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OSSESSIONE regia di Luchino Visconti

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     9 / 10  10/04/2013 19:37:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Recuperando il verismo di Verga e avvicinandosi al realismo di Renoir e al suo entourage affiliato al partito comunista, crea il mix per innescare il filone di opposizione al regime e di rappresentare la cronaca del reale.
A dire il vero per l'esordio progettava di adattare per lo schermo una novella di Verga, ma il permesso gli venne negato dalle autorità fasciste (avverrà così 5 anni dopo con "La Terra Trema"), qui ottiene il lasciapassare per 'Ossessione' salvo poi essere tolto dalla circolazione a seguito delle reazioni scandalizzate delle autorità fasciste e della Chiesa. Del romanzo di Cain, non avendone ottenuto i diritti, resta solo il canovaccio essenziale, non ancora 100% neorealista ma uno step senza il quale probabilmente non sarebbe arrivato o non sarebbe giunto con gli stessi propositi.
Ma è già un film saturo di 'realismo' nel rispecchiare la realtà, Visconti gira in esterni allontanandosi dagli interni delle commedie dei telefoni bianchi, il corpo visto come desiderio sessuale, l'adulterio (motivo per cui la Chiesa porrà il veto), l'uomo che si lascia dominare dalle emozioni (in rotta col regime fascista che prediligeva stoicismo, controllo totale della mente sul corpo) e chiaramente mostra la miseria lontana dal lusso su celluloide con la quale il regime voleva dipingere il paese, il personaggio controverso dello spagnolo (poi alimentato dalla drammatica fine di Elio Marcuzzo) in bilico tra politica e omosessualità.