caccia i soldi.
(morale: questo è il mio modo di lavorare se ti va bene mi prendi e mi paghi, se non ti va bene prendi un'altro.)

la massa vuole vedere la storia del bandito? e chi lo dice? questa è un'esigenza tua (e di molti altri), che si basa su un'idea (povera) di cinema che hai tu.
Chi guarda i film per sapere la storia secondo me dimostra di essere mentalmente predisposto a farsi prendere per il c.ulo. I film sono sempre filtrati dall'occhio del regista, anche quelli apparentemente più aderenti alla realtà. Guardarli per cercare certezze è da fessi e sudditi. (caro mio, questo significa ragionare con la propria testa)


ferro84  16/11/2009 18:02:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma io me ne fotto di sapere chi era Dillinger dico che alcune informazioni sarebbero servite per aiutare il pubblico a seguire le vicende di questo tizio per due ore e mezza.
Ma quale didascalia !!!!!
LoSpaccone  16/11/2009 14:17:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
e poi chi ti da la certezza che un critico non vada al cinema per il gusto di farlo? cosa ne sai? non pensi che sia possibile che qualcuno faccia un lavoro perchè ha una passione?
ma come cavoli ragioni? scusami se te lo dico ma fai tristezza, appiattisci la realtà in categorie banali e superficiali (parola che ritorna),
hai la stessa sensibilità di un tavolino.
LoSpaccone  16/11/2009 14:24:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
e poi siccome il 90 per cento non sa chi è dillinger uno deve preoccuparsi di fare il raccontino didascalico se no poi la gente non capisce: ma ci rendiamo conto che ragioni in sistema binario?
Riduci il cinema (e presumo molte altre cose) a niente. che orrore
ferro84  16/11/2009 18:00:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sui critici la mia era una provocazione voluta.
Però si il cinema deve viaggiare secondo un ordine prestabilito, il pubblico si seleziona prima della sala non dentro la sala non è onesto.

IL CINEMA E' UNA COSA
LA VIDEOARTE E' UN'ALTRA

Il cinema ha delle regole se faccio un film per bambini non posso metterci un'amputazione o una carneficina è una regola, altrimenti faccio altri tipi di film, da festival e sperimentali.
Lascia stare il produttore è un discorso di rispetto nei confronti del pubblico pagante, il pubblico non è un privilegiato che ha accesso alla tua arte (concezione che magari può esserci nella videoarte) ma IL FINE DEL TUO LAVORO!

Il cinema è comunicazione non sterile formalismo, che Mann sappia muovere la macchina da presa, fare virtuosismi a me non me ne frega un c.a.z.zo detto fuori le righe caro Spaccone.

Se per te un'introduzione a un personaggio avrebbe reso il film didascalico allora hai dei problemi con il cinema in generale.
Se per te un'introduzione a un personaggio avrebbe reso il film biografico allora hai dei problemi con i generi cinematografici.
Se per te un'introduzione a un personaggio avrebbe fatto perdere di interesse il film vuol dire che tu non cogli un fattore principale:Mann ha semplicemente snobbato certi fattori perchè li ha ritenuti superflui per la sua "arte" e per me ha toppato alla grande.

LoSpaccone  16/11/2009 19:15:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se per te un film non è tale se non ci si attiene ad un modo convenzionale di usare il linguaggio cinematografico (quello che più piace a te) mi dispiace per te ma qualche problemino lo hai tu.
Io tante volte ho lodato un film per la caratterizzazione dei personaggi. I criteri che ho adoperato per giudicare "Public enemies" sono altri e non li applico a prescindere a tutti i tipi di film. Perchè public enemies è un film diverso da molti altri.
Invece tu applichi sempre le stesse categorie ad ogni tipo di film.
tu pensi che ci siano degli aspetti del film imprenscindibilii, giudichi i film come si fa nei concorsi per cani: il cane che più si avvicina allo standard della razza è il migliore.
io no, per me ogni film è una storia a sè.
Ogni aspetto di film va misurato nella generalità del contesto, di tutti gli altri aspetti. non si può vedere un film come una semplice addizione: c'è, va bene; non c'è, non va bene.
LoSpaccone  16/11/2009 19:54:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
esempio nel senso opposto:
nell'ultimo di Tarantino i personaggi sono ipercaratterizzati, sfiorano la caricatura. questo è un difetto del film? assolutamente no, perchè tarantino rilegge la storia e la reinventa in una chiave volutamente eccessiva (es: ti ricordi che pipa fuma Landa? ridicola) quindi adegua quella scelta all'idea di base del film che è anche il suo modo fare cinema.
Prova ad immaginare qualcuno di quei personaggi o di quelle situazioni in un film di guerra serioso, dall'elevato rigore storico? penseremmo tutto il male possibile
ferro84  17/11/2009 01:16:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tu estremizzi il mio discorso però finalmente questa è una delle rare volte in cui qualcuno capisce chiaramente quello che voglio dire (poi non lo condividi e ci può stare).
Generalmente si pensa più a difendere le proprie idee, io intendo proprio quello che dici tu.


Si per me ci sono dei parametri oggettivi a cui ogni film deve conformarsi però solo per alcuni punti imprescindibili.
Ad esempio non sopporto i film minimali o senza trama (sebbene non manchino delle eccezioni) sono convinto che siano meri esercizi di stile nati per coprire una mancanza di idee.

Detto questo hai fatto anche l'esempio giusto di Quentin Tarantino.
Io per esempio non ho amato per nulla Pulp Fiction perchè trovo che quella eccessiva caratterizzazione sia fine a se stessa, slegata da un vero contesto narrativo (e a dire il vero per una serie lunga di altri motivi che non è il caso di elencare)
Mentre ho letteralmente adorato Bastardi senza Gloria perchè tutto era inserito con un fine cioè quello della rilettura storica.

Quindi in BSG anche certe rivistazioni dei miei parametri oggettivi erano finalizzati ad un'idea.
Io in questo caso sebbene tu me l'abbia spiegata, non la vedo e quindi non mi convince.

ferro84  17/11/2009 01:18:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Poi intendiamoci un film è anche empatia e tutti questi discorsi vanno a farsi benedire però diciamo che in generale ci sono due o tre fattori per me imprescindibili
LoSpaccone  16/11/2009 19:39:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ti faccio un esempio: nei western di sergio leone, soprattutto nei primi 3, quanto si sa dei personaggi?
poco o niente. Perchè? perchè il racconto di Leone è sviluppato lungo una dimensione immediata in cui non conta nè il passato nè il futuro (i personggi di Leone non hanno aspirazioni, non guardano l'orizzonte come nei western di Ford, sanno che da un momento all'altro crepano).
Per questo l'azione è diluita in un eterno presente, lunghi primi piani ecc ecc.
Tutto questo rende i film di Leone brutti film? No,
perchè quella scelta narrativa rientra in una visione più generale del western, fatalista e pessimista.
c'è una coerenza tra l'idea di western di leone, i temi dei suoi film, il racconto e lo stile.
Public enemies è il film più Leoniano degli ultimi anni, può essere visto come un western post-moderno. Mann forse esaspera ancora di più alcune caratteristiche del cinema di Leone: rilegge la (una) storia in chiave estetizzante.
Leone aveva smitizzato il western (personaggi zozzi, senza buoni o cattivi, donne come baldracche ecc) e aveva trasportato la forza mitizzante del suo cinema nello stile: ti sfido a trovare un western americano in cui una faccia brutta come Van Cleef abbia avuto tutti quei primi piani.
Mann fà la stessa cosa , esasperando ancora di più alcuni aspetti ma mantenedo intatta la coerenza del film.
JackBurton  16/11/2009 14:42:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I critici possono anche trovarsi un'altro "lavoro".
Non me ne frega una cippa di quello che dice un altra persona, "attendibili", io ho il mio di cervello e non mi serve la parola di nessuno.
Dimensione umana? hahaha non c'è un minimo di introspezione, di caratterizzazione.
Qui si parla di un personaggio (non storico, e quindi non conosciuto alle masse) di ben 80anni fa!!! Se uno per vedere il film deve prima farsi una ricerca dulle enciclopedie,allora siamo messi male.
Scommetto qualsiasi cosa che tra 1mese nessuno ricorderà piu di questo film.
Per concludere, se hai 16anni è un filmone...hahahahaha
JackBurton  16/11/2009 14:55:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Giusto per farti capire cosa sono i critici-

Dal Corriere della Sera:

Fellini 4 e mezzo. È questo il voto che, fatta la media, i critici italiani assegnavano via via ai film del nostro grande regista. Guardato con sospetto, condannato, vilipeso e, se talora lodato, sempre con un «però»

Pensate con il vostro cervello
LoSpaccone  16/11/2009 15:49:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
tu che cerchi la verità nei film pensi di ragionare con il tuo cervello?
ahahah che illuso
JackBurton  16/11/2009 17:23:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è vero che cerco sempre la verità ma nei film che raccontano la storia di..... si, cerco la verità, oppure almeno cerco un racconto della storia di.
Altrimenti come gia ho scritto 2-3 volte, il caro Mann poteva fare un film su di un bandito immaginario, invece ha voluto fare il furbetto facendo credere agli spettatori che avrebbero visto un film su Dillinger.
Giusto per farti capire che persona sono, il mio film preferito è
Il Cacciatore.
LoSpaccone  16/11/2009 17:37:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
stiamo lì: Mann non ha fatto credere niente a nessuno, sei tu un credulone che pensavi di aspettarti solo quel tipo film che concepisci.
ferro84  16/11/2009 18:03:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Giusto per farti capire che persona sono, il mio film preferito è
Il Cacciatore." ma che vuol dire Jack che hai bisogno di delle credenziali per poter dire che un film non ti è piaciuto?
JackBurton  16/11/2009 18:41:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No, ma siccome ha scritto piu volte che sono superficiale senza conoscermi allora ho voluto fare anche io l'adolescente mettendo i puntini sulle i.
Possiamo anche chiudere qui, tanto ci sono persone che con i paraocchi continuano a ripetere le stesse cose.
VincentVega1  16/11/2009 21:18:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
a me per esempio non interessa nulla di dillinger, e non mi interessa il fatto che mann abbia tralasciato parti fondamentali della sua storia. a me è piaciuto W di stone seppur di bush non dica praticamente nulla. secondo me i difetti del film sono altri, soprattutto sotto il punto di vista dei dialoghi, in certi punti davvero banali e imbarazzanti, oppure sotto il punto di vista della caratterizzazione dei personaggi (soprattutto di bale).

bel film (anche se una grande delusione), ma c'era una volta in america è su un altro pianeta, dai...
Invia una mail all'autore del commento mattia87  11/11/2009 15:42:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
beh vabbè ma non dimentichiamoci che è comunque un film, non un documentario "Luce".
JackBurton  11/11/2009 14:19:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Il film racconta la storia del mitico fuorilegge dell'epoca della Grande Depressione Economica Americana, John Dillinger" questo DEVE raccontare, niente filosofia, niente parabole, se non lo fa non si puo giustificare con quello che vorrebbe dire Mann, lui non deve dire niente, deve solo raccontare(bene) la storia del bandito, se non lo sa fare il film è bocciato.E' semplice.

Concordo con ferro84
LoSpaccone  11/11/2009 14:41:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' semplice per quelli che come te conoscono solo le distinzioni fondamentali bello-brutto, caldo-freddo, destra-sinistra, montagna-mare, albero-presepe.... ahaha
Esiste Raccontare e raccontare, per quello che dici tu basta anche una fiction televisiva di quart'ordine. Il cosiddetto "fatterello" sono buoni tutti a dirlo, la differenza la fa il modo in cui questo avviene. L'arte o ciò che aspira ad essere tale sono un'altra cosa.
Un regista chiunque esso sia dice sempre qualcosa, nel momento in cui mette in campo il suo modo di intendere un linguaggio, non è un impiegato che svolge il mestierino e basta.
Il tuo ragionamento è di una superficialità disaramante.
JackBurton  11/11/2009 14:53:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Raccontare e raccontare, e Mann sa solo raccontare con la r minuscola. L'arte sta nel raccontare e farti immergere nel film, questo il regista non l'ha saputo fare, scrivi che il regista dice sempre qualcosa, non è il caso di Mann che non dice niente, anzi stravolge soltanto la storia, non riesce neanche a far capire allo spettatore come mai il bandito è cosi amato dal popolo(ma l'ha letta la storia?).
Questo film è Rapina,Arresto,Evasione,Due frottole alla tipa,Un paio di proiettili e si ripete la stessa cosa per 2ore e 20.
Il tuo ragionamento è superficiale, altrimenti dovresti lamentarti anche tu della assoluta mancanza di caratterizzazione dei personaggi,dialoghi,ambientazione,colonna sonora,interpretazioni,storia stravolta.
Ci sono registi di serie tv che riescono a tenere milioni di persone in attesa di una nuova puntata per settimane, mesi, quello è saper raccontare.
LoSpaccone  11/11/2009 15:00:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ci sono persone che si sentono trasportate più dai programmi di Maria De Filippi e di Raffaella Carrà che da Benigni che legge Dante (per citarne uno non troppo ostico). Se qualcosa riesce a trasportarti o meno spesso dipende anche da quello che si è, non solo da quello che hai di fronte. Il tuo ragionamento presuppone che un individuo non dovrebbe mai cercare di migliorarsi. spero per te che ragioni cosi perchè sei ancora adolescente, se no piango io per te.
JackBurton  11/11/2009 15:03:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma cosa stai scrivendo, mi viene solo da ridere
LoSpaccone  11/11/2009 15:04:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ti spiego che talvolta si è superficiali senza rendersene conto
JackBurton  11/11/2009 15:13:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
e talvolta si è troppo profondi inutilmente, non ci dev'essere sempre qualcosa dietro, non si puo sempre giustificare tutto andando a cercare il messaggio del regista ecc... altrimenti si rischia che ogni film puo essere giustificato, troppo facile cosi. Ciò non vuol dire che io sia superficiale, ma ci sono dei film che in primis mi devono raccontare la storia,i fatti, le vicende(nel modo migliore possibile) ed in secondis possono anche trasmettere un messaggio che vuole il regista. Altrimenti il film chiamalo John Mann e racconti solo quello che vuoi, non puoi fare leva sul nome e farmi vedere la storiella della tua comunione.
JackBurton  11/11/2009 15:13:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
secundis...ops
LoSpaccone  11/11/2009 15:17:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai le idee confuse: io non ho mai parlato di messaggio, non c'entra niente il messaggio. Di solito i messaggi li hanno i filmettini fatti a scopo propagandistico come le fiction che ti piacciono tanto.
Se avessi letto bene il mio commento avresti capito che uno dei pregi del film è proprio questo: non cerca l'immedesimazione, non fa personalismi per essere più appetibile, non cerca lezioncine moralistiche.
JackBurton  11/11/2009 15:36:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La differenza tra me e te sta nel fatto che io critico il film, tu invece pecchi di presunzione stile Mann e vuoi parlare di me, dei miei gusti, senza conoscermi.Questo significa essere superficiali.
Per quanto riguarda le fiction che mi piacciono tanto, beh ci sono fiction che il tuo regista Mann (e credo anche tu) dovrebbe guardare e imparare. Giusto per citarne una ambientata nello stesso periodo, Carnivale, potrebbe imparare come si crea un'ambientazione anni 30 e come si caratterizzano i personaggi. Non so a che fiction ti riferisci, ma dovresti aggiornarti, quelle a cui mi riferisco io non hanno niente da invidiare alla regia cinematografica.
ciao caro
LoSpaccone  11/11/2009 15:49:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
non ho fatto differenze tra me e te, mi limito a constatare la superficialità delle tue parole: hai detto che un film "deve" raccontare, il che equivale a dire tutto e a non dire niente. Qualunque cosa è racconto, anche la fattura che ti fa un barbiere racconta.
ferro84  11/11/2009 19:14:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' verissimo questo fatto, non si capisce come e sopratutto il perchè è tanto amato
VincentVega1  11/11/2009 21:52:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
bhè, non di recente ma ha fatto tutti bei film, lasciamo perdere miami vice e questo (che non mi è piaciuto come mi aspettavo), anche collateral è un film con i controcatzi.
LoSpaccone  11/11/2009 11:07:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per creare empatia con i protagonisti non occorre saperne vita, morte e miracoli. semmai queste cose servono a creare immedesimazione, che è una cosa diversa. Empatia è una comunanza di sentimenti e Mann secondo me riesce a crearla proprio perchè si concentra non tanto sulla biografia dei protagonisti quanto su quello che loro mettono di sè stessi nei fatti che vengono riportati. Se Mann usa la vicenda di Dillinger come parabola sulla vita dell'uomo in generale, serve a poco sapere in maniera didascalica gli eventi, così come sono inutili i "cappelli introduttivi". Tutto questo secondo me è un pregio, perchè è il tipo di scelta narrativa che rende un film un capolavoro: non cerca un riscontro nella realtà cercando riferimenti diretti e semplicistici, ma agendo nell'ambito delle emozioni e dei sentimenti ad un livello conoscitivo più alto.
Il protagonista del film avrebbe potuto chiamarsi anche Gennaro Esposito ma sarebbe cambiato poco.
Detto questo ovviamente penso che le persone che sia siano annoiate siano quelle che hanno visto il film per sapere la biografia di Dillinger e per conoscere la sua vicenda come una cronaca: per quello c'è wikipedia o i tascabili di 1000 lire. Il cinema è un'altra cosa.
JackBurton  11/11/2009 14:43:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
p.s. nel mio commento ho tralasciato la colonna sonora, perchè non c'è :)

se sei rimasto cosi esterrefatto e per te rappresenta uno dei migliori lavori del decennio (piango?), e come voto gli dai 9,5, beh scusa ma allora C'era una volta in America che voto dovrebbe avere, 90?
Se solo vogliamo prendere come paragone un film recente come American Gangester è palese che non vale niente.
LoSpaccone  11/11/2009 14:54:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
la colonan sonora c'è, ci sono almeno due pezzi di otis taylor, 5 o 6 vecchi pezzi jazz e dei contrappunti musicali (brevi, 2 o 3 minuti massimo ma dalla forte resa drammatica) che sottolineano alcuni passaggi. Nel film la musica ha una funzione diversa da quella che di solito le si attribuisce. Se prendi beethoven e lo piazzi in un film non vuol dire che hai fatto una grande colonna sonora.
Con il ragionamento che hai fatto prima sono sicuro che se dovessi spiegare perchè "C'era una volta in AMerica" è un capolavoro mentre altri film non lo sono, non sapresti dire niente di più che il film di Leone racconta mentre gli altri no.
ferro84  11/11/2009 19:31:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caro Spaccone secondo me quando valutiamo un film dobbiamo porci anche dalla parte di chi ascolta (guarda) e non solo da chi narra.

Ora il fatto che tu (e non solo) abbia colto delle sfumature che io o Jack non abbiamo capito non ti pone su un livello superiore nè qualifica me e Jack come dei superficiali.
Se fossimo solo io e Jack a pensarla in questo modo sarebbe comunque una critica sbagliata però comprensibile.
Mi chiedo ma quando valutate un film non vi chiedete come mai non abbia entusiasmato tante persone?
"Io l'ho amato gli altri invece sono scemi perchè li ha lobotomizzati la De Filippi."

Prendiamo Andrei Tarkovsky un regista sovietico che ha fatto grandi film di cui io non riesco a vedere perchè ha uno stile frantuma********, ora tutti i suoi fan dicono che gli altri non capiscono un ***** e che i suoi sono capolavori poi un giorno tarkovsky si sveglia e dice "se tornassi indietro rifarei tutto ma in modo diverso capisco quel pubblico che non ha amato il mio stile".
Per cui Tarkovsky ha capito che i suoi "grandi capolavori" non erano film perfetti riconoscendo almeno una parte di ragione a quei ******** che non capiscono un ***** di cinema :).....tradotto in base a quello che sostenevano i fan di questo regista, per logica anche Tarkovsky diventava un ********.
So che tu non sostieni questo ma alla fine discutendo discutendo si arriva al punto che tu non cerchi nemmeno di capire il perchè a tanta gente non sia piaciuto.

Io sostengo ad esempio che The Village sia uno dei più grandi capolavori della storia del cinema però ho sempre capito il pubblico che non l'ha apprezzato perchè gli si vende un horror e quelli ci rifilano un film sociologico che richiede delle conoscenze di base abbastanza approfondite per comprenderlo!

Idem ammesso anche che tu abbia ragione resta il fatto secondo me oggettivo che Mann non ha saputo coinvolgere lo spettatore cosa che per me è gravissima magari per te è una *******ta.
In effetti il coinvolgimento passa attraverso l'applicazione di schemi collaudati che non richiedono nessuna abilità autoriale particolare.
Nel commento ho specificato che non l'ha fatto non perchè non in grado ma semplicemente perchè ha cercato di evadere dal cliché.
Encomiabile il proposito scarso il risultato.


Prendi Titanic e levaci la storia d'amore (tanto criticata) anche quello può essere visto come film sulla sfida dell'uomo con se stesso..........ma immagina che palle!
LoSpaccone  11/11/2009 20:15:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Io l'ho amato gli altri invece sono scemi perchè li ha lobotomizzati la De Filippi." Questo io non l'ho scritto. Ho fatto un esempio per far capire a Jack che spesso il coinvolgimento dipende anche da chi deve essere coinvolto, non solo da chi ha il dovere di coinvolgere. Come fa ad essere coinvolto uno che pensa solo che il film "deve" raccontare? Per me la superficialità di Jack non sta nel fatto che non gli è piaciuto il film, cosa legittima, sta nel fatto che come spiegazione ha tirato in ballo la manfrina del raccontare che secondo me non significa assolutamente nulla. Posso pensare che è superficiale aspettarsi da un film solo la cronaca degli eventi, o giudicarlo solo se racconta o non racconta? Penso di si.

Al tuo commento invece ho risposto in un altro modo, non ho accennato alla superficialità, ma ho semplicemente cercato di spiegare che non c'è bisogno sempre di sta benedetta immedesimazione, soprattutto quando uno non vuole fare la cronaca. Anche se va detto che il film è fedele al reale svolgimento dei fatti.
Però come ho cercato si piegare nel mio commento a me sto film è piaciuto perchè ha trasportato tutto quello che del cinema è finzione (caratterizzazione, mitizzazione, romanticizzazione) nello stile, creando un equlibrio perfetto tra il realismo dei contenuti e l'epicità della forma.
La caratterizzazione è un espediente narrativo che il cinema ha fa suo, che di per sè é già una deformazione della realtà.
JackBurton  11/11/2009 20:58:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caro ma inizi a perdere colpi, non ho mai scritto che il film deve solo raccontare, questa è una tua invenzione. Se rileggi bene ho scritto che ALCUNI film IN PRIMIS devono raccontare,e questo che narra le vicende di un personaggio degli anni 30, in primis deve raccontare allo spettatore chi è Dillinger, il fatto che hai girato Heat non ti autorizza a pensare che gli spettatori conoscano il rapinatore Dillinger . Quindi mi sa che il superficiale sei tu che non hai letto con attenzione.
Che il film sia fedele al reale svolgimento dei fatti lo pensi tu, all'epoca lui era un vero e proprio Robin Hood per il popolo, lo amavano, quando c'erano i cinegiornali e parlano di Dillinger, la gente apllaudiva, teneva per lui, questo nel film non c'è!! è una mancanza esagerata.I rapporti con le altre donne?non ci vengono mostrati, la rumena si vede per 2secondi e poi alla fine per incastrarlo. La caratterizzazione dei personaggi manca, ed è oggettivo.I dialoghi? il gradino piu basso quelli tra Dillinger e la sua donna,di un ridicolo...
LoSpaccone  11/11/2009 23:20:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il film non è una cronaca ma gli eventi che mostra nella ricostruzione sono fedeli alla realtà. La gente che applaude e che lo ama non c'è semplicemente perchè il film non s'interessa della gente (ma non nega che ci fosse), i cinegiornali che parlano di dillinger non ci sono semplicemente perchè il film non si interessa al clamore mediatico del personaggio (ma non nega che questo ci possa essere stato). Non c'è nessun passaggio nel film che necessita della gente osannante o dei giornali, la chiave di lettura che Mann adopera è un'altra. Mi sembra così semplice da capire.
Se di un grande evento si predilige il racconto di un aspetto in particolare non vuol dire omettere la realtà.
Esempio estremo per farti capire il concetto: se si fa un film su un periodo breve della vita privata di Berlusconi, il fatto che non si citino i suoi problemi con la giustizia non vuol dire che non si faccia un resosonto reale.
Un film che non fa la cronaca non ha nessun motivo di dirci pure la vita della rumena, così come per farci capire che fa la prostituta non bisogna farla vedere col **** di fuori. Un racconto, di qualsiasi tipo sia, è fatto anche di sottigliezze. Prestare l'attenzione su un particolare aspetto e ignorare gli altri non vuol dire negare quest'ultimi.
Quello che dici tu sarebbe stata una mancanza se Mann avesse voluto fare un documentario o un film didascalico come se ne fanno tanti, ma per fortuna non è stato così.

JackBurton  12/11/2009 11:41:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non sono d'accordo, c'è una scena nella quale Dillinger viene arrestato,è in auto e la gente per la strada guarda e applaude, qui lo spettatore si chiede( e mi hanno chiesto durante il film) come mai?
La scena del cinegiornale mostra gli spettatori ammutoliti che seguendo le indicazioni si voltano e destra e sinistra, impassibili, mentre in realtà gli spettatori all'epoca applaudivano e lo incitavano durante questi benedetti cinegiornali.
Per la rumena, non c'è di raccontare tutta la vita, ma devi far capire allo spettatore che c'è un legame stretto con Dillinger, e non mostrarla solo alla fine.Bada che io non avrei voluto un documentario, ma che fosse mostrato alla gente chi era Dillinger, non siamo negli anni 30 che la gente lo conosce e quindi pui omettere i dettagli della sua persona. Dall'evasione alla morte ci sono quasi 10anni, ma per lo spettatore sembra che tutto accada in un mese, questo non è un periodo breve, ma è proprio il periodo principale.
Potrei concordare per quanto riguarda Berlusconi, ma se il film fosse proiettato adesso, nei prossimi anni. ( perché è dato per scontato che la gente gia sa dei suoi guai). Ma se fai un film tra 80anni devi assolutamente parlare dei problemi con la giustizia, altrimenti ometti delle cose che sono fondamentali e che le generazioni del 2090 non sanno.
LoSpaccone  11/11/2009 20:32:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Aggiungo anche che è uno dei film più leoniani degli ultimi anni
(in titanic la sfida dell'uomo con sè stesso è trattata come in un romanzetto harmony,non mi pare un esempio calzante. I film di pura lotta dell'uomo con se stesso sono quelli di Herzog e non sono una palla)
VincentVega1  11/11/2009 21:50:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
aguirre è un film immenso.

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ferro84  11/11/2009 23:39:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah ah Vincent non mi hai ancora perdonato ;)
Per quanto riguarda Herzog si può criticare il contenuto di Aguirre ma certamente non lo stile, infatti non è affatto noioso