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LO SPAZIO BIANCO regia di Francesca Comencini

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Invia una mail all'autore del commento mkmonti     7½ / 10  07/11/2009 15:48:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Lo spazio bianco" di Francesca Comencini, tratto dall'omonimo libro di Valeria Parrella, è probabilmente, in coppia con "La doppia ora" di Giuseppe Capotondi, la miglior pellicola italiana presentata al Festival di Venezia.
Una Margherita Buy come non si vedeva dai tempi di "Fuori dal mondo" è l'epicentro fisico e morale del film; vive ne "Lo spazio bianco", il luogo dell'attesa, della speranza ma anche del dolore per i "prematuri" che non ce la fanno. Una tale performance avrebbe di certo meritato la Coppa Volpi come miglior protagonista, ma la pellicola della Comencini non è soltanto la Buy: accanto troviamo una regia finalmente matura, non più acerba come nelle ultime prove (vedi "A casa nostra" o "Mi piace lavorare"), un'indovinata scelta degli attori (tra gli altri un ottimo Salvatore Cantalupo, l'abile sarto di "Gomorra") e della colonna sonora, una fotografia livida dove il bianco la fa da padrona in una Napoli folkloristica immortalata dai finestrini delle 4 funicolari che collegano le colline al mare.
«Il fatto è che mia figlia stava nascendo, o stava morendo…non ho capito bene»: più volte pronunciate dalla Buy durante il film, queste parole riassumono il dramma di Maria che si consuma nei due mesi di attesa ne"Lo spazio bianco"; è un tempo spezzato, senza più direzione e senso, dove il resto è soltanto contorno!