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LA CIOCIARA regia di Vittorio De Sica

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JOKER1926     7½ / 10  16/03/2010 20:19:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ambientato in un importante, cruciale momento per l'Italia, ovvero nella seconda guerra mondiale, il film Vittorio De Sica è un quadro della drammaticità, della confusione che albergava in quel periodo nella nostra penisola, a riempire la scena due donne, madre e figlia, il loro viaggio da Roma verso il Sud fra bombe e miseria, fra gente di ogni tipo con un unico e irrimediabile punto di "contatto": la guerra…

"La Ciociara" poi è anche la massima e meritata consacrazione di una grandiosa Sophia Loren nei panni di una donna consunta dal tempo principale e determinante perno del progetto della regia, le sue sofferenze, le sue parole dure e determinate un po' idealizzano quel prototipo di donna della guerra che fra fame e poche speranza deve creare giocoforza il suo futuro, per la sua famiglia rappresentata dall'unica figlia Rosetta.

Vittorio de Sica alla regia risulta essere praticamente perfetto proponendo un cast di grandissimo livello, ma non solo. Infatti a sublimare le immagini e quindi tutte le emozioni visive troviamo una fotografia fantastica, perfetta, asciutta, alcune sequenze grazie dunque a questo splendido lavoro saranno indimenticabili e "circoscritte" nella loro essenzialità visiva, grande lavoro di de Sica.
La sceneggiatura sicuramente buona, molto lineare e ovviamente, nel complesso, da notare una narrazione efficacemente schematica colma di emozioni e di tensione.
"La Ciociara" vive il suo migliore momento nella parte finale a cavallo dello stupro (amalgamato in modo incredibile con uno scenario suggestivo e nel contesto macabro) all' epilogo finale solenne nella sua drammaticità, cinico nella sua massima rappresentazione realistica.
Questi erano i film che hanno guidato l'Italia Cinematografica verso l'alto spopolando e conquistando premi su premi ed esportando all'estero lo spaccato suggestivo e forte di una Nazione, l'Italia!
KOMMANDOARDITI  28/03/2010 01:05:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quanto hai ragione amico! Purtroppo il cinema italiano si è spento una ventina di anni or sono, in contemporanea con le piccole ma geniali produzioni di genere. Nessuno si chiede,nel nostro paese,come mai non si girino più i polizieschi, gli western, i thriller, gli horror, i fantasy, gli avventurosi.....Al giorno d'oggi ,in Italia, circolano unicamente vergognose commediole amorose e film cosiddetti "impegnati" che, già a priori,sappiamo non varcheranno mai i nostri confini nazionali. Tra il 1945 e il 1985 la cinematografia italiana se la giocava ad armi pari con quella statunitense; le opere nostrane facevano il giro del mondo...Addirittura ci fu' un periodo,a cavallo tra i '60 ed i '70, in cui uscivano nelle sale anche 300 film all'anno! Adesso annualmente non arrivano nemmeno a 20....!!! Quanti registi odierni si spacciano per "autori" senza aver la benchè minima idea del significato di quel termine.L'autore è colui che crea ed elabora in toto la sua opera , seguendo ogni minimo dettaglio e coordinando tutti coloro che con lui collaborano. Gli autori sono tutti defunti : erano i De Sica,i Visconti,i Rossellini,i Germi,i Bava, i Leone, i Pasolini(diffida dalle letture politiche delle sue opere: lui con i rossi non ci azzeccava nulla!)...Dove stanno questi autori oggi??? Adesso il grosso del lavoro lo fanno proprio i collaboratori del regista, mentre quest'ultimo ha tutto bello che servito su di un piatto d'argento!!!! L'unico che ancora dimostra una "tecnica" di regia di livello internazionale è Tornatore, ma tutti gli altri, con in testa Nanni Moretti, non hanno competenze sufficienti per comporre o strutturare movimenti di macchina complessi ed originali. Hanno però il lasciapassare ideologico, l'alibi di facciata dell' "impegno sociale", la leccata compiacente della critica irregimentata ma soprattutto hanno dalla loro un sacco,ma un sacco di soldi!!! Tarantino,che il vero cinema italiano lo conosce a menadito, l'ha posta dinanzi alla stampa nazionale la fatidica domanda : "Ma che fine ha fatto il vostro cinema?" C'è mancato poco che lo lapidassero, quasi fosse un Roman Pedophil qualsiasi....Sarò pure un nostalgico ma ,per quanto mi riguarda,continuerò a riguardarmi i capolavori di "quei due conservatori" di Pietro Germi e Raffaello Matarazzo.....lo squallidismo insipido di Moretti e Muccino lo lascio in regalo agli altri,sperando ne facciano tesoro.........e imparino come un regista non deve mai essere!!!!!! Ci risentiamo amico.
JOKER1926  28/03/2010 03:55:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anzitutto, visto che sei un nuovo utente su questo sito ti do' il mio benvenuto.
Nella tua analisi sei stato davvero preciso ed intelligente, a parte le nostalgie per un vecchio stile cinematografico Italiano perso, con Tarantino, come dici tu, a prender spunto ad esempio da "Cani Arrabbiati" di Bava ecc; troviamo un filone recente cinematografico poco piu' che penoso con film avvolti in problematiche sociali, senza trama e con tantissima convenzionalità; comunque concordo con il discorso circa Tornatore, per me un regista molto valido, vedi "Il Cammorrista" o "Una pura formalità" siamo ad altissimi livelli. Saluti, ti inserisco fra gli amici.

JOKER1926