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SHUTTER ISLAND regia di Martin Scorsese

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jack_torrence     8 / 10  08/03/2010 14:09:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Secondo me il film lascia molto spazio all'ambiguità, e il suo forte sta proprio in questo.
Lo dovrei rivedere prima di potermene convincere e supportare adeguatamente questa tesi; però io non darei affatto credito totale di verità, al "flashback"

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dopo che il film ci ha trascinato in un vortice in cui è mano a mano sempre meno possibile ritenere che una sola scena di quelle che stiamo vedendo sia "vera".
Io ho avuto l'impressione di essere trascinato nel gorgo di una mente disturbata, senza che mi venisse mai chiarito se a disturbare la mente fosse la schizofrenia del protagonista oppure le sostanze allucinogene.

Credere alla presunta scena "chiarificatrice" sarebbe come dare per certo, alla fine di "Rosemary's baby", che il figlio del demonio esiste davvero, perché lo abbiamo visto nella culla...
HATEBREEDER  08/03/2010 14:13:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ragazzi ma più di spiegare tutto, con tanto di documenti, registrazioni e flashback, che dovevano fare?
VincentVega1  08/03/2010 14:18:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
qui concordo con te, non c'è nulla che rimanga in sospeso. rimane per me un ottimo film.
jack_torrence  08/03/2010 14:50:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
lo devo assolutamente rivedere, mi accorgo leggendo tutto il forum che ho colto meno della metà tra elementi, indizi rivelatori.
Mi sono lasciato stravolgere dalla visione e credo di aver assistito a una riuscita messa in scena dell'ambiguità, in cui alla fine non davo più alcun credito a nulla di ciò che vedevo o sentivo, per cui le registrazioni e i documenti non li ho giudicati come tali, ma come ulteriori possibili allucinazioni, in un gorgo di cui non vedevo l'uscita razionale.
Per me è stato dunque un film destabilizzante e totalmente privo di appigli, però riconosco di doverlo rivedere prima di confermare a me stesso l'ipotesi che sia un film che ipostatizza l'ambiguità, facendo vivere nella testa di uno schizofrenico.
Se alla seconda visione mi dovessi accorgere che c'erano indizi e segnali in misura tale da ricondurre tutto alla spiegazione razionale che verrebbe svelata alla fine, potrei dedurne che si tratta di un film mediocre e pieno d'intoppi (il maggiore dei quali sarebbe la donna nella grotta), di crepe e di lacerazioni.
Detto in altri termini: mi è parso riecheggiare il Lynch di "Inland empire" o "strade perdute" (non scimmiottarlo, ma collocarsi "dalle sue parti"): se invece c'è una spiegazione razionale per tutto, questa spiegazione banalizzerebbe tutta la pellicola. Non voglio dire che non c'è: debbo rivederlo, per accorgermi che alla prima visione - non avendoci capito un tubo - mi ero fatto suggestionare, al punto da aver visto nel film un altro film.
Invia una mail all'autore del commento Enzo001  08/03/2010 15:20:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti quoto, ho avuto più o meno le stesse sensazioni durante la visione, e mi sono lasciato molto coinvolgere. A freddo, però, qualcosa perde.
jack_torrence  08/03/2010 15:49:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se a freddo perde qualcosa? Ho anch'io questo sospetto. Dovrei capire però "cosa" perde.
Ma il fatto è che, sempre a freddo, non mi sono fatto un'idea di dove stia l'intoppo.
Ripercorrendo (per quel che è possibile) la visione del film, non mi convince la spiegazione di chi sostiene che la fine del film getta una spiegazione chiarificatrice su tutto quanto visto.
Mi delude molto pensare che Scorsese abbia voluto spiegare allo spettatore le cose con il colpo di scena.
Perché io quando ho assistito al colpo di scena ho pensato: "non è vero neanche questo"?
Perché anche altri hanno provato questa mia sensazione (leggo sul forum)?
Per ora ritengo che un film che si alimenta di continuo dell'ambiguità che produce, non possa scadere nella lezioncina che svela alla fine come ogni ambiguità fosse frutto della malattia mentale: penso debba chiudersi senza fornire certezze in merito all'enigma su quanto visto.
Che non è enigma tra reale e non reale, ma enigma se all'origine di quanto di "non reale" sia stato visto vi fosse davvero solo la malattia mentale o non piuttosto anche una allucinazione indotta.
Io non credo che tutta la pista sugli esperimenti condotti sul cervello si riduca a essere una falsa pista e un'allucinazione di un paranoico!

Delfina  10/03/2010 19:55:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io non credo che tutta la pista sugli esperimenti condotti sul cervello si riduca a essere una falsa pista e un'allucinazione di un paranoico!

Purtroppo è proprio questo il messaggio finale del film, quello che lo rende così deludente. E ne fa un film ambiguo, ma in un senso negativo: non si capisce dove Scorsese voglia andare a parare, in fondo il suo messaggio è di resa

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Invia una mail all'autore del commento Enzo001  08/03/2010 22:21:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Potrei sbagliarmi, dovrei rivederlo, ma credo sia effettivamente corretta l'interpretazione che dà il film stesso, cioè lo sdoppiamento di personalità del protagonista.
Poi, se noti, nella sequenza del padiglione C si sentono delle voci che chiamano appunto il suo alterego, come si chiama, riferendosi al protagonista. E altri indizi più o meno vistosi...
Mi è piaciuto, ma da scorsese mi aspetto ben altro.
Ezio77  08/03/2010 20:03:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io concordo pienamente con te. Il film è una riuscitissima messa in scena dell'ambiguità. Ed è bello per questo. Poi che ci siano persone che hanno trovato tutto chiaro va bene. Non discuto. Però ce ne sono altre, come me e te, che hanno trovato la pellicola ambigua. Ed è questo che rende Shutter Island un film quantomeno interessante
Invia una mail all'autore del commento cash  08/03/2010 15:03:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Infatti, in questo scontatissimo pottiglione non c'è nulla di ambiguo. Non c'è nulla lasciato in sospeso.
jack_torrence  14/03/2011 18:12:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quando ho scritto questo commento, avevo del tutto frainteso il finale.

Visto tre volte: sono sempre profondamente affascinato da questo film sotto il profilo visivo e visionario.
E sono convinto che il film mantiene una forte ambiguità, grazie all'ultimissima inquadratura: un'ambiguità mentale e non narrativa. L'ambiguità consiste nel fatto che tutte le paranoie istillate nello spettatore, splendidamente frustrate nelle sequenze conclusive, non ci abbandonano del tutto a livello suggestivo. L'idea del laboratorio e degli esperimenti psichiatrici, anche se si rivela con ogni probabilità estranea alla diegesi, rimane un sospetto molto forte, anche se non dimostrabile.
Perciò non rinnego del tutto il mio commento.
Il film non è però pienamente riuscito, troppo ardito per essere sempre all'altezza delle sue ambizioni, e si smarrisce in alcuni passaggi che sono un fardello ereditato dal modesto libro da cui trae spunto (primo fra tutti, l'episodio della scogliera e della "signora della grotta", che è il punto più basso toccato dal film).

CORREGGO IL VOTO A 7,5