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NEMICO PUBBLICO regia di Michael Mann

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LoSpaccone     9½ / 10  10/11/2009 17:37:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono esterrefatto dalla media ignobile di questo che secondo me è l’assoluto capolavoro di Mann, un’opera che rasenta la perfezione da qualsiasi parte la si voglia vedere. Il regista non tradisce ne il suo stile né i temi a lui più cari e apparentemente contrastanti tra loro (fatalismo e umanesimo) anzi, li fonde come mai aveva fatto prima e li sublima in un affresco che riesce ad essere riflessione su un percorso individuale e allo stesso tempo sulla natura dell’uomo in generale (un biopic dell’essere umano, più che di Dillinger), che non si perde in un facile didascalismo o in un ritrattismo di facciata, trovando quella dimensione narrativa che definisce l’opera d’arte come tale. Mann annienta la consueta distinzione tra realtà e mito in un racconto avvincente e sensorialmente estenuante in cui mitizzazione e romanticismo diventano una questione di pura forma (era ora! E quelli che osannano Leone e stroncano questo film dovrebbero capirlo) e non dati in pasto al sensazionalismo di qualche sceneggiatura che cerca di accattivarsi lo spettatore con l’azione fine a sé stessa o di propinare lezioncine moralistiche. Viene smitizzato il personaggio Dillinger, ma mitizzato l’uomo: eroe non è chi compie gesta mirabolanti, magari rese tali perché filtrate dalla forza evocativa dei media o dello scorrere del tempo; eroe è l’uomo che va incontro al proprio destino consapevole dei propri istinti e delle proprie debolezze, e che nonostante ciò vive pienamente la vita che si dà, senza tradire le proprie scelte (un destino auto-definito). Come a dire: non esistono gli eroi, esistono Uomini e uomini. E l’eroismo è solo un modo di interpretare questa differenza, il mito è un modo di raccontarla. Anche la lotta tra banditi e poliziotti non è improntata al personalismo, non induce all’immedesimazione, non distingue buoni e cattivi ma assume i toni di un racconto umano corale dal quale emergono sobriamente i due antagonisti, che guardano dentro sé stessi, riflettono sulla loro sorte, e noi con loro (esemplare la scena in cui Dillinger entra nel commissariato e rivive il suo passato come un normale spettatore).
Mann miscela magistralmente i diversi generi in una sorta di “cinema totale”, migliore anche del recente Tarantino, e soprattutto definisce alla perfezione i compiti da affidare alla forma e al contenuto. Una distinzione di ruoli sottile che si traduce nell'aderenza tra l'accuratezza della ricostruzione ambientale, la fedeltà alla cronaca e l’epicità e la magniloquenza di uno stile registico che, anche grazie alla fotografia e alle musiche (il blues di Otis Taylor sono tre giorni che mi ronza in testa), introietta il senso di disfatta della vicenda e conferisce alle singole scene, anche le più semplici, una potenza narrativa travolgente: ogni faccia, ogni luogo, ogni particolare (un disco che gira, una sigaretta accesa, una pistola pronta ad essere estratta, un semaforo rosso che diventa verde) diventa un film nel film. Uno stile che ingloba, rendendoli funzionali al racconto, anche quelli che potrebbero sembrare vezzi del regista o semplici concessioni all’enfatizzazione (fragorosità delle sparatorie, passaggi più rarefatti quasi rallentati) e che invece diventano un vero e proprio marchio di fabbrica di un modo di intendere il linguaggio cinematografico.
Tutto questo rende “Public enemies” uno dei migliori lavori del decennio.
addicted  23/11/2009 18:21:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grande commento! Concordo perfettamente! Bravo.
Ciumi  10/11/2009 18:29:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A giudicare dal voto (il tuo più alto? Anche se si sa, i voti lasciano un po' il tempo che trovano) e dal bel commento sembrerebbe, a tuo parere, uno dei migliori lavori non solo dell'ultimo decennio.

Non ho visto questo film, ma ho apprezzato Mann in altre pellicole che ho trovato dignitosissime, come "Heat" e soprattutto "Collateral".
LoSpaccone  10/11/2009 19:01:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si è il mio voto più alto. Ero indeciso tra il 9 e il 9emezzo ma ho optato per il secondo soprattutto perchè era da molto tempo che non mi sentivo così estasiato dalla visione di un film. E' un film che racchiude l'essenza del tipo di cinema che preferisco, per i temi e per lo stile. E' uno di quei film tipo lo spaccone, fronte del porto, million dollar baby che rivendicano la forza dell'uomo, la sua capacità di guardare in faccia i propri demoni per cercare di attingere al lato migliore di sè. Odio l'ipocrisia e chi mette la testa sotto la sabbia per sentirsi più rassicurato. Per un film come questo la vicenda in sè conta fino ad un certo punto, conta di più come si resca a trovare una chiave di lettura che consente di estendere la storia di Dillinger alla storia di qualsiasi uomo. E poi sto film è pure una delizia per gli occhi, porca vacca.
Sentenza  25/05/2010 17:54:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quanta esagerazione...addirittura 'cinama totale',migliore del recente Tarantino..Anche l'accostamento a Leone è forzato...é vero che nei suoi film vi erano uomini e uomini..Se non 'antieroi-eroi',però questo non basta per un paragone,in quanto è l'unico aspetto simile..Oltretutto un aspetto piuttosto di tendenza in molti nuovi capolavori..
LoSpaccone  25/05/2010 22:48:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
lo stile registico di mann deve molto a quello di leone, per non parlare della tendenza di schiacciare il racconto in un eterno presente, in un ottica fatalistica in cui passato e futuro contano poco se non nulla.
Blue Velvet  16/11/2009 18:46:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Forse ti sei confuso e volevi commentare Nemico Pubblico con Vincent Cassell dell'anno scorso??
altrimenti sei ridicolo con quel 9 e passa...
LoSpaccone  16/11/2009 20:03:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quello non l'ho ancora visto, ma non penso valga 9. Questo secondo me si e ho anche cercato di spiegare perchè. Comunque i voti lasciano il tempo che trovano, figurarsi le critiche ai voti. Preferirei le critiche ai contenuti del commento. Mi pare tu non l'abbia ancora commentato, quindi aspetto il tuo intervento.
annibalo  11/11/2009 09:46:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
avevo dato l'8 e mezzo solo perchè è da poco che commento su questo sito e nelle prime battute sono stato travolto da un coro di critiche (c'è un film con la medias dell'1) e quindi avevo pensato di tenermi prudentemente più basso. lo stesso Deep adorava il personaggio, era il suo eroe personale.