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SCIUSCIA' regia di Vittorio De Sica

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Invia una mail all'autore del commento domeXna79     9 / 10  08/12/2006 20:05:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Primo grande capolavoro neorealista del maestro Vittorio De Sica.
Uno spaccato del difficile periodo del dopoguerra (ambientato a Roma), della sua precarietà, dove le istituzioni dovevano progredire per raggiungere la reale svolta politica attuata dal nostro Paese, legato per certi aspetti ancora al vecchio regime ..così la vita di due piccoli lustrascarpe (appunto i c.d. Sciuscià) ci viene raccontata partendo dalla speranza espressa nella possibilità di acquistare un cavallo bianco, un sogno che sembra diventare realtà, fino a quando il destino e la cattiveria degli uomini (e di una intera società) cancellerà tutto ciò.
Da qui ci si immerge nell’inferno carcerario, una istituzione incapace di fornire le reali basi per il recupero sociale dei giovani detenuti ..così da una parte si rilevano le contrapposizioni di uomini che all’interno della stessa istituzione assumono un atteggiamento diverso nell’espletare il proprio dovere (il rigido direttore e il comprensivo impiegato), e dall’altro si assiste a dei ragazzi cresciuti troppo in fretta, che hanno perso la propria ingenuità per difendersi da un mondo crudele e spietato, diventando così dei veri delinquenti.
Uno sguardo allo sconvolgimento che la guerra ha prodotto nella collettività, ma soprattutto con l’occhio rivolto ai ragazzini, costretti a diventare troppo presto adulti, abbandonati a loro stessi ..il triste epilogo ci mostra il lato più tragico, con la speranza nell’avvenire che come il cavallo fugge inesorabilmente via.
La mano sapiente del regista dipinge delle scene toccanti, intrise di significato (come le due mani dei bambini che vengono separate dal carceriere), facendoci vedere ciò che si trovava ai margini di una realtà sociale così confusa ed in rapida evoluzione ..una sceneggiatura attenta (di Amidei e Zavattini) ed una colonna sonora puntuale, sono gli ulteriori elementi che fondano il successo di questo capolavoro del cinema italiano.
Magistrali le interpretazioni dei giovani protagonisti, da Rinaldo Smordoni (nei panni di Giuseppe) a Franco Interlenghi (nei panni di Pasquale) ..come sempre netta e chiara la perfezione stilistica del grande regista Vittorio De Sica.
Uno dei capolavori intramontabili del nostro cinema ..imperdibile per chi ama quest’arte!