frine 7 / 10 21/11/2006 03:10:55 » Rispondi Può darsi che sia io a non avere capito il film, ma francamente non mi sembra tanto 'propagandistico'. La guerra non è mai bella, anzi è una schifezza, e Ridley Scott sembra averlo capito molto bene, presentandoci un episodio bellico pesantissimo, urlato, ossessivo, in un'atmosfera greve e soffocante. Non c'è letteralmente tempo per interrogarsi su chi abbia ragione e chi no: l'importante è che quelli che muoiono sappiano di 'essersi comportati bene', ossia di avere eseguito scrupolosamente le regole di ingaggio. Gli interrogativi più dilanianti resteranno ai superstiti. I nemici -i miliziani somali arrabbiati, risentiti, ma tutt'altro che stupidi, e nemmeno fanatici- esprimono il loro punto di vista. I loro sguardi incattiviti la dicono lunga. Ma un soldato americano, sia pure di un corpo speciale, non deve nemmeno porsi questi filosofici problemi. "Credere, obbedire, combattere". Con risultati ( e qui sta l'originalità del film) incredibilmente disastrosi e fallimentari, almeno sino al finale in cui si addiviene ad un accomodamento non più che provvisorio. Nessun trionfalismo, dunque. Il racconto è molto realistico, le inquadrature e la fotografia sono splendidi (e che vi aspettavate da Scott), ma si avverte la mancanza di un 'protagonista', eroico od antieroico che dir si voglia. Questo rende il film piuttosto dispersivo e perfino noioso. Forse una parodia di "Save Private Ryan", con qualche reminiscenza di "Full Metal Jacket", ma senza la retorica del primo né il coraggio graffiante del secondo. Forse un'opera riuscita a metà, ma certo non meritevole delle accuse di eccessivo 'americanismo' che pure ha ricevuto.
kowalsky 21/12/2006 21:34:59 » Rispondi Hai letto quello che ho scritto io? Sinceramente penso sia complessivamente un film noioso e prolisso, tuttavia è certo che la brutalità della guerra si vede, eccome